Sabato 27 Aprile 2024 - Anno XXII

San Benedetto Po, l’abbazia di Matilde

Nell’antico monastero di Polirone si attende, per la prossima estate, una grande mostra storico e artistica affiancata alla rassegna nella casa del Mantegna a Mantova

Enrico IV invoca l'abate di Cluny e Matilde perché intervengano in suo favore presso Gregorio VII a Canossa
Enrico IV invoca l’abate di Cluny e Matilde perché intervengano in suo favore presso Gregorio VII a Canossa

Una rinnovata stagione espositiva in omaggio a Matilde di Canossa è stata annunciata per l’estate prossima, nel monastero di San Benedetto Po e presso la casa del Mantegna a Mantova. Due mostre proseguiranno il programma di eventi del millenario polironiano, l’anniversario per il complesso monastico che ospitò la tomba di Matilde oltre che numerosi suoi soggiorni quando era in vita. L’abbazia di Matilde, così come è stata chiamata nel titolo di una delle rassegne, presenterà la ricostruzione storica e artistica sulla vita del monastero mentre alla casa del Mantegna sarà possibile rievocare le evoluzioni del rapporto tra la contessa, il papato e l’impero.
Dal 31 agosto all’8 dicembre 2008 le due esposizioni, che sono state annunciate sin d’ora, mirano ad accompagnare il pubblico nelle atmosfere dell’Alto medioevo a partire dalla fondazione del monastero di Polirone, nel 1007, da parte di Tedaldo, nonno di Matilde. La contessa che passò alla storia per il ruolo giocato durante la lotta per le investiture e l’umiliazione subita a Canossa dall’imperatore Enrico IV, nel 1077, viene ricordata a San Benedetto Po da una serie di documenti, manifatture e ritratti che mostrano il perdurare della sua fama nei secoli successivi. Tra le opere che, stando alle previsioni, dovrebbero giungere in abbazia, conta un sigillo della contessa proveniente dalla British Library di Londra, il più antico ritratto di Matidle, eseguito quando lei era in vita. Prestiti d’eccezione anche per un Tiziano, dal museo del’Hermitage di San Pietroburgo, per un evangelario degli anni mille che dovrebbe arrivare da New York e per un affresco inedito, di una collezione privata veronese, del secolo XIV. Le altre opere della mostra, che è curata da Paolo Golinelli, saranno documenti, testimonianze, ancora dipinti e oggetti di manifattura provenienti da istituzioni, chiese e archivi italiani. 

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Anonimo, Ritratto di Mathildis Atestina, sec. XVI
Anonimo, Ritratto di Mathildis Atestina, sec. XVI

La rassegna di Mantova indagherà invece la complessa relazione tra chiesa e potere temporale. Un ulteriore tuffo nel passato, per trattare un tema per nulla scontato e forse ancora attuale, che i curatori Renata Salvarani e Liana Castelfranchi presenteranno con testimonianze e oggetti. A parlare, ai visitatori esperti ma anche e soprattutto al grande pubblico, dovranno essere il trono imperiale in ferro battuto di Goslar, utilizzato dalla dinastia sassone, la cattedra papale della Basilica di San Giovanni in Laterano in Roma e, tra le altre opere annunciate, la fonte battesimale in marmo bianco del museo diocesano di Fidenza, il sarcofago di Beatrice di Toscana, dal duomo di Pisa e, per tornare a Matilde, l’arazzo Barberini che la rappresenta e che viene dai musei Vaticani. Molti dei reperti attualmente previsti vengono da patrimoni nazionali ma non mancano prestiti europei, in particolare per le testimonianze imperiali.
Chi tornasse, dopo la visita a Mantova, al piccolo e pacifico comune di San Benedetto Po potrà concludere la visita alla chiesa abbaziale realizzata da Giulio Romano, al mausoleo di Matilde di Canossa e ai mosaici del pavimento del 1151, ai chiostri e al complesso monastico, restaurato e accessibile al pubblico da maggio 2007.

Per informazioni:
www.millenariopolironiano.it

www.provincia.mantova.it

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