Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Il paese dei soffioni boraciferi

La costa maremmana era un tempo paludosa e malarica. Ma l’immediato entroterra è un’altra cosa. Un insieme di piccoli centri e di gradevoli paesaggi che affascinano il visitatore. Monterotondo, in più, vanta un’origine “naturale” antichissima

Patria di Renato Fucini, alias Neri Tanfucio

Renato Fucini
Renato Fucini

Viene considerato lo scrittore toscano per eccellenza: le sue opere sono state per decenni presenti in ogni casa della borghesia italiana. Può essere definito l’inventore dell’immagine, per la verità un po’ stereotipata, dell’arguto contadino toscano che non si perde mai una battuta di caccia al cinghiale e che ama la buona tavola. Tale stereotipo è arrivato intatto fino a noi: ne troviamo per esempio ancora le tracce nel cinema di Benigni, Pieraccioni o Virzì.
Fucini trascorse a Monterotondo solo gli anni dell’infanzia. Vi ritornò nel 1903, invitato da un amico: il paese voleva festeggiare questo suo figlio illustre.
All’arrivo, fu accolto con tanta gentilezza ed entusiasmo che finì per commuoversi. La passeggiata in paese fu accompagnata da una banda musicale, le case, le vie e le piazzette erano ornate di fiori, bandiere e festoni sui quali erano citati i titoli delle sue opere. Erano stati organizzati molti banchetti in suo onore e lo scrittore, già sessantenne, mostrò dopo un po’ un certo affaticamento. Fu ospitato per riposarsi in casa dei fratelli Ravenni, perché il giorno successivo era in serbo una grande sorpresa: la visita alla casa dove Fucini era nato e alla chiesa dove era stato battezzato. L’emozione fu tale che lo scrittore ritornò a Monterotondo qualche anno dopo, questa volta in compagnia della moglie Emma.
Per onorare la memoria di Renato Fucini, il Comune di Monterotondo Marittimo e l’Università degli Studi di Siena organizzano un premio letterario a cadenza biennale riservato a sonetti e raccolte di racconti.

Una “Società” per bere in compagnia

Monterotondo Marittimo, Porta alla Torre
Monterotondo Marittimo, Porta alla Torre

Nel 1887, nasce a Monterotondo Marittimo la “Società del Fiasco”, ufficialmente basata sui principi anarchici dell’autoregolamentazione e del rifiuto di ogni imposizione. A differenza delle altre associazioni operaie sorte nello stesso periodo, animate da principi di solidarietà tra i lavoratori e di mutuo soccorso, l’unico obiettivo della Società del Fiasco era in realtà quello di poter consumare vino a prezzi più bassi di quelli praticati nei pubblici esercizi, evadendo i dazi di consumo.
Stando al rapporto del brigadiere Consani, l’iniziativa vedeva la partecipazione di
“… una ventina di uomini, ammogliati e giovanotti, artisti e possidenti, tutti residenti a Monterotondo. Avevano preso in affitto una stanza dal possidente Mazzoli Valente, a pian terreno presso la Porta Maremmana”.
Vi si riunivano tutti i giorni a bere vino, liquori e a giocare a carte, trattenendosi fino a notte inoltrata. I soci, che acquistavano vino e liquori all’ingrosso, tenevano una cassa comune, dove ognuno avrebbe dovuto depositare il denaro corrispondente alle consumazioni. La cifra da versare teneva conto del costo del vino al litro o dei liquori. In più, ogni socio era tenuto a versare mensilmente due soldi per coprire le spese dell’affitto e del petrolio occorrente all’illuminazione, senza che ne risultasse alcun profitto. Nel locale, secondo il brigadiere Consani, talvolta “a porta aperta”, altre volte “a porta chiusa”, contravvenendo la legge, si giocava anche d’azzardo.
A Monterotondo, già dal gennaio del 1887, si erano formate società simili, che però si erano sciolte dopo un breve periodo. La costituzione della Società del Fiasco aveva scatenato le proteste di Agostino Cardinali e Luigi Gennai, subappaltatori del dazio di consumo. Anche i commercianti, vedendosi sottrarre una parte consistente del loro guadagno, si erano lamentati con le autorità, chiedendo lo scioglimento dell’associazione. Il malcontento si diffondeva anche nelle famiglie: i mariti rimanevano fuori casa fino a ora tarda, trascurando i doveri coniugali.
Il brigadiere Consani, suggerendo al prefetto lo scioglimento della Società, precisò che non aveva scopo politico e che anzi il gioco e lo stato di ubriachezza in cui venivano trovati i soci avevano portato la Società del Fiasco all’esclusione dalla Società Operaia sorta in paese nello stesso periodo.

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Le “feste” di Monterotondo Marittimo

Mostra-Assaggio di Prodotti Tipici

– Ha luogo nella prima domenica di giugno. Offre l’opportunità di conoscere il paese e di apprezzarne gli angoli più caratteristici. Percorrendo le vie del centro storico, si incontrano artigiani che danno prova della loro abilità. Nelle cantine, si possono assaggiare e acquistare formaggi, olio, vino, salumi, dolci e miele dei produttori locali. In programma anche mostre di pittura e fotografia.

Sagra del Tortello – Tradizionale appuntamento gastronomico che vede protagonisti i favolosi “tortelli maremmani” a base di ricotta e verdure, oltre ad altre specialità locali. In programma anche appuntamenti danzanti e spettacoli di arte varia: musica, ballo, prestidigitazione. La sagra si tiene nell’ultimo sabato e nell’ultima domenica di giugno

Palio di San Lorenzo – Il paese è diviso in tre Rioni (“La Rocca”, “La Porta” e “San Bartolomeo”). La festa che ha un significato religioso e folcloristico, si svolge in due giornate: il 9 agosto nella chiesa parrocchiale di San Lorenzo si celebrano i riti religiosi e alle 21 l’effigie del Santo viene portata in processione per le vie del paese, alla presenza di una rappresentanza dei Rioni. Il 10 agosto è invece in programma la sfilata storica, seguita dal “Palio dei ciuchi”.

Festa dell’Uva – E’ prevista per la prima domenica di ottobre. Per le vie  e piazze del paese, dimostrazione del ciclo di lavorazione tradizionale dell’uva, con assaggio di prodotti tipici e spettacoli di arte varia.

Festa della Castagna -Appuntamento gastronomico autunnale (ultima domenica di ottobre) per gli amanti delle caldarroste, del castagnaccio e dei dolci di farina di castagne. Le donne del paese si sfidano nella preparazione del dolce più buono e del dolce più bello. Se il tempo è buono, in programma anche una passeggiata nei castagneti prossimi a Monterotondo.

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