Venerdì 19 Aprile 2024 - Anno XXII

Natale nella terra di “Stille Nacht”

E’ in arrivo la festa più bella dell’anno e ci sentiamo (o dovremmo) sentirci tutti più buoni. Non sempre è così. Ma la nascita di Cristo è ricorrenza talmente universale che vale la pena “viverla”, come avviene in Tirolo, con intensità e partecipazione

Innsbruck Casa di Franz Xaver Gruber Gemeinschaft foto Gruber Gesellschaft
Casa di Franz Xaver Gruber Gemeinschaft foto Gruber Gesellschaft

Anche se filosofi e poeti hanno cantato la volta celeste, il “coelum stellatum” di kantiana memoria, vale tuttavia la pena di fare l’esperienza diretta, magari nelle condizioni più propizie. Come quelle offerte da una valle alpina, con le sue stellate, intense come il freddo e il silenzio. Se poi la serata in questione è durante l’Avvento, o nel periodo natalizio, la suggestione è doppia. Come ben sapeva Franz Xaver Gruber (1787-1863) nato in un villaggio del Salisburghese, insegnante e organista. Che ha fatto Gruber di tanto notevole? Beh, nel 1818 ha musicato una poesia del prete poeta Joseph Mohr, creando un capolavoro, “Stille Nacht”.  Una melodia antica, un insieme di segni universali che toccano corde comuni, quasi una “laude” francescana, con le Alpi tirolesi-salisburghesi a fare da sfondo ideale, un inno alla mistica del Natale, anche laico. Talmente bello che si diffonde in tutto il mondo, con le famiglie di cantori tradizionali della Zillertal, Strasser e Rainer: i primi a Lipsia (1832), in Germania e Inghilterra; i secondi addirittura a New York (1839). Tradotta in inglese, e poi in altre 300 lingue dai missionari cattolici e protestanti, è diventata un inno universale: “…luce dona alle menti, pace infondi nei cuor…”.
Cosa si può chiedere di più a un verso?

La magia universale di “Notte Silente”

Innsbruck Imst, lungo il sentiero dei presepi (Foto:Tourismusverband Imst-Gurgltal)
Imst, lungo il sentiero dei presepi (Foto:Tourismusverband Imst-Gurgltal)

Bisogna tenere a mente quella melodia, quando si va in Tirolo, tra le montagne che l’hanno ispirata e che ancora oggi consentono un “raccoglimento” che è il miglior viatico per il Natale. “Notte silente, notte santa…”. Il luccichio delle stelle si amplifica sulla neve, diventata crosta scricchiolante. Il freddo è purezza, è catarsi e con la neve, immagine di un mondo primitivo, intatto. Per un tempo sospeso, una notte, cento notti, il mondo ritorna innocente.
Come avvicinarsi? Basta andare a Imst, e seguire il “Sentiero dei Presepi” (Krippenpfad) un itinerario nella parte più vecchia della cittadina, lungo il torrente e sotto la collina. È una vecchia abitudine locale quella di mostrare i presepi alle altre famiglie, una specie di “gara” a quello più bello. Oggi si passeggia tra due mucchi di neve, dal mulino alle viuzze, andando a vedere sui davanzali delle finestre o nelle nicchie di stalle e fienili. Prende corpo un’immagine “ingenua” di fede montanara, fatta di statuine in terracotta, ceramica, legno, che ripropongono un paesaggio da “Palestina” alpina, con montagne innevate e grotte, rocce e muschi, pastori e animali.

Innsbruck Foto:Tourismusverband Imst-Gurgltal
Foto:Tourismusverband Imst-Gurgltal

Il fascino sta nell’insieme (contenitore e contenuto) con il paesaggio reale (vicoli, ponti, fontane, ruscello, case in legno) che richiama (è richiamato da) quello riprodotto in miniatura. Neve e cielo stellato assicurati. Ma non c’è solo questo, a Imst. Ci sono le fontane, molte e tutte diverse, ciascuna con i suoi cristalli di ghiaccio. Dall’Antoniusbrunnen, con statua ottocentesca di santo con Gesù Bambino e vasca ottagonale (Unterstadt) alla Christophorusbrunnen, con statua lignea del “portatore di Cristo” (Lehngasse); dalla Franziskusbrunnen dalla statua barocca (Schustergasse) alla Florianbrunnen con vasca in legno (Brennbichl). Poi il Museo del Carnevale (Città Alta) che presenta foto e costumi della famosa “Schemenlaufen”, la sfilata carnascialesca più impressionante dell’Austria, che si tiene ogni quattro anni (prossima nel 2009); la Gola Rosengarten (percorribile anche in inverno) la Parrocchiale di Maria Assunta, gotica con interno barocco e il campanile più alto del Tirolo, ottantaquattro metri e mezzo.

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Mercatini, slittino volante, birra. A Imst

Innsbruck Mercatino di Natale ad Imst (Foto:Tourismusverband Imst-Gurgltal)
Mercatino di Natale ad Imst (Foto:Tourismusverband Imst-Gurgltal)

E l’Avvento è tempo di mercatino, dietro alla chiesa di San Giovanni (fino al 23 dicembre, tutti i giorni) con prodotti locali, di artigianato e alimentari. Infine, le musiche dell’Avvento in parrocchia (15, 19 e 23 dicembre) e la “Strada degli artisti” (via centrale, fino al 16 dicembre) atelier di trenta artisti aperti alle visite. Non è finita. Ci sono un altro paio di cose da fare. La prima è salire a Hoch Imst, a 1500 metri e imbarcarsi sull’Alpine Coaster, l’ottovolante più lungo delle Alpi. Sono tre chilometri e mezzo da percorrere su uno slittino su binari, che scende nel bosco a quaranta chilometri l’ora, con curve improvvise che sfiorano i rami dei larici. Sono novanta curve e sedici salti, dodici minuti di meraviglia.

Innsbruck Bagno di birra al Castello Starkenberg
Bagno di birra al Castello Starkenberg

La seconda si chiama “Biermythos” e si trova nel Castello
Starkenberg, ai margini del bosco, a Tarrenz. Un vero castello lungo la via romana Claudia Augusta, che all’inizio dell’Ottocento è divenuto birrificio. Qui si possono vedere tutte le fasi di lavorazione della birra, un museo di storia birraria, sette grandi vasche che, riempite di cento litri di acqua e lievito di birra permettono un bagno rigenerante.  Poi si passa alla degustazione: ottime birre con acqua di sorgente, pluri-premiate a livello internazionale. Per tornare all’atmosfera di “Stille Nacht” basta prendere una slitta a cavalli, magari al crepuscolo, e fare un giro per la valle Gurgltal innevata, dove nulla turba il cielo e il freddo.

Dalla frutta, i magici distillati di Stanz

Innsbruck Assaggi alla distilleria Giggus (Foto:Tvb TirolWest/Albin Niederstrasser)
Assaggi alla distilleria Giggus (Foto:Tvb TirolWest/Albin Niederstrasser)

Altro giro, altra corsa. E la volta di Stanz, balcone alpino a mille metri, dove fioriscono i meli. Non d’inverno, naturalmente, ma il loro profumo è racchiuso in preziose bottiglie di distillati, che i molti produttori conservano nelle cantine, offrendo anche visite e degustazioni. In particolare si tratta di  Cristoph Kössler (premi internazionali) che ha preso casa nella dimora del sommo architetto barocco Jakob Prandtauer e lì architetta i suoi distillati “magici”. Una sinfonia di aromi e di sapori, more e mele, pere e mirtilli, sorbo e ginepro, albicocca e ribes nero, il distillabile è suo. Non stiamo parlando di liquori dolciastri e imbevibili, ma di distillazioni e macerazioni in alcol somme, con una maestria che rasenta l’alchimia. L’essenza del frutto la trovi nel liquido, come nel gioco di un mago. Stesso discorso per un altro grande, Nothdurfter della distilleria Giggus. Da non perdere il Castello di Landeck e la passeggiata alle Gole di Zammer.

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A Innsbruck il mondo fantastico di Swarowski

Innsbruck Il gigante che sputa acqua al Kristallwelten (Foto:Loris Lammerhuber)
Il gigante che sputa acqua al Kristallwelten (Foto:Loris Lammerhuber)

La testa è di gigante, gli occhi di cristallo, la bocca aperta, a rovesciare acqua. È la scenografica introduzione, terribilmente bella di notte, d’inverno, ai “Mondi di Cristallo”, che la Swarowski, ormai conosciuta in tutto il mondo, ha voluto a Wattens, a due passi da Innsbruck. Un parco-galleria-shop che è una tappa obbligata tirolese, con le famose “Camere delle Meraviglie”, vale a dire un’esplorazione artistico-geometrica dei cristalli, dal “Duomo” con le sue 590 sfaccettature, le luci e i suoni, all’opera “Sogno invernale”, dal “Cristalloscopio” terapeutico al “Teatro di Macchine di Cristallo” tridimensionale di Jim Whiting, al Passo di Ghiaccio. Interattivo, agli oggetti del Gigante che prendono vita, alla sferica musica di cristallo di Jessey Norman. Un insieme di suggestioni, legate al “prodotto” di casa, il cristallo, che si presta a interpretazioni plurime, filosofiche, storiche, di geometria spaziale, sensitive.

InnsbruckLeviathan (Foto:Stefan Oláh)
Leviathan (Foto:Stefan Oláh)

Il cristallo come metafora della purezza dell’ingegno. Da segnalare che le “camere” sono state appena ridisegnate e inserite in un percorso
“cristallino” che si chiama “The Art of Crystal Fiction”. Poi ci sono le opere di Keith Haring, di Andy Warhol, di Salvador Dalì, di Nikki de Saint Phalle. Inoltre, quest’anno è la volta dell’India, nel
senso di arte, musica e fantasia indiani (fino al 31 marzo). L’idea è quella di far reinterpretare il cristallo da culture diverse, e qui si vedono composizioni creative, come danza, rituali, scultura e pittura, ma anche party, il mondo di Bollywood, il “Sentiero delle Campane”.

Innsbruck per tutti

Innsbruck (Foto:Austria Turismo/Markowitsch)
Innsbruck (Foto:Austria Turismo/Markowitsch)

Innsbruck quest’anno si presenta con una novità: la Nordkettenbahn, il sistema di risalita dal centro città (550 metri) fino a 2300 metri dell’Hafelekar.  Lo ha ridisegnato Zaha Hadid, con quattro stazioni e un ponte sull’Inn, spettacolari come è la sua architettura. Una funicolare e due funivie che portato dal Tettuccio d’Oro al parco naturale del Karwendel, che permette una vista sulla città e sulla valle dell’Inn, anche dal ristorante panoramico. D’altronde, l’architetto aveva già firmato lo splendido trampolino di salto di Bergisel (2003).
Innsbruck, però, è tante cose. È il mercatino (Christkindlmarkt, tutti i giorni 11-20 fino 28 dicembre) che si dipana lungo le vie del centro, soprattutto la Herzogstrasse, la Friedrichstrasse, la Hofgasse, la Franziskanerplatz, che propone banchi diversi, di artigianato di legno, vetro, candele, loden, addobbi natalizi, di dolci (pan pepato, zelten, krapfen), il tutto con presepi e un grande albero di Natale.  Si può salire alla Stadtturm (Torre Civica) e guardare dall’alto, in una prospettiva insolita, sia i banchetti sia il Tettuccio, con lo sfondo dei monti. Nuovi mercatini ci sono in Maria Theresien strasse (fino 6 gennaio) e, soprattutto, all’ultima stazione della nuova funicolare, a Hungerburg (fino 31 dicembre). E giostre e zoo di animali domestici alla Marktplatz. Poi ci sono le musiche tutti i giorni, alle 17.30, al Tettuccio d’Oro; i concerti dell’Avvento (nel duomo di San Giacomo, nella cappella di San Giorgio, a Congress Innsbruck, al Conservatorio Tirolese) il Calendario dell’Avvento vivente (davanti ristorante Ottoburg) la Strada delle Fiabe (Märchengasse).

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Arrivano i diabolici “Krampus”

Innsbruck Krampus, gli inquietanti uomini-caproni (Foto:Austria Turismo Weinhaeupl W.)
Krampus, gli inquietanti uomini-caproni (Foto:Austria Turismo Weinhaeupl W.)

Il 16 dicembre, alle 17, lungo la Maria Theresien, ci sono quattrocento bambini che sfilano e cantano, terminando poi davanti al Teatro Regionale; ci sono presepi da vedere, come lo Jaufenthaler, con ventotto figure meccaniche (Norz Passage) quelli del Museo di Arte Popolare Tirolese (legno, cera, carta, dal XVIII a oggi) i presepi orientali al Ferdinandeum, il “Sentiero dei Presepi” allo Zoo Alpino. Poi c’è la follia dei krampus, i “diavoli alpini”, ragazzi vestiti di pelle di pecora e con maschere orribili e grandi campanacci, che si fiondano per le vie del centro di Innsbruck , nei locali pubblici, nei mercatini, imponendo urla e scampanii, aggressioni ai malcapitati, specie se ragazze o bambini. È un po’ la “legge del branco” applicata agli “spiriti cattivi dell’inverno”, un esorcismo collettivo da sempre molto sentito in Tirolo.  Un modo anche per contrastare il dolce raccoglimento dell’Avvento o la sdolcinata atmosfera del “siamo tutti più buoni”, “mangiamo e compriamo” tutti di più.  Un antidoto, insomma. Stessa atmosfera nei paesini intorno alla capitale, Igls, Götzens, Lans, Mutters, Gries, Natters, Vols, che propongono i loro presepi, i loro mercatini, i loro krampus.  Vale la pena salire anche al Castello di Ambras, rinascimentale, su un balcone alpino, con la magnifica Sala delle Armi, collezione di armature del Quattro-Cinquecento, la Wunderkammer con oggetti preziosi e rari, l’impressionante Sala Spagnola, galleria di ritratti di Casa d’Austria di pittori famosi come Cranach, Diego Velasquez, Arcimboldo.

Notizie utili

Informazioni turistiche:

Turismo Innsbruck 
www.innsbruck.info

Turismo Imst Gurgltal www.imst.at

Turismo TirolWest www.tirolwest.at

Gruppo Italia
www.tirolo.com/gruppoitalia

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