Domenica 28 Aprile 2024 - Anno XXII

Agustìn Lara, leggenda messicana

Questa storia d’altri tempi non è per i Punk, i Rockers o per quelli che non ricordano le belle canzoni di un tempo. Questa è la vicenda umana di Agustìn Lara, compositore senza conoscere le note musicali, poeta e cantautore vissuto nel secolo scorso

Esplode la fama e arriva la ricchezza

Le porte del successo si spalancano, sta arrivando la fama. Lara è in cartellone, tutto esaurito al Politeama, divertono le sue esibizioni (dedicate, in occasione delle sue frequenti presenze, al grande “muralista” David Siqueiros). Affermato artista, diventa assiduo amico di Pedro Vargas, idolo della canzone messicana (tutto era cominciato nei cinema della capitale: uno suonava, l’altro cantava); è divo della Radio con “La hora intima de Agustìn Lara”, gira su lussuose auto sempre dotate di una bottiglia di Cognac Martell Etiqueta Azul, suo nettare preferito. E per celebrare il distillato francese il Flaco, sempre polemico e anticonformista, osa sfidare il liquore nazionale: ci rimette un fracco di pesos. Racconta infatti un aneddoto che durante uno show radiofonico sponsorizzato dal Tequila “Sauza”, Lara afferra il microfono e lancia un appello nell’etere “beviamo un buon cognac invece di questa ‘porquerìa’!”. 
Intervistato da un giornalista che gli chiede se compone belle canzoni grazie alla marijuana, El Flaco estrae uno spinello, lo accende e porgendolo al curioso gli ordina: “Adesso componi tu”.

Tra i divi di Hollywood e i soliti guai con le donne

Una foto giovanile di Gary Cooper
Una foto giovanile di Gary Cooper

A metà degli anni Trenta il Maestro intraprende un lungo viaggio negli Stati Uniti;
a Hollywood fa amicizia con Gary Cooper e Bette Davis, a New York si esibisce in un teatro e incanta con “Solamente Una Vez” (successo mondiale: Disney la arrangiò per i Tres Caballeros, celebre l’interpretazione di Nat King Cole, in Italia fu titolata “Voglio amarti così”). Ma quanto a vita sentimentale, soliti problemi.
Angelina viene a sapere (ma non sa bene come, dove e con chi) che Agustìn si era già accasato, a soli diciannove anni; chiede lumi allo sposo che dice di non saperne nulla, non ricorda, si stufa, considera finito il rapporto e molla Angelina.
Una spiegazione? Eccola, per bocca dello stesso Flaco de Oro: “el amor no es un motor que pueda repararse cuando sufre una averia, si se le rompe alguna pieza no hay mas soluciòn que cambiarlo por uno nuevo” (l’amore non è un motore che possa essere riparato quando va in avaria; se se ne rompe un pezzo, non c’è altra soluzione che sostituirlo con uno nuovo).

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Nuove canzoni e nuovo matrimonio

Frattanto il Maestro dà vita ad altre magnifiche canzoni (“Noche de Ronda”, “Farolito”, “Clave Azul”) e crea la musica dei film interpretati dall’amico Jorge Negrete, divino attore del cinema messicano (il successo universale giungerà con il prestigioso incarico di comporre l’inno ufficiale delle Olimpiadi di Helsinki).
Alla fine degli anni Trenta, Lara si reca a Parigi con Carmen Zozaya, nuovo amore, ballerina colombiana, nome d’arte “La Chata”, donna dal temperamento forte ma concreta (se Agustìn la tratta come una cattedrale, lei gli concede di costruirvi intorno qualche “cappella”). Tutto sembra andare per il meglio ma in un loro successivo viaggio nel Venezuela, Lara si ritrova obbligato ad affrontare un ulteriore, bizzarro matrimonio. Secondo le rigide leggi bacchettone imperanti nel Paese sudamericano,
i due partner in tournèe non possono esibirsi congiuntamente se non risultano regolarmente sposati: niente matrimonio. niente spettacolo. Quindi niente soldi.
E andò così a finire che Agustìn sposò (anche) “La Chata”. Ma solo per lasciarla l’anno successivo.

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