Sabato 18 Maggio 2024 - Anno XXII

Leptis Magna, la Roma d’Africa

Quando, 2.000 anni fa, il Mediterraneo era veramente il Mare Nostrum, dall’Africa giungevano le merci più pregiate. La libica Leptis Magna era il porto di partenza

Gli scavi. Quale futuro

Alcune bambine in visita al sito archeologico
Alcune bambine in visita al sito archeologico

Ci sarebbe ancora moltissimo da scavare. Dell’antico ippodromo si riconosce la lunga forma ellittica sulla spiaggia, una buona parte della città non è ancora stata esplorata. Quello che è a nostra disposizione è un tesoro immenso d’arte e cultura. La speranza è che la politica e il nazionalismo abbiano il buon senso di mettersi da parte in nome di un patrimonio che è universale. Insc’Allah!

(22/4/09)

L’Arco, la palestra, le terme. Impronte imperiali

L'ampio spazio che ospitava la palestra
L’ampio spazio che ospitava la palestra

Le dimensioni di Leptis sono veramente notevoli, per visitarla tutta ci vuole una giornata intera. Bisogna pensare che, al suo apogeo, in città vivevano circa 80mila persone. Appena entrati nel sito ci si imbatte nell’Arco di Settimio Severo, costruito all’incrocio tra il cardo massimo e il decumano, le vie principali delle città romane, questo arco aveva solo una funzione monumentale, pertanto era riccamente ornato con bassorilievi che celebrano la gloria dell’imperatore e della sua famiglia. Sullo sfondo si comincia a intravedere il blu intenso del mare.

Non lontano dall’arco, leggermente a destra si raggiunge un ampio spazio dove c’erano la palestra e, soprattutto, le terme. Fu Adriano l’imperatore che le fece edificare nel 126 d.C. Sono un edificio immenso, ancora più belle di quelle di Roma. Soltanto con quello che si vede rimasto in piedi e con un po’ di immaginazione, si riesce a intuire non solo la bellezza e la raffinatezza di quegli ambienti ma anche la loro funzionalità e la tecnologia costruttiva incredibilmente avanzata.

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