Sabato 4 Maggio 2024 - Anno XXII

Scapigliati prima delle avanguardie

Il capoluogo lombardo rende omaggio a un altro dei movimenti culturali che nacque e si sviluppò in città, settant’anni prima del futurismo. Due mostre, a palazzo Reale e alla biblioteca di via Senato

Tranquillo Cremona, L'edera, 1878
Tranquillo Cremona, L’edera, 1878

Alla Scapigliatura, nelle arti visive e letterarie, è dedicata parte della stagione espositiva milanese, a palazzo Reale e alla biblioteca di via Senato. Quasi a proseguire le celebrazioni per i cento anni del futurismo, la città torna a parlare di un movimento culturale che qui ebbe origine e che chiamò a raccolta molti autori lombardi. E’ forse amarcord, di sicuro un doveroso omaggio, quindi, la rinnovata attenzione verso il gruppo di intellettuali, scrittori, musicisti e artisti attivi per tutta la seconda metà dell’Ottocento e i primi del Novecento. Gli “scapigliati” sono più noti in letteratura che nelle arti visive; la mostra di palazzo Reale ne dà una lettura diversa proponendo 250 dipinti e sculture, che guarda anche agli autori che precedono e seguono la parabola del movimento, dal Piccio sino a Gaetano Previati.

La rassegna che apre in parallelo, dal 26 giugno sino a novembre prossimo, alla biblioteca di via Senato presenta opere, disegni, riviste e testimonianze del fondo di Angelo Sommaruga. I documenti d’archivio dell’editore e gallerista milanese, oggi custoditi in via Senato, figurano esposti al pubblico per la prima volta.

Un pandemonio per cambiare l’arte

Pietro Troubetzkoy, Ragazza sul lago, 1889
Pietro Troubetzkoy, Ragazza sul lago, 1889

Preferivano le osterie ai salotti, vivevano da bohémien per stile e necessità, erano spesso antiromantici, con uno spiccato gusto per il noir, sempre controcorrente. Allergici all’accademismo culturale e alle convenzioni borghesi, gli scapigliati manifestavano una tensione ideale che coinvolgeva codici estetici, valori etici e politici. La critica successiva prese a sottovalutare la portata del movimento; secondo studi recenti e per Annie-Paule Quinsac, curatrice della mostra, la voglia di nuovo di questi “ribelli”, a volte conclusa in morti precoci e suicidi, ebbe, invece, conseguenze importanti sotto il profilo storico. Per raccontare il fenomeno scapigliati in pittura la Quinsac ha scelto 38 artisti, fra i quali Daniele Ranzoni, Tranquillo Cremona, Pierre Troubetzkoy, Giuseppe Grandi e Medardo Rosso.

LEGGI ANCHE  A Ragusa gli elmi del museo Pergamon di Berlino

Olii e acquerelli svelano l’interesse dei pittori verso lo studio della luce e il progressivo abbandono delle figure e dei contorni definiti. Le esperienze pittoriche italiane, diverse da quelle che, in Francia, si sarebbero chiamate impressionismo, si concentrano in questo caso sui ritratti, volti di donne o giovani coppie di amanti o bambini; quasi sempre su ambienti dove resta importante cogliere sguardi e caratteri delle persone.

Dal Piccio a Medardo Rosso

Medardo Rosso, Conversazione in giardino, 1896-1897
Medardo Rosso, Conversazione in giardino, 1896-1897

Piacerà al pubblico tornare sul linguaggio figurativo di fine Ottocento, su dipinti che sperimentano lo sfumato, pennellate dinamiche, luminosità intense e una grande sensibilità nell’esprimere le passioni. La mostra però guarda anche all’arte plastica, che dagli anni ’80 in poi dal genere “scapigliato”, giunge a nuove formule del rapporto tra la materia e lo spazio, sino alla scultura detta “impressionista”. Un procedere verso il non finito che arriva a Medardo Rosso, ben presente a palazzo Reale, mentre una sezione a parte è poi dedicata ai gessi di Giuseppe Grandi, preparatori del monumento alle Cinque Giornate del 1895. I gessi sono stati restaurati per l’occasione e sono, quindi, un ulteriore inedito.

Il visitatore che abbia interessi storici e i milanesi tutti, del resto, potranno osservare come si presentava la città lombarda a metà Ottocento e come vivevano i suoi abitanti. Non mancano, infatti, dipinti e immagini che raffigurano la Milano di piazza Duomo e dei Navigli e delle caratteristiche case di quartiere. (26/6/09)

 

Scapigliatura. Un pandemonio per cambiare l’arte

Dal 26 giugno al 22 novembre

Milano, palazzo Reale

Orari: lunedì 14.30-19.30; martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica 9.30-19.30; giovedì 9.30-22.30

Per informazioni: tel 02 6597728, www.ticket.it/scapigliatura

 

La Scapigliatura. Angelo Sommaruga. Dalla bohéme milanese alla Roma bizantina

Dal 26 giugno al 22 novembre

LEGGI ANCHE  Gratis a teatro con Piemonte dal vivo

Milano, fondazione Biblioteca di via Senato

Via Senato 14

Orari: da martedì a sabato 10-18

Condividi sui social: