Lunedì 6 Maggio 2024 - Anno XXII

A Pamplona, una “Fiesta Peligrosa”

La festa in onore di San Firmino, resa celebre da Hemingway con il romanzo “Fiesta”, dal 1926 continua ad attrarre giovani e meno giovani. Oggi ci si lamenta della sua pericolosità, ma non per colpa dei tori. Psicodramma non taurino a puntate da parte di un veterano

Trasferimento complicato, verso Nizza Monferrato

A Pamplona, una "Fiesta Peligrosa"

E per di più El Pana è di Nizza Monferrato (ah, che Barbera da quelle parti). Tutto ciò premesso, finalmente parto, e passo a dettagliare la gita Sanferminera che se proprio non è risultata “peligrosa” – perché di pericolose cornate taurine se ne è invero rischiate poche – quantomeno è risultata stramba e mica normale (tenutosi oltretutto conto che poco mancava che l’età globale della “cuadrilla” de El Pana – quattro altri muchachos sui 25/27 anni – fosse inferiore al periodo di vita da me più o meno precariamente raggiunto). Per inciso questa trasferta ai Sanfermines 2009, turisticamente parlando, risulterà un filino complicata, sia per l’eccesso di fiducia da me riposta nelle capacità di tour operating de El Pana, sia per un forse eccessivo ricorso a differenti vettori (treno, corriera, automobile, aereo, metrò).

Mezza giornata, da Milano ad Acqui Terme. È oramai notte

Un momento della festa di San Firmino
Un momento della festa di San Firmino

4 luglio. Nel pomeriggio scatta il piano di viaggio elaborato con El Pana, prevedente la tratta ferroviaria da Milano ad Alessandria, via Voghera, con proseguimento in corriera (corsa sostitutiva del treno delle ex FFSS) per Nizza Monferrato. A Nizza M. aggancio con il collega di aficiòn Sanferminera e proseguimento sulla sua auto per un viaggio notturno no stop a Pamplona. Alle 16.30 eccomi orbene in fila alla stazione Centrale ma devo affrontare subito un primo intoppo: il treno notificatomi dal El Pana non esiste, anzi non c’è mai stato, sicché il bigliettaio mi suggerisce di prendere un Ventimiglia alle 17 e una volta a Voghera “vedere”. Alle 16.50 salgo sul “Ventimiglia” e alle 16.59 avvertono che il treno partirà con almeno 40 minuti di ritardo, perché “s’è rotto un merci a Rogoredo”. Per farla breve (e dopo aver perso ad Alessandria la corriera sostituiva del treno per Nizza M.) alle 21 mi ritrovo col valigino (al ritorno volo Low Cost e mi peseranno pure la vescica pur di tirar su 2 euro) davanti alla stazione di Acqui. Attendo che El Pana mi passi a prendere, e intanto scambio quattro chiacchiere con due peripatetiche in attesa di clienti. (23/7/09)

(1 – prosegue)

LEGGI ANCHE  Il diario enoturistico friulano si conclude al Sacrario di Redipuglia
Condividi sui social: