Mercoledì 24 Aprile 2024 - Anno XXII

La vivacissima “Tigre” malese

Malesia Kuala-Lampur

Non è la “tigre” in carne e ossa, ma l’intera Malaysia proiettata a grandi balzi verso un futuro iper-tecnologico e commercialmente super-attivo. Con l’occhio sempre attento ai valori delle tradizioni del passato

Le torri Petronas a Kuala Lumpur
Le torri Petronas a Kuala Lumpur

Malesia, l’obiettivo è preciso e ambizioso: entrare a far parte nel 2020 dei paesi più industrializzati del mondo. Dietro al progetto della Malesia, l’idea vincente di individuare un settore economico in continua espansione.
Mahathir Mohamad, primo ministro dal 1982 al 2004, crea nel 1997 il Multimedia Super Corridor, una Silicon Valley d’Oriente dove non solo produrre internamente, ma soprattutto attirare grandi compagnie internazionali del multimediale, fornendo servizi e organizzazione per portare avanti ricerche nel settore tecnologico. Alle aziende che vogliono parteciparvi si offrono esenzioni fiscali per dieci anni, costi Internet bassissimi e si garantisce l’abolizione di tutte le censure.

Parte la “tigre” malese, con qualche intoppo…

L'aeroporto internazionale
L’aeroporto internazionale

Appena messo in atto, il progetto dà subito ottimi risultati. Aderiscono immediatamente diciassette aziende tra le quali colossi come Motorola, Microsoft, Reuter. Le industrie elettrica ed elettronica diventano le principali del Paese che viene riconosciuto come il primo produttore mondiale di microchip. Nel 1999 c’è una prima battuta d’arresto, alla quale ne seguono altre. Le motivazioni sono la crisi valutaria dell’Oriente nei confronti del dollaro, partita dalla vicina Singapore, poi l’effetto 11 settembre e infine il gonfiato fenomeno SARS che colpisce indirettamente anche la Malesia. La situazione generale nella seconda metà del 2003 incomincia però a migliorare. Vengono presentati quarantacinque progetti, dei quali quarantadue approvati e completati nel giro di poco tempo. Altavista, uno dei più importanti motori di ricerca, stabilisce nell’ambito del progetto “Corridoio” la sede di Altavista Asianwide. Persino la parata del Merdeka Day, 30 agosto, festa dell’indipendenza della Malesia dagli inglesi, quell’anno punta sulla ripresa del settore, con carri allegorici che raccontano i progressi tecnologici e una forte presenza dei lavoratori dell’MSC (Multimedia Super Corridor).

Malesia: là dove c’erano caucciù e palme

L'Express Rail che collega la stazione di Sentral al KLIA (Kuala Lumpur International Airport)
L’Express Rail che collega la stazione di Sentral al KLIA (Kuala Lumpur International Airport)

L’MSC non è virtuale. Ha una sua precisa ubicazione e delle ben individuate dimensioni. È lungo cinquanta chilometri, con una larghezza di quindici chilometri. Unisce Sepang, l’aeroporto internazionale di Kuala Lumpur, con le torri gemelle Petronas al centro della città. Gli elementi indicativi dell’apertura al futuro del paese sono rappresentati in primo luogo dal KLIA, come viene comunemente chiamato l’aeroporto dalle sue sigle; un imponente complesso con strutture metalliche a volta che sostengono grandi vetrate, dietro alle quali risaltano piante e alberi che rimandano alla bellezza dei parchi e delle foreste del Paese. Dal polo aeroportuale di Sepang transitano in un anno venticinque milioni di passeggeri e seicentocinquantamila tonnellate di merci. Dal 2002 è collegato con il centro città per mezzo di un treno ad alta velocità che percorre in ventotto minuti i sessanta chilometri di distanza con la stazione di Sentral. Nella stazione i passeggeri possono fare il check-in e spedire il loro bagaglio direttamente sull’aereo. Il treno è uno dei tanti della futuribile rete ferroviaria, che fa capo alla stazione di Sentral cui si aggiunge nel 2003 l’avveniristica monorotaia cittadina inaugurata per il Merdeka Day. Con un percorso di otto chilometri e seicento metri, unisce tredici stazioni, che rappresentano altrettanti punti chiave della città: per lo shopping, per l’accessibilità all’area degli alberghi, quale collegamento con i vari sobborghi-città di Kuala Lumpur. La monorotaia possiede una capacità di trasporto di diciottomila passeggeri l’ora.

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All’interno del “Corridoio” esistono due città “intelligenti” nelle quali tutti i servizi come acqua, luce, condizionamento d’aria, ascensori, fanno capo ad un’unica centrale operativa. Si chiamano Putrajaya e Cyberjaya; il suffisso “Jaya”, particolare curioso ma non trascurabile, in malese significa “successo”.
A Cyberjaya, espressione del tecnologico più avanzato, c’è la prima Università multimediale del mondo e un cyber centro internazionale collegato con tutte le cyber-città esistenti, facendo della Malesia un paese leader della comunicazione e dell’informatica. Sempre qui è attiva la Cyberlaw, una legislazione studiata per facilitare la comunicazione multimediale.

Un primo ministro “padre della Patria”

Putrajaya, il Taman Botani
Putrajaya, il Taman Botani

Putrajaya, dal 2001 capitale amministrativa, prende il nome da quello del primo ministro malese Tunku Abdul Rahman Putra Alhaj, leader del partito che ha condotto il Paese all’indipendenza. È stata progettata nel 1980 nella zona del Prang Besar. È un territorio federale a sé stante, come Kuala Lumpur e l’isola di Labuan, poco a nord dello stato del Sabah, nel Borneo. A Putrajaya il governo usa Internet per gestire i rapporti interni e con i cittadini, muniti di una carta d’identità virtuale che funziona come passaporto e come tessera sanitaria. Con quest’ultima i malesi hanno accesso alle tele-consultazioni con i più importanti medici; un obiettivo che fa parte dell’importante programma di tele-medicina. Oltre che “città intelligente”, Putrajaya è stata concepita anche come città giardino, per rispondere a precise esigenze di vivibilità. Si estende su un’area verde vastissima, nella quale è stato inserito un lago artificiale in cui confluiscono cinque fiumi. Il giardino botanico Taman Wetlands con cinquanta specie di alberi originari della zona e il Taman Botani con settecento specie di piante tropicali provenienti da novanta differenti paesi del mondo.

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Le Petronas
Le Petronas

Sono bellissime, a qualsiasi ora; sia quando vi si riflette il sole, sia di notte, illuminate da decine di fari. Le Petronas, torri gemelle di Kuala Lumpur, non rappresentano solo il simbolo della città, riprodotte su cartoline e oggetti magnetizzati. Sintetizzano anche l’anima di un Paese pronto alla sfida universale, ma fedele alle tradizioni. Sono tra i più alti grattacieli del mondo, ma richiamano nel disegno la simbologia islamica. Le basi delle torri, infatti, poggiano su due quadrati incrociati che formano una stella a otto punte che a sua volta conduce ai principi islamici di unità, armonia, stabilità e razionalità. Progettate nel 1992 dallo studio americano Cesar Pelli & Associates, in collaborazione con architetti malesi, sono state terminate nel 1996 dopo due anni di intensi lavori. Alte 452 metri, sono rivestite di 33 mila pannelli di acciaio e 55 mila di vetro. Al quarantunesimo piano c’è lo Skybridge, una passerella coperta e visitabile, che collega i due edifici. All’interno degli 88 piani si trovano solo uffici, tra cui quelli della compagnia petrolifera che ha dato il nome alle torri. I primi sei piani sono occupati dal Suria KLCC, centro commerciale con duecentosettanta negozi, bar, ristoranti, cinema. Al terzo piano una galleria d’arte con mostre di fotografia e visual art. Al quarto ha sede il Petrosains, un museo interattivo di tecnologia e scienze petrolifere. Molto scenografica è poi la Dewan Philarmonik, nel blocco edificato alla base fra le due torri, con una sala per concerti di ottocentosessantacinque posti. Vale infine una visita il bel giardino sul retro, progettato dall’artista di land-art brasiliano Roberto Burle Marx.

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“Piazza” Malaysia

Le torri a forma ogivale dell'architetto italiano Manfredi Nicoletti
Le torri a forma ogivale dell’architetto italiano Manfredi Nicoletti

Centro vitale di Putrajaya è la Dataran Putra, enorme piazza quadrata affacciata sul lago dove si trovano il Perdana Putra, palazzo del Primo Ministro e la Putra Mosque, colossale moschea che riassume elementi dell’arte islamica del Marocco, del Kazakhstan e del Turkestan, oltre ad un minareto alto centosedici metri, ispirato a quello della Sheikh Oman Mosque di Baghdad. Quasi ultimate le torri a forma ogivale dell’italiano Manfredi Nicoletti, pioniere dell’architettura bioclimatica (queste costruzioni consumeranno circa il 50% in meno di anidride carbonica rispetto agli altri edifici). Da qui parte il ponte disegnato dall’architetto spagnolo Calatrava nel suo inconfondibile stile. Dall’altra parte del fiume, in posizione dominante, il Seri Perdana, residenza del Primo Ministro, costruito in un mix di architettura Mogul e malese. La città, comunque, è in fase di completamento e si prevede che arriverà a coprire nel 2012 un’area di più di cinque milioni di metri quadrati. Un po’ surreale e con quell’aria da scenario cinematografico tipico delle città nate sulla carta, Putrajaya ospita dal 2002 la coloratissima “parata” del Merdeka Day, che normalmente si teneva in Dataran Merdeka, la piazza di Kuala Lumpur con il grande prato, nel quale sino al 1999 giocavano a cricket i membri del prestigioso Selangor Club.

Info: www.malaysia.travel/it

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