Lunedì 29 Aprile 2024 - Anno XXII

Chi ricorda l’11 settembre

A Milano una mostra fotografica rievoca “il giorno che ha cambiato il mondo”, la caduta delle Twin Towers di New York, dieci anni fa. Un triste anniversario occasione di eventi e, per alcuni, di nuove riflessioni

Peter Morgan. Reuters
Peter Morgan. Reuters

Se celebrare gli anniversari è inevitabile, il ricordo dell’11 settembre, che quest’anno cade a dieci anni dalla caduta delle Torri Gemelle a New York, è sembrato quasi obbligatorio, anche a Milano. Palazzo Reale apre da sabato 10 al 2 ottobre la mostra “11 settembre. Il giorno che ha cambiato il mondo”, scelta di scatti fotografici e testimonianze, a ingresso gratuito. Due dibattiti pubblici e altrettanti concerti completano, da questa sera a domenica, il ciclo degli eventi di commemorazione, mentre, nel cortile interno di palazzo Reale, Antonio Paradiso espone “Ultima cena globalizzata”, realizzata con lamiere e resti d’acciaio di Ground Zero. “Ci sono eventi che, pur nel loro clamore, esauriscono la loro forza nel giro di un paio d’ore”, ha detto Stefano Boeri, assessore alla Cultura di Milano, nel presentare la mostra. “Altri avvenimenti hanno una fenomenologia tale da restare a lungo, molto a lungo nella memoria e questo è il caso dell’11 settembre 2001”.

New York cade

Antonio Paradiso. Ultima cena globalizzata
Antonio Paradiso. Ultima cena globalizzata

A un pubblico smaliziato il potere delle immagini può sembrare persino troppo debole in un mondo che ci ha abituato a invasioni di rumori, percezioni reali e virtuali e, nelle esposizioni d’arte, al tanto decantato multimediale. A palazzo Reale parla, invece, soprattutto la fotografia: gli scattti furono realizzati in loco, molti documentano “in diretta” la caduta delle Torri, le macerie a Ground Zero e la concitazione dei primi interventi. James Natcwhey, al quale è dedicata una sala, abitava a pochi metri dal World Trade Center e fu tra i primi a prendere in mano la macchina fotografica. In mostra però figurano anche opere di Peter Morgan, Steve McCurry, Alex Webb, Gilles Peress, Susan Meiselas. Al breve percorso espositivo si aggiunge la rassegna delle prime pagine dei giornali statunitensi dopo l’accaduto. L’ultima sala ricostruisce la genesi del lavoro di Paradiso. L’artista fu l’unico italiano a essere selezionato dal bando varato per utilizzare a scopi artistici o umanitari le macerie di Ground Zero. Paradiso andò a prendere il materiale presso l’hangar 17 dell’aeroporto Kennedy e da un gruppo di lamiere e pezzi d’acciaio prese forma l’opera, isipirata all’Ultima Cena.

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11.9. Il giorno che ha cambiato il mondo. Dieci anni dopo. Documenti e immagini
Dal 10 settembre al 2 ottobre
Milano, palazzo Reale, ingresso gratuito
Orari: lunedì 14.30-19.30; martedì, mercoledì, venerdì, domenica 9.30-19.30; giovedì e sabato 9.30-22.30
Informazioni: www.comune.milano.it/palazzoreale

Gilles Peress- Magnum Photos. 
Una donna tenta di coprirsi il volto per non respirare la polvere e il fumo
Gilles Peress- Magnum Photos.
Una donna tenta di coprirsi il volto per non respirare la polvere e il fumo

11 Settembre il giorno che ha cambiato il mondo

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