Sabato 4 Maggio 2024 - Anno XXII

Calcutta, le tante “Città della Gioia”

Calcutta-India

Sono circa 15 milioni gli abitanti della Grande Calcutta. Ma tanti sono gli aspetti fantastici della metropoli: il fiume, i sobborghi, la zona del delta con la sua flora e la sua fauna. Poi i “contrasti”, aspetto inalienabile della vita della città, qui riassunti in due istituzioni nettamente contrapposte

Unione delle Donne del Bengala

Calcutta Giovani ragazze aiutate dalla
Giovani ragazze aiutate dalla “All Bengal Women’s Union”

Vale la pena accennare, a conclusione di questa per forza di cose “limitata” conoscenza di Calcutta, a un’altra istituzione cittadina, fondata nel 1932, che nel corso degli anni ha svolto in città e nei paesi rurali del Bengala un’importante e meritoria opera di assistenza a vantaggio delle donne e dei bambini indiani. Esistono molte associazioni del genere, in India, tutte importanti, che si dedicano a chi soffre per la fame, le malattie o, peggio ancora, viene discriminato, sfruttato e offeso. Se Madre Teresa ha rappresentato l’esempio universalmente più noto, se Dominique Lapierre ha dato vita alla “Città della Gioia” creando e finanziando con i proventi delle proprie opere letterarie una rete di centri di raccolta e assistenza per i diseredati, la “All Bengal Women’s Union” non è da meno. L’Associazione ha preso avvio nel lontano 1932 grazie all’iniziativa di Charulata Mukherjee, coadiuvata dalle amiche Neely e Romla. Il primo “lavoro” concreto è stato quello di raccogliere dalle strade le donne e i minori che avevano subito abusi di ogni genere, abbandonati dalle stesse famiglie in molti casi, trasferiti forzatamente in altre zone dello stato, sradicandoli dall’ambiente in cui erano nati. Oggi, a distanza di anni, l’organismo funziona a pieno regime. Dispone di una Casa d’Assistenza per l’Infanzia, di una Scuola, di una Casa per Adulti e di un’altra per gli Anziani, aperta questa nel 1987. Dal 1966 è poi attivo un Centro di Produzione (stamperia, cucito, tessitura, cucina, ecc.). Grande organizzazione, clima disteso e protetto, non senza una gradevole sorpresa finale: un pasto consumato nella mensa “Suruchi”, gestito da una sessantina di donne che oggi vivono il loro passato solo nei ricordi. Naturalmente, pasto senza bevande alcoliche, ma con ottime specialità bengalesi.

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Flora e Fauna del grande delta del Gange

Calcutta Splendido esemplare di tigre del Bengala
Splendido esemplare di tigre del Bengala

Il clima della regione himalayana si differenzia non poco da quello delle pianure costiere; per tale motivo la flora e la fauna dello stato variano in maniera considerevole. Le foreste coprono il 14% del Bengala Occidentale, mentre quelle protette sono pari al 4% dell’intero territorio. Una parte della più grande foresta di mangrovie del mondo, la Sundarbans, si trova nel Bengala Occidentale, per poi proseguire lungo le coste del Bangladesh. La parte meridionale del Bengala può essere divisa in due regioni: la pianura gangetica e la foresta di mangrovie costiera. La prima, che gode di precipitazioni favorevoli, è particolarmente fertile. La pianta commerciale predominante è la Shorea Robusta, nota anche come Salwood (una specie di acacia). Nella zona costiera è presente in maniera predominante la pianta Casuarina, mentre nel Sundarbans l’albero più prezioso è l’onnipresente Sundri (Heritiera fomes) dal quale la foresta prende il nome, oltre, naturalmente, da molte specie di Mangrovie. La vasta area del Sundarbans, il più famoso fra i cinque Parchi nazionali del Bengala, è nota per essere una riserva naturale protetta per la tigre del Bengala. Oltre alla tigre, la Sundarbans ospita molte altre specie in via di estinzione come la platanista (un cetaceo che vive nelle acque dell’Indo e del Gange) tartarughe diamante ecc. La foresta di mangrovie funge anche da vivaio naturale per molte specie ittiche. Molto interessante è inoltre l’avifauna locale, con centinaia di specie sia stanziali che di passo.

Royal Calcutta Golf Club

Calcutta Il golf Club di Calcutta
Il golf Club di Calcutta

Il titolo di “Royal” al locale Golf Club, fondato nell’anno 1829, è stato elargito nel 1911 dal re Giorgio V e dalla regina Mary, in occasione di una loro visita a Calcutta. La locale Club House conserva non pochi cimeli storici, sia della vita del Golf Club sia degli stretti legami con la casa reale inglese. E’ il più vecchio Golf Club dell’India e del mondo, al di fuori della Gran Bretagna. Originariamente si trovava in prossimità dell’aeroporto, quindi ha occupato un’area del Maidan cittadino e infine, dal 1910, ha trovato la collocazione finale nella zona di Tollygunge. Frequentato sin dalla nascita da soli uomini, nell’anno 1886, dopo non pochi contrasti e riluttanze, è stato aperto anche alle gentili signore. All’inizio il terreno era piuttosto piatto, movimentato in seguito da rilievi artificiali; il pregio maggiore dell’area dedicata al golf sono comunque i “pond” (bacini d’acqua) che caratterizzano gradevolmente l’intera area, ricca di piante e cespugli. Il Royal è frequentato dalla Calcutta che conta: nobili, politici, uomini d’affari, che qui vengono non solo per praticare lo sport preferito, ma anche per lunghe pause di relax, confortati da cibi e bevande. Stanchi di giocare a golf, possono dedicarsi al gioco delle bocce su prato, all’equitazione, al tennis, ai bagni in piscina. Una vita molto diversa da quella convulsa della città, indubbiamente. Col vantaggio, verificato di persona, che quando le palline da golf finiscono nel “pond”, entrano in scena ragazzini muniti di maschera che si tuffano per recuperarle!

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