Giovedì 18 Aprile 2024 - Anno XXII

Amsterdam, capitale delle coppie gay

Lo spirito tollerante e progressivo dei Paesi Bassi fanno dell’Olanda la meta ideale per una vacanza in piena libertà. Amsterdam è da considerarsi a tutti gli effetti una delle mete migliori per una coppia gay per trascorrere una vacanza davvero liberi. Ecco come orientarsi

Coppie lesbiche al Gay Pride di Amsterdam
Coppie lesbiche al Gay Pride di Amsterdam

In Italia la polemica politica e sociale sulle coppie dello stesso sesso dura ormai da anni. Le posizioni per un riconoscimento giuridico sono molto contrastate all’interno degli schieramenti politici e degli stessi partiti. È di questi giorni la discussione sull’opportunità o meno di permettere anche in Italia le nozze civili per le coppie omosessuali. Dal Canada al Sudafrica sono già 20 i paesi che riconoscono le unioni gay.

In Olanda unioni legali dal 2001

Festa in rosa sui canali
Festa in rosa sui canali

Anche se il primato spetta ai Paesi Bassi che, già famosi per i coffee e le vetrine con le ragazze “in affitto” (la prostituzione in Olanda è legale dal 1815 ed è fonte di reddito per il governo perché è tassata dal 1996), sono stati i primi a legalizzare i matrimoni tra persone dello stesso sesso. È infatti dal 2001 che in Olanda due uomini o due donne che si amano possono sposarsi e adottare figli. Una decisione che dimostra ancora una volta tutto lo spirito tollerante e progressivo di questo Paese, anche nei confronti della comunità omosessuale.

Amsterdam non discrimina le coppie gay, vacanza in libertà

Un altro momento di festa al Gay Pride olandese
Un altro momento di festa al Gay Pride olandese

Di conseguenza in Europa, Amsterdam è da considerarsi a tutti gli effetti una delle mete migliori possibili dove le coppie gay possono decidere di passare la propria vacanza in piena libertà divertendosi o anche di dire Sì (uno dei partner deve però già risiedere nei Paesi Bassi oppure avere la cittadinanza olandese). Oltre 100 i locali tra bar, club, saune, negozi e hotel gay friendly. Anche se qui non c’è luogo che non accolga i viaggiatori omosex, anzi. Difficile aspettarsi un accoglienza diversa visto che Amsterdam è stata una delle prime città a cercare di richiamare i viaggiatori omosessuali, ospitando i Gay Games, le Olimpiadi degli atleti omosessuali, nel lontano 1988. In poche parole: c’è solo l’imbarazzo della scelta. Se a questo aggiungiamo che è facilmente raggiungibile, semplice da esplorare e in qualsiasi stagione si decida di visitarla si avrà sempre qualcosa da fare o da vedere, la potremmo quasi eleggere meta ideale per le coppie gay (e non solo). Ma vediamo come orientarsi.

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Dove bere, mangiare e divertirsi

Gli interni del Saarein II
Gli interni del Saarein II

L’area più indicata per divertirsi è sicuramente la Reguliersdwarsstraat, perché è qui che si possono trovare i locali gay più importanti, tra cui l’ARC, elegante bar anche all’aperto d’estate, e l’Exit, la più grande discoteca gay di Amsterdam. Altri luoghi di ritrovo popolari nella comunità gay si trovano lungo Amstele e Kerkstraat. Nel Quartiere a Luci Rosse, sulla Warmoesstraat e Zeedijk ci sono invece i locali più osé, anche per la popolazione gay e lesbo, i sexy shop, i negozi di oggettistica e abbigliamento hard, di video e quant’altro. Un esempio per tutti: Warmoesstraat. Sicuramente il posto giusto per chi ama le emozioni forti: pelle, lattice, darkroom. Ma non è tutto. Esiste anche un bar prettamente dedicato alle lesbiche ed è il Saarein II, situato nel quartiere Jordaan, un tempo baluardo femminista tuttora luogo di ritrovo per lesbiche (anche i gay sono i benvenuti). Il caffè, che risale al XVII secolo, propone un piccolo menu di tapas, zuppe e specialità del giorno.

Cosa c’è da vedere e da comprare

L'Homomonument, il monumento che ricorda le vittime omosessuali del regime nazista
L’Homomonument, il monumento che ricorda le vittime omosessuali del regime nazista

Se è la prima volta che visitare Amsterdam non perdetevi una visita all’Homomonument, il monumento di granito rosa, sul canale Prinsengracht, che ricorda le vittime omosessuali del regime nazista. Eretto nel 1987, si compone di due triangoli rosa (questo simbolo indicava gli omosessuali nei campi di concentramento), mentre un terzo triangolo si trova proprio sul ciglio del canale, decorato dai fiori di parenti e amici di vittime dell’AIDS. Al numero 63 della Zeedijk, nel Quartiere Vecchio, si può ammirare la facciata del Café ‘t Mandje, il locale in cui iniziò il Movimento dei Diritti degli Omosessuali. Qui si rifugiavano gay e lesbiche di Amsterdam dal 1927 al 1967. L’interno del locale, ricostruito, si può ammirare nella sala 24 del Museo Storico (Kalverstraat, 92 – tel. 020 5231822). Per lo shopping “intellettuale” sulla Damstraat, la strada di fronte alla Stazione Centrale, ci sono diverse librerie rivolte a lettrici e lettori omosessuali.

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Ogni primo sabato di agosto la comunità GLBT si dà appuntamento lungo il canale Prinsengracht per il Gay Pride, l’unico al mondo che prevede una parata sull’acqua. Tra gli appuntamenti del mondo gay, ricordiamo anche il Queen’s Day, giorno in cui si prende spunto scherzosamente dal compleanno della Regina, festa nazionale olandese, per festeggiare le Drag Queen.

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