Domenica 5 Maggio 2024 - Anno XXII

Monza, la strana cappella espiatoria

Per un re ammazzato da un anarchico, Monza affida il proprio rimorso a un cippo funerario. Ma Umberto I (il re ucciso) riposa ora nel Pantheon romano e (probabilmente) ha perdonato i monzesi

A Monza la colonna, a Roma il Re

L'accesso alla cappella protetto da una cancellata. Foto © Massimo Confalonieri.
L’accesso alla cappella protetto da una cancellata. Foto © Massimo Confalonieri.

La cappella è circondata da un cancello in ferro battuto, che da monzese la sottoscritta si chiede da sempre se sia lì per proteggere l’edificio dalla città o per separarla dai fantasmi del passato. Il fatto indubitabile è che, dopo quel lontano giorno di fine luglio, i Savoia non vennero più volentieri a Monza. Per capire il potere seduttivo della cappella espiatoria e della sua complessa simbologia, per entrare in ciò che significa e non significa, che varia a seconda dello spirito che anima il visitatore, bisogna proprio andarci. Il 19 e 20 maggio, ma anche il 3 giugno, guardacaso a ridosso della festa della Repubblica, c’è un’occasione interessante per farsi guidare in questo percorso. L’iniziativa si chiama: “C’era una volta un re” e prevede una visita approfondita del monumento. Non troverete Umberto I, che ora riposa nel Pantheon. Troverete i prodromi della repubblica.

(14/05/2012)

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