19 GIUGNO 2011
Ore 9,15: pronti alla partenza. La meta è una delle isole Aran, patria di maglioni, pescatori e astici. Si parte, “Mare calmo” ci rassicura la guida. Una volta a terra si inizia a camminare tra fossili (di cui Riccardo ci spiega tutto, ma proprio tutto), muretti a secco ad altezza d’uomo e le solite immancabili vacche. Fa caldo o almeno così sembra a me, ma poi mi guardo intorno e vedo che… sì… non sono più il solo a maniche corte. Pranzo al castello tra panini, biscotti e cioccolate varie.
20 GIUGNO 2011
Oggi si parte! Alle ore 9:00 al “Daly’s House” c’è l’esordio mattutino. Il gruppo si sta affiatando sempre di più! Ma poco dopo abbiamo già il problema dei bagagli: “Ma la marmellata dove la mettiamo?” e tra i bagagli spuntano pacchetti di George il marmellataro. E poi Stefano ci fa il primo regalo del giorno: ci conduce a vedere una chiesa celtica del ‘600. Il rudere rimasto emerge tra rovi, mucche e croci. Poi i trasferiamo da Killmer a Tarbot, arriviamo in tempo per una cena succulenta.
21 GIUGNO 2011
Il tempo è nuvoloso, ma forse esce il sole. Compriamo qualcosa al supermercato e andiamo con il pulmino all’inizio del sentiero. Stefano ci illustra le caratteristiche del luogo che stiamo per attraversare, un sentiero del Parco Nazionale di Killarney. Stefano e Riccardo ci precedono. Il poliedrico è Stefano, amante della patata, soprattutto fritta, anima la camminata con nozioni di piante e botanica. Attraversiamo una zona paludosa tra piante carnivore e bruchi giganti. Raggiungiamo un bivio dove otto di noi, guidati da Stefano, decidono di seguire un sentiero di 10 km, mentre gli altri, con Riccardo, vanno verso il lago. Il sentiero verso il lago continua ancora per un tratto nella brughiera per entrare poi nel bosco. Intorno a noi c’è un tappeto di muschio che ricopre ogni cosa, l’edera sale avvinghiandosi ai tronchi degli alberi, penso che se esistessero gli gnomi delle favole, lì avrebbero la loro casa. Fuori dal bosco vediamo il lago e ci fermiamo a mangiare vicino alla riva. La sera ci ritroviamo tutti in uno dei ristoranti più eleganti di Kenmare e poi tutti al pub dove danno musica dal vivo.
La vacanza è finita, malinconici ma felici ci apprestiamo a fare le valigie per tornare in Italia. Che cosa mi rimarrà di questo meraviglioso viaggio? Ho provato a sintetizzare le immagini, belle o stravaganti, che mi girano indelebili nella testa: la valigia perduta di Barbara e le mutande che le ha dato la compagnia aerea Aer Lingus come risarcimento; l’ovetto mattutino di Riccardo; l’Irish coffee dei pub; la risata di Raffaella; i midges della Mangerton Mountains; il turbante di Emanuela; le foto di Cinzia (ma quante ne ha fatte?); le marmellate di George; le uscite di Anna (che sono delle entrate!); i bagagli che lievitano nei pulmini.
Mentre invece, qua e là sparse nel viaggio, le frasi mitiche che al sol pensarci mi fanno ancora ridere da solo: “Ma sta rughetta organica che è?”; “No, no a me il mal di mare non mi fa nulla (poco prima di sentirsi male sul traghetto)”; “Ho sentito le mucche ruggire”; “Io le magliette non le lavo mai”; “Conoscevo uno che nei viaggi buttava le mutande dopo ogni giornata”; “Per questo viaggio ho comprato gli scarponi nuovi ma poi ho preferito portare i vecchi”; E infine, grazie alle nostre mitiche guide, e a Four Seasons Natura e Cultura, è stato un viaggio davvero indimenticabile!!!
(12/07/2011)
23 GIUGNO 2011
Come tutte le mattine ci si alza alla buon’ora, e nel clima surreale della nostra Guesthouse, dove in ogni anfratto vi sono riproduzioni di animali di ogni specie, nidi con uovo covati da pennuti di porcellana o di legno, farfalle di piume, ci si ritrova per la colazione, e poi, nonostante la folle nostalgia di un espresso, ci si sveglia un po’ tutti per fare tappa al market per le provviste. Finalmente si sale sul pulmino da noi ribattezzato “Il pulmino dei deliri”, direzione Mangerton Mountain nel parco di Killarney, ossia la nostra vetta da conquistare! Dopo due giorni di indecisione ed un ginocchio dolorante, mi decido anche io ad affrontare la sfida!
Determinati più che mai saliamo, fino a poter ammirare il paesaggio dall’alto. I laghi sembrano immensi specchi dove si riflettono le alture verdi. La sorpresa più bella è al momento della vista del Lago della Pentola del Diavolo, un laghetto incantato nascosto tra i costoni della montagna.
24 GIUGNO 2011
Ore 9,00: all’orizzonte spunta il pulmino Volkswagen pieno di valigie. Ore 10,30: breve stop a Ross Castle, una piccola fortificazione arroccata su una collina, che sovrasta un laghetto con isolette deliziose, su cui il giorno prima Flavia e Barbara senza il resto dell’armata Brancaleone hanno rischiato di rimanere, se un barcaiolo scambiandole per due barbagianni non fosse andato a prenderle! Si riparte quasi subito dopo aver visto le “nane” ed il bacio cortesco! Ma quanto dista ancora Dublino? Dopo le chicche umoristiche elargiteci da Riccardo e gli assoli di Vincenzo che ricalca la voce di Alberto Lupo in Parole Parole Parole, si arriva a Dublino. Abbandonati i bagagli in albergo ci siamo tuffati nella vivace città.
Il nostro City Tour: visita alla statua di James Joyce nel quartiere degli artisti; ma subito siamo stati catturati dalla vita di Grafton Street: dietro i consigli di Cinzia, esperta musicologa, abbiamo saccheggiato un fornito negozio di dischi. Camminando si incontrano artisti di strada, mimi, danzatori, giocolieri di torce di fuoco: e così si inizia a fantasticare su un ipotetico futuro alternativo. Dopo un lungo vagabondare siamo approdati ai tavoli di Capitan America e fra una chitarra di Bono ed un boxer dei Boyzone abbiamo consumato la nostra “frugale” cena. E adesso si va tutti a ballare al pub degli U2!