Stalheimskleiva, una strada che toglie il respiro
La tappa successiva si percorre in bus. Le strade sono splendide, un po’ per la manutenzione ma soprattutto per i paesaggi. Chi soffre di vertigini avrà qualche problema ad affrontare la Stalheimskleiva. Sono solo un chilometro e mezzo di strada che però sale con un gradiente del 20% e 13 tornanti e consente una vista meravigliosa sulla valle e delle due cascate: Stalheimsfossen e Sivlefossen. Il potente diesel degli autobus è messo a dura prova, come le coronarie di chi è seduto dal lato della scarpata. Abbiamo ormai abbandonato i fiordi e siamo tra le montagne. Stelheim era una stazione di posta sull’antica strada Oslo-Bergen. Oggi è una località turistica e molti vengono per il parapendio o per il rafting. La nostra destinazione è Voss. Una metropoli al confronto dei villaggi che abbiamo fin qui incontrato. D’inverno è una rinomata stazione sciistica. D’estate è altrettanto rinomata per tutto il resto: rafting, escursioni in kayak, escursioni a cavallo e tutto ciò che si può fare buttandosi da un dirupo (parasailing, skydiving, paragliding). Uno dei motivi del successo di Voss è la facilità dei collegamenti con Bergen e con Oslo, infatti è una stazione sulla line che unisce le due principali città della Norvegia. Proprio sul treno finisce questa seconda parte del mio “Iter Norvegicum” e mentre molti dei miei compagni di viaggi approfittano delle comodità dei sedili dei treni della NSB, io ne approfitto per studiarmi le mappe del prossima tappa che mi porterà al Grande Nord.
(04/07/2012)