Giovedì 28 Marzo 2024 - Anno XXII

Tra le colline della Franciacorta

C’è la Franciacorta bresciana “famosa” e quella un po’ meno, ma ugualmente nota e comunque dedita con passione alla produzione di vini, spumanti. Degne di essere conosciute sono le realtà produttive di Gussago e Cellatica

Brindisi col Balenc!

Elisabetta Bontempi delle Cantorie
Elisabetta Bontempi delle Cantorie

Altra cantina imperdibile è la Cantorie, a Gussago, dove la famiglia Bontempi sta ottenendo risultati di qualità. Elisabetta è la cantiniera ufficiale della famiglia, e, seppur giovane, ha imparato bene il mestiere che ha iniziato il nonno Luigi Bontempi, detto Balenc, cui i discendenti hanno intitolato il principe dei loro vini, il Balenc per l’appunto che, fatto con Merlot, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc, ha caratteristiche di robustezza e raffinatezza in pari misura presentate in una bottiglia originale.

Poco Cellatica, circa 5000 bottiglie, il grosso della produzione delle Cantorie sono le bollicine (40mila bottiglie) prodotte su 12 ettari di proprietà su una collina a gradoni ben esposta a sud. Interessante esperimento quello della cantina Gatta che, oltre al vino, non trascura la via della birra. Ovviamente il grosso della produzione sono i brut e gli extra brut millesimati e no per 120mila bottiglie l’anno. La sede operativa si trova a Cellatica, quindi non poteva mancare il vino omonimo, commercializzato con l’etichetta Negus in circa 6000 bottiglie all’anno. I Gatta sono molto conosciuti anche per l’imbottigliamento per conto terzi.

Vini e vinacce

Carlo Andreoli delle distillerie Maddalena Peroni
Carlo Andreoli delle distillerie Maddalena Peroni

Elegante e raffinata la cantina Santissima del Castello di Gussago che non a caso per una parte diventerà museo dell’arte contadina. Già sede del confezionamento delle ciliegie sotto spirito per diventare boeri di gran marca, l’azienda con i suoi 15 ettari sapientemente amministrati dall’enologa Sabina Gozio, produce vini da ricordare; di qualità i brut Saten e Rosè, ma da assaggiare anche il Malandrino, un Curtefranca bianco confezionato con uve Chardonnay che fa da contraltare al Pomoro, il Curtefranca rosso della casa composto con Merlot (30%), Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc (50%), Cabernet Carmenére (20%).

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In una terra di vini, non poteva mancare chi distilla le vinacce. Negli anni Settanta a Gussago se ne contavano più di trenta. Tra quelle sopravvissute e di antica tradizione e qualità, c’è la distilleria Peroni Maddalena che ogni anno lavora 1200 chili di vinacce per una produzione di circa 100mila litri. Parte li etichetta in proprio, parte per nomi prestigiosi e altisonanti.

“Il segreto della qualità della nostra produzione – dice Carlo Andreoli, figlio maschio del fondatore Giuseppe – sta nell’impiego del sistema discontinuo a caldaiette di rame a vapore”, in pratica, come si faceva una volta… “e poi – continua – il distillato va a riposare in barrique per affinare e raffinare i profumi”.

(25/09/2012)

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