Venerdì 26 Aprile 2024 - Anno XXII

Perdersi nei mercati di Essaouira

Luoghi al femminile, in cui sentirsi a casa, pur viaggiando e visitando il mondo, in modo da ritornare indietro rinnovate, ricaricate. Nel suo nuovo libro “In viaggio con le amiche”, Newton Compton Editore, la giornalista Isa Grassano parla alle donne suggerendo mete e atmosfere “total pink”. Seguiamola in Marocco

La città dei venti, tra mare e sabbia
La città dei venti, tra mare e sabbia

 

Dimenticate la messa in piega. A Essaouira, il vento soffia incessante e scompiglia i capelli, ma a differenza della canzone di Loredana Berté, non agita i pensieri, ma infonde quasi una tranquillità interiore. Del resto la perla dell’Atlantico, in Marocco, è chiamata anche la città dei venti. E il vento segue ogni movimento, spazza i vicoli, increspa il mare con raffiche che lo striano di sottile polvere d’oro, come se il deserto si tuffasse tra le onde, sfiora i lunghi veli colorati delle donne islamiche. Sulla spiaggia infinita, lasciate che la brezza risvegli i vostri sensi e le vostre energie. Poi andate alla scoperta della vicina Medina, inserita, per la sua bellezza, nell’Olimpo dell’unesco. Le case sbiancate dal sole, profumano di calce. Sembra che gli abitanti non abbiano fatto altro che passarne e ripassarne strati freschi, per dare ancora più candore, candore che spicca sulle imponenti mura color ocra e sul blu delle porte e delle finestre. Blu come il cielo e il mare.

Perdersi nei mercati di Essaouira

Attraversando vicoli del souq, è piacevole perdersi nella bellezza del mercato, tra le stoffe variopinte, i caftani ricamati e le infinite babouche, le scarpette in pelle o tessuto, decorate con paillettes e ricami, perfette per sentirsi una moderna cenerentola. Si cammina tra spazi angusti, ma ricchi di colore e calore umano, e mai pericolosi. Ovunque un assordante vociare dei venditori dalla pelle bruciata dal sole, che propongono, ma senza eccessiva insistenza, le loro merci: olive marinate in succo di agrumi, il prezioso zafferano in pistilli, piramidi di spezie, ma anche tappeti dai vari disegni, tessuti fantasiosi, ceramica artigianale fatta con l’antica tecnica Tadelakte, il cui nome significa “carezza”. Lo sguardo è attratto dallo scintillio di argenti e monili: orecchini, bracciali, spille, cavigliere, collane e la “mano di Fatima” (figlia del profeta Maometto), un amuleto usato per tenere lontano il malocchio. C’è sempre qualcuno pronto a offrire un tè, rigorosamente alla menta che emana il suo profumo quando viene versato alla maniera marocchina, dall’alto. Da non perdere, perché secondo un antico proverbio locale «un tè senza la menta è come una notte senza la luna».

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