Giovedì 2 Maggio 2024 - Anno XXII

Turisti in Italia

Cosa cercano i visitatori stranieri nel nostro Paese? Sole, mare, arte, cucina… Le solite cose. Il problema è come offrirle ai turisti nel modo migliore possibile. Si parlerà anche di questo tema al TTG Incontri, la fiera professionale del turismo in apertura a Rimini

Il David di Michelangelo. Arte e cultura, i punti di forza da valorizzare
Il David di Michelangelo. Arte e cultura, i punti di forza da valorizzare

Dal 17 al 19 ottobre prossimi si terrà a Rimini il TTG, la fiera italiana del turismo riservata ai professionisti del settore. Tra i tanti appuntamenti ci sarà anche il TTI Workshop, dedicato alla promozione del prodotto turistico italiano sui mercati internazionali. Per l’occasione è stato condotto uno studio sull’Italia, in particolare sul modo in cui i tour operator stranieri vendono il nostro Paese e su quelli che sono i nostri punti di forza e le debolezze. I punti di vista sono assai differenti a seconda delle aree geografiche ed economiche. Se arte, shopping, cultura sono le caratteristiche del marchio Italia, la valutazione sui servizi e sui prezzi sono ancora i nostri punti deboli. I turisti dai paesi emergenti e da quelli lontani considerano che l’Italia dovrebbe sfruttare meglio e di più la caratteristica di essere un prodotto turistico di alto livello e che esiste una nuova domanda orientata a prodotti e servizi di altissimo livello per viaggiatori che non badano troppo al portafoglio.

Prezzi e offerte low cost

Turisti in ItaliaIl budget è l’ultima delle preoccupazioni per i turisti provenienti dall’India. Diana Lewis, di Abercrombie & Kent India sostiene che “la nuova classe che viaggia richiede servizi esclusivi, come autisti, cuoco e le migliori suite. Plus difficili da trovare per segmenti di nicchia e dove la concorrenza con altri Paesi è sempre più spietata“. Lo stesso vale per il Sud America. Danilo Morales di Pasion Italiana sottolinea che “la clientela dal Brasile, dalla Colombia o dall’Ecuador è in crescita e oltre al prodotto culturale è orientata sul lusso e sullo shopping“. Una tendenza che si riscontra anche dall’Australia, come conferma Martyn Paterson, di Outdoor Travel, secondo il quale “i turisti australiani che arrivano in Europa hanno a disposizione cifre comprese tra i 20- e i 30mila euro a coppia. In Italia vi trascorrono almeno una settimana e oltre alle città d’arte amano le vacanze attive, esperienze uniche in agriturismo, le passeggiate a cavallo, il golf“. Anche mercati maturi come il Canada fanno notare come l’Italia potrebbe trarre vantaggio dalla forza del suo marchio. Non crede nella necessità di fare ricorso ai pacchetti low cost la canadese Diane Pothan, di Cit Tours. “Si deve lavorare di più sui prodotti alternativi e sui piccoli gioielli d’arte – sottolinea Pothan-. La chiave non è vendere al prezzo più basso, ma mettere sul piatto il miglior prodotto tailor made“.

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L’altra faccia della medaglia

Turisti in Italia

Ci sono, tuttavia mercati che, tradizionalmente sono più attenti al portafoglio. Dal Nord Europa continua a giungere la richiesta di tariffe più contenute anche perché hanno una clientela giovane che ha particolari esigenze, allineate agli standard dei loro Paesi. La questione del prezzo è quella che conta di più per gli operatori della Germania. Per Paolo Cini della Vamos Reisen “i prezzi alti come anche la mancanza di elementi attrattivi per il target giovani sono carenze che rendono il prodotto meno competitivo“. Sull’argomento insiste anche Bernadine Van Wassenaer di Belvilla. l viaggiatori provenienti dal Benelux, chiedono “più servizi, in primo luogo internet gratis ovunque, una migliore accoglienza e, soprattutto, più trasparenza nei listini“. Un mercato particolarmente difficile è quello, potenzialmente enorme, della Cina. Alcuni tour operator rimarcano infine il disallineamento dell’offerta nostrana con i desiderata. Rileva Li Changsong di Deluxe Mice Tour: “Con una domanda che duplica anno dopo anno, il prodotto Italia è quello più richiesto in agenzia ma, nonostante l’interesse, solo pochissimi operatori sono in grado di parlare cinese e anche le trattative con le aziende del settore vanno a volte troppo per le lunghe“. Info su: www.ttgitalia.com.

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