Guerrieri o atleti che siano, i Bronzi di Riace creati nel V secolo a.C., cioè 2.500 anni orsono, sono tornati con la loro maestosa eleganza nella sede naturale. Hanno ottenuto un posto d’onore nel Museo Archeologico Nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria, completamente ristrutturato.
La nuova sistemazione definitiva e gli accorgimenti adottati dai tecnici dell’ENEA (Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile) ha permesso di ammirare in posizione eretta e in assoluta sicurezza le due statue. A ritrovare i Bronzi sul fondale del mar Jonio antistante la spiaggia di Riace, nel 1972, è stato il giovane sub Stefano Mariottini.
I bronzi sono rimasti per quattro anni, dal 21 dicembre 2009 al 21 dicembre 2013, in una sala-laboratorio nel Palazzo Campanella, sede del Consiglio Regionale. Un’area allestita appositamente per eseguire i necessari interventi di restauro conservativo, effettuati dall’Istituto superiore per la conservazione e il restauro.
I Bronzi di Riace tornano al museo
“Testimonianza storica unica, i Bronzi sono il simbolo di Reggio, della Calabria e dell’Italia, oltre che patrimonio comune dell’umanità”. La dichiarazione è del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Massimo Bray, pronunciata lo scorso 21 dicembre, quando le statue sono tornate al museo.
I due Guerrieri restano un’attrazione molto forte. In circa 20 giorni di parziale riapertura al pubblico del Museo Archeologico della Magna Grecia, si sono registrati oltre 17mila ingressi.
Sono numeri che fanno ben sperare e che hanno convinto il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti a dare un respiro internazionale a questo evento. “Le due statue bronzee restano un fortissimo richiamo per la loro unicità; ma la Calabria deve continuare a puntare sui suoi tanti tesori e sul suo grande patrimonio”.
Visita ai capolavori contenuti
Il rinnovato Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria è un’opera senza eguali. Il vecchio Palazzo Piacentini è stato trasformato in un moderno contenitore museale adeguato agli standard internazionali.
I lavori, iniziati in coincidenza con le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia, saranno completati entro il prossimo mese di giugno. Lo ha confermato la Soprintendente Simonetta Bonomo.
La parziale riapertura dell’edificio con il trasferimento, prima di Natale, dei Bronzi ha avviato un nuovo corso espositivo per il museo. I protagonisti dell’allestimento sono naturalmente i due eroi della mitologia, denominati “Statua A, il giovane” e “Statua B, il vecchio”. A loro si accompagnano altri capolavori e pezzi unici esposti, come la cosiddetta “Testa di Basilea” e la “Testa del Filosofo”.
Ma procediamo con ordine. Il visitatore che entra nel museo viene accolto in una grande sala coperta da una vetrata, sorretta da tiranti d’acciaio, che illumina lo spazio sottostante. Qui si trovano la biglietteria, l’accoglienza, il guardaroba e la libreria.
Uno schermo trasmette dei video su storia e attualità dei due guerrieri. Di fronte tre ampie vetrate e, dietro un velario, si intravvedono le possenti figure dei Bronzi di Riace.
Bronzi di Riace: decontaminazione e protezione anti-sismica
Per accedere agli ambienti che ospitano le due statue bisogna seguire un preciso percorso e passare da una sala che fa da filtro. Per vedere i Bronzi di Riace si entra a piccoli gruppi. Una volta dentro si è sottoposti per circa tre minuti a un flusso di aria per la depurazione e l’ambientamento, una sorta di “decontaminazione”.
Una volta dentro si resta incantati e affascinati dalla bellezza e dalla perfezione dei Bronzi di Riace, due queste statue dal peso di circa 200 chilogrammi.
Le statue sono formate da una fusione di bronzo dello spessore che va da 3 a 7 millimetri. Per garantire la migliore condizione di conservazione dei Bronzi, la sala è stata climatizzata. Un sistema avanzato di controllo e filtrazione dell’aria provvede a mantiene costante temperatura e umidità.
Ognuno dei due bronzi è posizionato su dei basamenti in Marmo di Carrara forniti di ammortizzatori antisismici. Queste piattaforme, appositamente studiate dai ricercatori dell’ENEA assicurano la tutela delle statue anche in caso di terremoti che raggiungessero scosse fino all’ottavo grado della scala Richter. Un brevetto assolutamente innovativo che è stato acquistato perfino dai giapponesi per proteggere i loro musei.
Bronzi di Riace: Press tour e campagna stampa
I Bronzi suscitano in Italia e all’estero un forte richiamo, insieme il rinnovato Museo Archeologico della Magna Grecia. Entrambi saranno oggetto di una campagna di promozione e comunicazione a livello europeo che vuole rilanciare la Calabria attraverso il suo patrimonio storico, artistico e culturale.
“La riapertura del Museo rappresenta una grande opportunità per Reggio e per l’intera Regione. La risposta pervenuta dai tanti visitatori ha fatto registrare ricadute significative in termini economici per la città – ha aggiunto Scopelliti -. Ora dobbiamo lavorare con le compagnie aeree e di navigazione per creare le condizioni e attrarre in città flussi turistici significativi per far conoscere le eccellenze del patrimonio culturale della Provincia, con particolare interesse della Locride e della Sibaritide”.
La Regione ha affidato il progetto di promozione all’agenzia di comunicazione Pomilio Blumm di Pescara che si è avvalsa della collaborazione di Mimmo Jodice, noto fotografo napoletano, tra i più importanti del ventesimo secolo. Jodice ha effettuato gli scatti che fisseranno l’immagine dei due Bronzi oggetto della campagna pubblicitaria.
Venerdì 10 e sabato 11 gennaio scorsi sono stati invitati alcuni giornalisti di testate estere e nazionali, tra cui Mondointasca, per assistere alle prove di scatto di Jodice e per visitare in anteprima il museo e i Bronzi nella nuova collocazione. Ad accompagnare gli ospiti nella visita al Museo e in particolare ai Bronzi, il Governatore Giuseppe Scopelliti e Simonetta Bonomo, Soprintendente ai Beni Archeologici della Calabria.
Info: www.museoarcheologicoreggiocalabria.it/
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