Giovedì 28 Marzo 2024 - Anno XXII

Marsiglia, mutevole regina del Midì

Marsiglia

Le architetture avveniristiche, realizzate nel 2013 per celebrare la città come capitale europea della cultura, si sono fuse mirabilmente con gli antichi monumenti e con la vivace storia di Marsiglia. Non a caso già nel XIX secolo un super pessimista, Schopenauer, l’aveva definita ‘la più bella città di Francia’

Marsiglia Il porto vecchio
Il porto vecchio

L’atmosfera di Marsiglia è di per sé stimolante ed attraente, col suo mixage di antico e moderno, le bellezze naturali e quelle dovute, lungo i secoli, all’operosità dei suoi abitanti, che si è sempre accompagnata a uno spiccato spirito innovativo. Percorrere con la mente sgombra e lo sguardo (questo sì!) impegnato ad assorbire i mille flash di una vita attiva e ‘colorata’, è alla fine il modo migliore per conoscere questa splendida città; per chi vi e già stato in passato, è l’occasione per prendere atto delle sorprese, dei cambiamenti fisici subentrati nel tessuto urbano. La capitale della Provenza si è ingrandita non poco, rispetto a qualche anno fa quando, arrivando a Marignane con l’aereo, con la pista in parte costruita sull’Etang de Vaïne, l’occhio poteva spaziare su grandi porzioni di terreno non ancora urbanizzato. Oggi Marsiglia è una grande metropoli che, uscita dall’ubriacatura di folla dello scorso anno, ha mutato fisionomia. La città è un vero e proprio percorso storico che conduce il visitatore dalle origini greche e romane fino alla modernità dei nostri tempi e alle notevoli opere architettoniche del XXI secolo. Marsiglia è una ‘raccolta’ preziosa di moltissimi monumenti, luoghi pittoreschi e musei, distribuiti nei suoi 111 quartieri compresi nei 16 arrondissements. Molte di queste opere sono recenti e di strabiliante bellezza, dovute al genio e alla sensibilità artistica di famosi architetti.

Dalla greca “Massalia”, alla romana “Massilia”, alla medievale “Marsiho”

Marsiglia L'Abbazia di San Vittore
L’Abbazia di San Vittore

Una presa di contatto con la città non può che avere inizio dal centro storico, dall’area del vecchio porto (Vieux Port) in particolare dal nucleo più antico, il distretto di Panier (raccolto, appunto, come un ‘cesto’, per di più colorato da mille murales). E’ qui, secondo la leggenda, che Gyptis, figlia di un capo ligure, si innamora e si sposa con Protis, greco di Focea, antico centro dell’Asia minore, ora compreso nella provincia turca di Smirne. E’ il 600 a.C. e il futuro Vieux Port, si presentava come un semplice calanco, uno dei numerosi della zona, chiamato Lacydon; la principessa ligure e il suo fascinoso greco fondano così Massalia, porto sicuro, attorno al quale si sviluppano, per quasi un millennio, la vita e i commerci del borgo marinaro. L’impronta romana arriva nel 49 a.C. con l’assedio e la conquista da parte di Cesare, per punire l’alleanza dei locali con Pompeo. La città diventa Massilia e nell’anno 416 Cassiano fonda una comunità monastica sulla tomba del martire Vittore. Verso la fine del primo millennio (anno 923) Marsiglia e l’abbazia di San Vittore vengono saccheggiate dai Saraceni. Accadono altri fatti storici (rivolta contro il potere monastico, sacco degli Aragonesi nel 1423) sino a quando, nel 1481, Marsiglia e la Provenza vengono annesse al Regno di Francia. La zona del Panier è oggi un poco più grande, ma non di molto. Percorrerne le stradine strette e la nuova area pedonale creata dall’architetto britannico Norman Foster e dal paesaggista francese Michel Desvigne, è come attraversare il tempo a ritroso e capire perché il fascino di Marsiglia abbia avuto inizio proprio da questo luogo.

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C. & C. – ovvero: Cucina & Curiosità

Marsiglia, mutevole regina del Midì

La famosa bouillabaisse era all’inizio un piatto popolare tra i pescatori; oggi fa parte integrante dell’alta gastronomia francese. La bouillabaisse marsigliese deve comprendere almeno cinque tipi di pesce, scelti fra questi: rana pescatrice, scorfano bianco, anguilla, granchio (vivo), gallinella, San Pietro, cicala di mare, aragosta. Bouillabaisse a parte, ecco di seguito alcuni esempi di cucina tipica: la pasta al pesto, i frutti di mare, il riso al granchio, le alouettes sans tête (piatto a base di manzo), la daube provençale (spezzatino), i pieds et paquets (trippa e frattaglie), l’aïoli, la tapenade (crema di olive), l’anchoïade (salsa di acciughe), quindi verdure ripiene, calamari ripieni, le panisses e i chichi freggi (panelle e frittelle), la zuppa di pesci di scoglio, orata o branzino alla griglia accompagnati da salsa rouille.

Marsiglia Navettes il dolce tradizionale ai fiori d’arancio
Navettes il dolce tradizionale ai fiori d’arancio

Tra i molti prodotti tipici marsigliesi, alcuni dei quali hanno varcato per notorietà i confini nazionali (sapone a pastis su tutti), questi sono i più famosi: per il piacere del palato, anzitutto, abbiamo le Navettes e il Pastis. Il primo è un dolcetto tradizionale ai fiori d’arancio, preparato a forma di barchetta (navette) e creato per commemorare l’arrivo a Sainte-Maries-de-la-Mer, su una barca priva di remi, delle tre Marie: Maria Maddalena, Maria Salomé e Maria Jacobé, accompagnate da Sara la Nera. Il secondo, celebre aperitivo tipicamente francese, è dovuto a Paul Ricard che lo ha creato nel 1923. Il liquore è una perfetta sintesi dei metodi di estrazione e di macerazione dell’anice e di molte altre piante (liquirizia, artemisia, cardamomo). Ci sono poi i Santons, emblema della Provenza nel mondo. Un tempo venivano fatti con diversi materiali: mollica del pane, gesso, cera o vetro; oggi, preferibilmente di terracotta.
Finiamo col celeberrimo Sapone. Dicono le note storiche che nel 1786 esistevano ben 48 fabbriche di sapone che producevano qualcosa come 76.000 tonnellate e davano lavoro a 600 operai. Oggi rimangono pochissime saponerie in attività ma questo prodotto, sempre associato all’immagine di Marsiglia, continua a godere di meritata fama.

I monumenti della Cultura

Marsiglia Lo Chateau d'If davanti a Marsiglia. Copyright OTCM
Lo Chateau d’If davanti a Marsiglia. Copyright OTCM

L’anno celebrato come capitale della cultura ha posto Marsiglia in primo piano in Europa ed ha arricchito la città di nuove opere – alcune decisamente notevoli – tali comunque da giustificare un viaggio, per vederle. Il 2013 è stato ‘glorificato’ da oltre 500 manifestazioni culturali (esposizioni, spettacoli, realizzazioni artistiche, convegni e workshop) con un investimento globale che ha raggiunto i 100 milioni di euro. Oltre al rinnovamento di rue de la République, della stazione TGV di Marsiglia, del polo multimediale della Belle de Mai (architetto Mathieu Poitevin) del quartiere commerciale della Joliette, dei tram, si è messo mano anche a molte abitazioni, ad alberghi, scuole, asili e sedi aziendali. Tra le altre opere, va ricordato l’Auditorium le Silo, del 1927, riportato a nuova vita da Roland Carta; il Conservatorio di musica (Forum des Arts); il futuristico Euromed Center, dovuto a Massimilaino e Doriana Fuksas; i grattacieli CMA-CGM, con la torre di 143 metri, opera di Zaha Hadid.  Imponente è il MuCEM (Musée des Civilisations de l’Europe et de la Méditerranée) dell’architetto Rudy Ricciotti, che ha definito la sua opera una ‘casbah verticale’, con la poderosa passerella che lo àncora e collega al Fort St-Jean, prossimo al CeReM (Centre Régional de la Méditerranée) di Stefano Boeri. Di grande effetto visivo sono poi il FRAC (Fonds Régional d’Art Contemporain) di Kengo Kuma, con i suoi pannelli in vetro bianco, con diversi orientamenti, fissati alla parete esterna dell’edificio e l’Ombrière di Foster nella zona pedonalizzata del Vieux Port. Le zone d’ombra sono ottenute da un pannello d’acciaio inox riflettente, retto da esili pilastri sempre d’acciaio. Naturalmente, una città come Marsiglia (non escludendo il resto della Provenza) non può non essere ‘ricca’ di Musei. Ne ricordiamo alcuni: il Museo di Archeologia Mediterranea (Vieille Charité) con opere dell’antico Egitto, della Magna Grecia, di Roma e del vicino Oriente. Interessante è il Museo della Storia di Marsiglia, al Vecchio Porto, che ripercorre la vita cittadina dalla fondazione fino all’epoca di Luigi XIV. Una visita meritano poi il Museo della Ceramica, quello delle Arti Africane, Oceaniche e Amerindie, la Casa dell’Artigianato e dei mestieri artistici e infine, per gli spiriti patriottici, il Memoriale della Marsigliese: musica e immagini dell’epopea dell’inno nazionale francese, forse il più conosciuto nel mondo.

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Le grandi e piccole ‘opere’ di Marsiglia

Marsiglia Cathédrale de la nouvelle Major
Cathédrale de la nouvelle Major

La ricchezza del passato si declina in una notevole varietà di chiese e di monumenti, tutti meritevoli di essere visitati. A cominciare dalla basilica di Notre-Dame de la Garde che dall’alto dei suoi 154 metri è il punto culminante di Marsiglia. La basilica è stata costruita tra il 1853 e il 1864, data della sua consacrazione. Notevoli anche le cattedrali Vieille Major e Nouvelle Major; la prima risale alla fine Ottocento e la seconda, costruita sotto Napoleone I, è in stile romanico bizantino. Per sentirsi tutti un po’ marsigliesi, è indispensabile passeggiare lungo la Canebière, l’arteria principe di Marsiglia, il cui nome deriva da canebe (canapa); la via, sin dal medioevo, ospitava i cordai; lo stile Haussmann degli edifici della zona risale al XIX secolo. Al secondo impero, ed è  considerato come una delle opere  meglio riuscite dell’architettura di quest’epoca, risale l’edificazione del Palais Longchamp. Non si può mancare poi di vedere da vicino la Ville Radieuse, costruita nel 1952 da Le Corbusier e, per gli appassionati di calcio, il famoso Vélodrome, lo stadio dell’Olympique di Marsiglia. Per completare lo sguardo d’assieme sulla città, ecco il fronte mare; anzitutto i Forti del Vecchio Porto: Saint-Nicolas e Saint-Jean. Sino all’ultima guerra mondiale erano uniti da un ponte in ferro (Transbordeur) distrutto definitivamente nel 1945. Quindi il Palais du Pharo, palazzo voluto da Napoleone III che desiderava possedere una residenza ‘proprio sull’acqua’, circondato da ampi giardini e apprezzato luogo per passeggiate e incontri. In mezzo al mare e ben visibili dalla costa, le isole del Frioul e il Chateau d’If, reso celebre da Alexandre Dumas per il suo Conte di Montecristo. Visitato un altro castello, quello del parco Borély, edificato nel 1766, non resterà che organizzare un’escursione nel Parco Nazionale dei Calanchi, nato nel 2012. Un grande parco naturale terrestre, marino e in parte urbano. Cinquemila ettari di meravigliosa macchia mediterranea protetta e visioni della costa frastagliata che si insinua prepotente nel mare.

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Arte di vivere a La Cadière d’Azur

Marsiglia, mutevole regina del Midì

A metà via tra Marsiglia e Tolone, in una zona di Provenza ricca di vigneti, riposanti zone di verde e a due passi dal mare, c’è questo villaggio nel quale si può pensare di trascorrere un breve soggiorno che compensi la frenesia, comunque piacevole, di una visita a Marsiglia. Il luogo suggerito è l’Hostellerie Bérard, che gode fama di location perfetta per gli innamorati che hanno deciso di dirsi di si! L’hotel è costituito da un complesso di autentiche bastides (tipiche abitazioni di campagna) con 40 camere di innegabile charme e ristorante (1 stella Michelin) che propone la cucina del territorio, impreziosita dagli autentici sapori e profumi della zona, grazie all’esperienza di Jean-François Bérard e di suo padre René. L’accogliente complesso alberghiero dispone di piscina e dell’AromaSpa, un ambiente estremamente raffinato che ricrea le atmosfere delle antiche terme romane, proponendo trattamenti personalizzati per viso e corpo. A poca distanza dall’hotel, immersa tra vigne e ulivi, ecco la Bastide des Saveur, nella quale René Bérard organizza corsi di cucina a tema e stages di enologia. Da quest’anno, infine, alla Bastides, complice un raffinato gazebo, si svolgono ricevimenti e matrimoni esclusivi, dalle 50 alle 180 persone. Naturalmente, il menù è compito del servizio catering di Chez Bérard (www.hotel-berard.com).

Per maggiori informazioni:
www.marseille-tourisme.com
www.rendezvousenfrance.com

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