Venerdì 19 Aprile 2024 - Anno XXII

Le città industriali di Emil Otto Hoppé

Rendezvous at the London Stock Exchange, 1937,© E.O. Hoppé Estate Collection / Curatorial Assistance La fotografia di Emil Otto Hoppé è l’ultima proposta espositiva del Mast, Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia di Bologna. Urs Stahel, curatore, presenta un corpus di 200 immagini che il fotografo di origine tedesca realizzò, tra il 1912 e il 1937, scegliendo soggetti legati alla città, ad ambienti di lavoro e ad architetture industriali. È la città moderna, come si delinea nei primi decenni del Novecento, sull’onda di nuove infrastrutture e possibilità tecnologiche, uno degli interessi principali di Hoppé. Le immagini raccolte al Mast sono … Leggi tutto

Rendezvous at the London Stock Exchange, 1937,© E.O. Hoppé Estate Collection / Curatorial Assistance
Rendezvous at the London Stock Exchange, 1937,© E.O. Hoppé Estate Collection / Curatorial Assistance

La fotografia di Emil Otto Hoppé è l’ultima proposta espositiva del Mast, Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia di Bologna. Urs Stahel, curatore, presenta un corpus di 200 immagini che il fotografo di origine tedesca realizzò, tra il 1912 e il 1937, scegliendo soggetti legati alla città, ad ambienti di lavoro e ad architetture industriali. È la città moderna, come si delinea nei primi decenni del Novecento, sull’onda di nuove infrastrutture e possibilità tecnologiche, uno degli interessi principali di Hoppé.
Le immagini raccolte al Mast sono vere e proprie perle, per la qualità estetica e per ciò che sono in grado di raccontare della nostra storia recente. Rivediamo, in work in progress o nella loro magnificenza, ponti, fabbriche, imponenti vedute dall’alto di ambienti metropolitani così come volti, pose ed espressioni delle genti “nuove” che abitano la rivoluzione industriale: operai al lavoro, spettabili professionisti finanziari. 

Emil Otto Hoppé: il segreto svelato

Rotary Kilns Under Construction in the Boiler Shop, Vickers-Armstrongs Steel Foundry, Tyneside,1928, © E.O. Hoppé Estate Collection / Curatorial Assistance
Rotary Kilns Under Construction in the Boiler Shop, Vickers-Armstrongs Steel Foundry, Tyneside,1928, © E.O. Hoppé Estate Collection / Curatorial Assistance

Negli anni Venti e Trenta, Hoppé lavorava, tra l’altro, anche come ritrattista di nomi del calibro di George Bernard Shaw, Ezra Pound, T.S. Eliot, Rudyard Kipling, Giorgio V, Vita Sackwille-West, Filippo Tommaso Marinetti, Albert Einstein.
La mostra “Emil Otto Hoppé: il segreto svelato” prende le mosse da una scoperta che ha del sorprendente. Quasi alla fine della sua carriera, Hoppé aveva venduto il suo lavoro a un archivio fotografico londinese. Le opere in mostra sono tra quelle che, custodite e catalogate in modo poco intellegibile, restarono nascoste e dimenticate per anni. La mostra le presenta in anteprima mondiale, insieme a una serie di proiezioni digitali che raccontano anche il resto del lavoro dell’autore: ritratti, nudi e paesaggi.
La rassegna resterà aperta fino al 3 maggio.

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(02/02/2015)

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