Giovedì 21 Novembre 2024 - Anno XXII

Valli del Mincio: i “Pendii del buon turismo”

Dalle Valli del Mincio all’anfiteatro delle Colline Moreniche: un itinerario insolito tra vie d’acqua, cicloturismo e tesori culturali

Castellaro
Castellaro

Sono passati 2000 anni e la campagna mantovana è ancora placida e rasserenante come quando la cantava Virgilio. Che era nato qui ad Andes, un piccolo borgo oggi dedicato a lui. Una campagna idillica, immersa nella nebbiolina delle prime ore del giorno e illuminata dai tramonti dorati della sera. Particolare perché intrecciata con una fitta rete di vie d’acqua.
È il Mincio con i suoi affluenti, con i canali artificiali, con i laghi che si allargano all’improvviso intorno a Mantova, o anche intorno a piccoli centri come Castellaro Lagusello . “Borgo più Bello d’Italia” e “Bandiera Arancione” del Touring Club.

Parco del Mincio: forte valenza ambientale
Rivalta
Rivalta

Tutto, in questo mondo di terre e di acque, è inserito e protetto nel Parco regionale del Mincio fondato nel 1984, che copre il territorio mantovano dal lago di Garda da cui si forma il fiume fino al Po dove sfocia, incuneato nel fronte sud-orientale della Lombardia.
Il Parco ha una forte valenza ambientale prima di tutto, conservando la wetland interna più vasta e preziosa d’Italia, riconosciuta destinazione europea EDEN d’Eccellenza (European Destinations of Excellence) insieme ai borghi rivieraschi di Rivalta sul Mincio, Soave e Grazie, e sicuramente una delle aree umide interne più grandi d’Europa.

Valli del Mincio: scrigno di biodiversità
Parco del Mincio, fiume
Parco del Mincio, fiume

In particolare la Zona di Protezione Speciale (ZPS) “Valli del Mincio”, che comprende al suo interno la Riserva Naturale Regionale “Valli del Mincio” e gran parte del Sito di Importanza Comunitaria (SIC) “Ansa e Valli del Mincio”, è un vero e proprio scrigno di biodiversità. Tanto più prezioso in quanto poco conosciuto e quindi adatto ad un turismo alternativo che cerca luoghi incontaminati lontani dalle vie di massa. Per esempio ai turisti che scelgono di scoprire i luoghi attraverso le vie d’acqua o in bicicletta. I percorsi ciclopedonali sono qui una rete ricchissima che permette di raggiungere sulle due ruote sia il lago di Garda che gli argini del Po (dai quali si dipana la ciclovia VENTO).
Praterie igrofile, canneti e cariceti dominano un labirinto di ambienti tipicamente palustri popolati da aironi coloniali, rapaci diurni, svassi e anatre.
Accanto al borgo rivierasco di Rivalta si svela una ricchezza eccezionale rappresentata da sessanta varietà palustri e acquatiche, che si scoprono con le barche delle cooperativa Barcaioli del Mincio.

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Tesori culturali e storici
Grazie del Curtatone
Grazie del Curtatone

Nel Parco Regionale del Mincio ci sono anche tesori culturali e storici. Prima di tutto il Santuario di Grazie di Curtatone, che domina l’ex villaggio di pescatori a cui dà il nome, entrato di recente nell’elenco dei “Borghi più belli d’Italia”, fatto costruire da Francesco I Gonzaga nel 1399 come voto contro la peste.
Eccezionale nell’interno una vera scenografia teatrale, formata da una teoria di statue in terracotta e cartapesta di nobili pellegrini, di popolani in preghiera o di miracolati sopravvissuti a incidenti e persino a pene capitali.
Se si arriva qui a Ferragosto, si assiste al concorso nazionale dei Madonnari, virtuosi dell’arte effimera del gessetto, a cui è dedicato un Museo locale che conserva capolavori unici di Maestri Madonnari.
Più a nord, verso l’anfiteatro delle Colline Moreniche, Castellaro Lagusello è uno degli angoli più suggestivi del Mantovano, uno del Borghi più Belli d’Italia e Bandiera Arancione del Touring Club. Dal 1100 circa il castello di Castellaro, edificato dagli Scaligeri, passato ai Visconti, ai Gonzaga e infine alla Serenissima, si affaccia su un piccolo lago a forma di cuore, difeso da possenti mura merlate e dalle torri.

Giacimenti e presidi della gastronomia
Azienda Olio Ferri
Azienda Olio Ferri

I tesori naturalistici e storici si affiancano ai giacimenti e i presidi dell’enogastronomia.
Le Valli del Mincio e le Colline Moreniche offrono eccellenze del gusto: tortelli di zucca, agnolini di carne e capunsei al burro fuso, riso alla pilota o con la psina, bìgoi con le sardele e maccheroni al torchio con lo stracotto d’asino, sapori intensi, che ricordano la saggezza della cultura contadina e la geniale maestria dei cuochi di casa Gonzaga.
La carta dei vini é ricca e variegata. Tra i rossi, i vitigni più diffusi sono il merlot e il cabernet, mentre sta prendendo sempre più piede la vinificazione in rosato, per la produzione del chiaretto.
Valli del Mincio: i “Pendii del buon turismo”La panoramica enogastronomica acquista valore se si visitano e si conoscono le aziende produttrici. L’azienda agricola Ricchi ha realizzato il sogno di portare i vini delle colline moreniche nel mondo, per merito dei fratelli Claudio e Giancarlo Stefanoni.
La produzione dell’olio extra vergine di oliva Garda D.O.P comprende, in provincia di Mantova, i territori di Castiglione delle Stiviere, Cavriana, Monzambano, Ponti sul Mincio, Solferino e Volta Mantovana.
L’Olivocoltura sulle Colline Moreniche, che risale a un’età antichissima, proseguendo dall’età del bronzo, ai Romani al Medioevo, oggi è proseguita da aziende come l’olivicoltura Ferri sulle colline di Monte Oliveto e di Monte dei Fiori.
Il kiwi, poi, ribattezzato l’ “oro verde” della Lombardia, cresciuto in sette anni del 35%, diffuso principalmente proprio nella provincia di Mantova, trova in Gianfranco Tosi, un agricoltore di lungo corso e di provata esperienza.

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Turismo lento dalle Valli del Mincio alla Colline del Garda
Agriturismo Solimago Solferino
Agriturismo Solimago Solferino

Il turismo slow in questa area che, dalle Valli del Mincio, risale fino all’antiteatro delle colline moreniche del Garda, richiede soste ad hoc.
Eccellente la proposta a Solferino dell’azienda agricola e agriturismo Solimago, che prende origine dalla Casa Costanza Fattori dove, durante il Rinascimento i Gonzaga, signori di Mantova, battevano moneta.
Una bella storia di passione e di imprenditorialità femminile. L’azienda è ricavata in un’antica corte e si presenta immersa in un rigoglioso giardino, dove si incontrano cedri del Libano secolari e gelsi imponenti, memoria della filanda attiva fino agli anni ’30, tra piante lussureggianti, iris, lavanda, glicine, rose ed erbe aromatiche (www.solimago.it).

Per dormire
Agriturismo Sette Frati a Rivalta sul Mincio, immerso nel Parco del Mincio (www.cortesettefrati.it).

Per mangiare:
Ristorante “La Dispensa”, Castellaro Lagusello (www.ristoranteladispensa.com)

Per info:
www.parcodelmincio.it
www.terredelmincio.it

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