Venerdì 19 Aprile 2024 - Anno XXII

Club Taurino Milano: la Spagna che vive in Lombardia

Viaggio tra presente e passato laddove si racconta di (ormai trentennali) strani “mostri” viventi col corpo in Italia e la testa in Spagna

Dolci ricordi del passato

Il torero della 'mutua'
Il torero della ‘mutua’

Ma veniamo alla storia del Club Taurino Milano (dopodiché chi vorrà saperne di più sulla Tauromachia in Italia vorrà consultare il mio sullodato scritto, non senza essere avvertito che in giro c’è forse qualcosa di meglio). Arruolato poco dopo la sua fondazione, ho vissuto le vicende del CTM  con sommo piacere, fosse solo perché mi piace la gente intelligente, e datosi che (così assicurano saggi e psicanalisti) i matti (come solo possono esserlo quelli che vivono con la testa in Spagna e il resto del corpo in Italia) sono gente intelligente, eccomi da tre decadi in giro nella geografia spagnola a godere quella che a sud dei Pirenei è chiamata la Fiesta Nacional. Quante corride avrò visto? Mah, ne ho viste comunque tante da aver imparato quand’è il momento di gridare Olè! e quando invece è meglio callar, bocca chiusa. C’è pure qualche mia foto in cui mi ritrovo con un drappo rosso tra me e un’innocente vaquilla, ma non è coraje, era solo qualche bicchiere più del previsto (e d’estate i vini duri -roba che la forchetta restava in piedi nel bicchiere- che una volta giravano in Spagna, pegaban, picchiavano, ricordo il Valdepeñas, ragazzi che ciocche). E quella volta, a Pamplona, che un’altra vaquilla, forse invaghita, mi puntò dalla parte opposta dell’arena, e io, temendo di subire violenza (ancorchè la vacchetta fosse embolada –una palla di piombo copre la mica simpatica estremità appuntita delle corna-) zompai oltre la valla, steccato, e cadendo di schiena rimasi un po’ di ore senza parlare).

La nomina a socio d’onore

Toros a Pamplona
Toros a Pamplona

Ma (come diceva Bogart/Rick in Casablanca) “è passato tanto tempo”, anzi, per l’esattezza trent’anni, né posso dire di non essermi fatto largo nella vita, quantomeno quella con ascendenza taurina: sono infatti stato nominato socio d’onore (anzi de honor) de sullodato Club. E m’è andata di lusso perché, solitamente, queste onorificenze vengono assegnate alla memoria, mentre, datomi un pizzicotto, scopro di esser tuttora non solo vivo e vegeto ma pure in grado di andare baldamente in giro, a la buena e dios, nella Piel del Toro (si indovini cos’è e dov’è) . Dopodichè, ancora fortunatamente in carne ed ossa (passo a immediata toccatina alle criadillas) e viste le prime avvisaglie di bel tempo penso già alla prossima, ennesima, temporada taurina. Que dios reparta suerte dicono i toreri affrontando il paseillo, la canonica sfilata nel ruedo. (Ma forse forse sono meno pericolose le corna di un hemingwayano Miura di quella vacca di intasatissima autostrada sulla riviera ligure …. destino la Spagna…. laddove avevo lasciato la testa….). Olè!

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