Martedì 23 Aprile 2024 - Anno XXII

Alberobello e il mistero dei Trulli

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Il nostro tour in Salento giunge questa settimana al suo terzo episodio. Oggi venite con noi ad Alberobello, paese nominato Patrimonio dell’Umanità che gode della protezione dell’UNESCO. Qui, tra cultura e succulenti piatti culinari, c’è spazio anche per leggende e misteri

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Alberobello con i suoi Trulli

Terza puntata della Gita nel Salento degli scriventi di Viaggi & Turismo arruolati dalla Musa Carmen con l’ordine di vedere eppoi narrare la sua terra davvero bella (tant’è che vi sono tornato). Nei due precedenti scritti oltre al trasferimento da Milano a Brindisi eppoi al Campo Base (di lì partiranno le mie esplorazioni nel Salento) fissato al coccolante B&B Lungomare di San Foca (Melendugno) ho descritto, lodandolo, il bel panorama che si gode dal vetrato hotel Belvedere (areopago degli scriventi più doc, vip e chic della gita) a Torre dell’Orso (capitale, sempre Melendugno) e infine raccontato la Magìa delle Grotte di Castellana, “stranamente” assai ben curate (visto lo scempio che si commette a danno di tanti altri bei monumenti turistici del Belpaese, e adesso sembra che vogliano pure coprire il Colosseo, tanto per scimmiottare il Madison Square Garden di New York ….).

Alberobello, Patrimonio dell’Umanità

I Trulli di Alberobello
I Trulli di Alberobello

Entrato finalmente in cronaca diretta, da Castellana vado ad Alberobello, un’altra Highlight, o, meglio parlare come si mangia, chicca del turismo pugliese davvero Magica (anche se l’ho già detto delle Grotte). Solo che, mentre sul futuro Magico di Castellana nutro pochi dubbi (mica facile andare a fare danni financo sottoterra, e per certo gli shows dentro le Grotte non oltrepasseranno il lecito), sull’avvenire di Alberobello non nascondo qualche timore. Mi conforta però l’importante dettaglio che da anni la località è divenuta un Patrimonio dell’Umanità  e la Protezione dell’Unesco, mica vale quella a capocchia di qualche nostrano ministero, fosse anche del Turismo, o dei Beni Culturali, e financo di …. tutt’e due messi insieme.

Il motivo dei miei stolti dubbi sulla possibile (siano perdonati i neologismi) Turisticizzazione alias Disneyzzazione di Alberobello? Si tratta soltanto di una vaga sensazione, eppure, aggirandomi tra il rione Monti e l’Aia Piccola, medito su quei cartelli, pubblicità, annunci, Affittasi, e soprattutto mi spaventano i Vendesi, che sanno tanto di Real Estate, business presente nelle località (dicono i bravi gazzettieri turistici) esclusive, diventate di moda, posti, per intenderci, tipo Chiantishire.

Ad ogni buon conto lascio questa grande attrazione della Val d’Itria abbastanza sereno, per l’usbergo dell’Unesco e per la buona conoscenza che possiedo dei pugliesi, e in subordine dei salentini, gente la cui origine contadina (e pure levantina, concretezza nel badare al sodo) sa bene che non è il caso di accoppare una gallina (in ‘sto caso turistica) dalle uova d’oro.

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Il mistero dei Trulli

Cicorine con purea di fave
Cicorine con purea di fave

Ma anche stavolta mi congedo da Alberobello (e da tempo la faccenda mi intrigava, che schifo la pigrizia) senza aver approfondito il – per me – quasi mistero dei simboli sui trulli. Se non che, fortunatamente, a proposito del loro significato, mi arricchisco di molte info grazie al “dotto” dèpliant /menu di un ristorante cittadino (!). Prima di succulente tentazioni note anche come purè di fave con cicoria  e strascinati integrali al pomodoro, è infatti spiegato che esistono Simboli Primitivi (e c’è pure una Menorah, curiosamente ma non meno che correttamente definita “candeliere ‘settemplice’ ebraico”), Simboli Cristiani (tra cui un’ostia ‘raggiata’ con la scritta IHS Jesus, che ricorda tanto l’emblema dei Gesuiti) e infine i Simboli Magici (disegni variè assai simili agli Hierros, i marchi delle a me care Ganaderias, allevamenti spagnoli di tori da corrida). E non ho esagerato definendo “dotto” il dèpliant/menu del ristorante di cicoria & strascinati (al secolo Il Trullo d’Oro, te pareva) datosi che, oltre alla esauriente spiegazione (e riproduzione) dei Simboli trullici è pure pubblicato “Un salto nel passato” di Alberobello (tratto, precisa con giusta correttezza il ristoratore, da “Alberobello, la nostra storia a fumetti”, edizioni Aga 1994).

Un passato abbastanza remoto in quanto risalente al medio evo, con Arburbella o Silva citata nel Codice Diplomatico Barese riportante l’ordine di re Roberto di Napoli al Giustiziere di Bari (!) di “far rispettare i diritti del bosco di Arburbella”. E da quel che si capisce trattasi della solita vicenda storica medioevale, tipo Robin Hood, del popolo vessato dal feroce feudatario (in combutta col Giustiziere di Bari, che dell’ordine se ne fregò) e del bravo re che al popolo rese giustizia (ma invito  la cortese aficiòn lettrice di credere solo fino a un certo punto a queste, appunto, storie imperocchè pressoché sempre i potenti hanno fatto pappa & ciccia). Poi, ad Alberobello, vennero i trulli.

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Leggi le altre puntate:
1. “Salento: terra di sorprese e meraviglie
2. “La Puglia di sotto e i piaceri della tavola
4. “Galatina, paese delle meraviglie per arte e cultura
5. “La gita sta finendo, arrivederci Salento

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