La prima volta che ho visitato Vigevano erano gli anni ’70. Arrivato in Piazza Ducale, cuore pulsante della città, sono rimasto incantato ed emozionato dallo spettacolo che si è mostrato ai miei occhi. Costruita tra il 1492 e il 1494, per volontà di Ludovico il Moro, Signore di Milano, è uno degli esempi migliori di architettura lombarda.
La grande Piazza Ducale, circondata da portici e arcate sorretti da colonne e capitelli, e lì accanto il Castello Visconteo Sforzesco come a proteggerla. Piazza e Castello evocano i disegni della “Città Ideale” di Leonardo da Vinci.
Sempre nella piazza, oltre al Castello (con affreschi in tutte le stanze, la Torre del Bramante – simbolo della città – la Falconiera, la Loggia delle Dame, le Scuderie, la Pinacoteca), c’è il Duomo, dedicato a Sant’Ambrogio, Vescovo di Milano. La costruzione fu avviata nel 1532 dal Duca Francesco II Sforza su disegno di Antonio da Lonate e ultimata nel 1606. La forma architettonica attuale della piazza, la si deve al Vescovo architetto Juan Caramuel y Lobkowitz che nel 1680 edificò la facciata del Duomo. All’interno del Duomo si trovano importanti opere d’arte, tra cui i pregevoli dipinti di Bernardino Ferrari e Cesare Magni.
Il Museo del Tesoro del Duomo
Spostandoci di poco dalla Cattedrale di Sant’Ambrogio troviamo il Museo del Tesoro del Duomo. Al suo interno sono conservati preziosi corali e codici miniati; un preziosissimo reliquiario in argento cesellato d’oro di scuola lombarda; arazzi fiamminghi e un paramentale cinquecentesco utilizzato a Monza per l’incoronazione di Napoleone Bonaparte.
Chi ama le città d’arte sa che Vigevano è un gioiello del rinascimento lombardo, ma occorre vederla per apprezzarla.
Conosciamo Vigevano e il suo territorio
Vigevano è conosciuta in tutto il mondo per la tradizione manifatturiera legata alla calzatura e alla moda. Qui fu inventato il tacco a spillo, come è scritto nei documenti presso il Museo della Calzatura “Pietro Bertolini”, e si continua a produrre scarpe di alta qualità.
Vigevano però non è solo la “città ideale” per Leonardo Da Vinci, è anche la città ideale per immergersi nella ricca biodiversità del Parco del Ticino, il più antico Parco Regionale d’Italia, vero “tempio” della flora e della fauna locali.
Uscendo dal centro storico della città si attraversa la zona agricola del Parco, un paesaggio ricco di risaie, ottimo punto di avvistamento degli aironi, e di caratteristiche cascine: tracce importanti della tradizione contadina e di storia del territorio. Giunti in località Ronchi si può accedere a piedi al Parco Naturale e qui, con una passeggiata di circa un’ora e mezza, accompagnati da guide naturalistiche, si percorrono habitat ricchi di biodiversità: il bosco mesofilo, le radure, le zone di canneto e di lanca fino a raggiungere le ampie spiagge affacciate sul fiume azzurro. Si tratta di un territorio interessante da visitare in ogni stagione dell’anno.
Itinerari nel Parco da Vigevano a Pavia
I sentieri che penetrano nel Parco congiungono Vigevano con Pavia attraverso un percorso naturalistico che fa parte di una delle riserve naturalistiche riconosciute dall’Unesco come una delle più importanti e pregiate al mondo.
A piedi, in barca o in bicicletta, tanti sono i modi per andare alla scoperta dei tesori naturali di questo territorio.
Il Parco è infatti visitato ogni anno da più di 800 mila persone, attirate dalla facilità di accesso e, soprattutto, dalla possibilità di trascorrere qualche ora in mezzo alla natura a pochi chilometri da Milano.
I diversi percorsi si snodano in un paesaggio di pianura, fra le campagne del riso che si trasformano nel corso dell’anno: da lago immobile nella tarda primavera, diventano verdi praterie d’estate e, infine, dorate distese di spighe nei mesi autunnali.
Villa Sforzesca e Ecomuseo della Roggia Mora
Alle porte di Vigevano, percorrendo la Strada provinciale 206 Vigevano-Pavia, si trova la frazione Sforzesca, un piccolo borgo antico ricco di storia. La “villa della Sforzesca” si compone di diversi complessi monumentali nati in successivi momenti storici. La sua origine è legata alla donazione di terreni da parte del Comune di Gambolò a Ludovico il Moro, estendendo così le proprietà della famiglia Sforza.
Oggi la Sforzesca è ancora una frazione viva; attorno agli antichi edifici è sorto il “Centro Parco La Sforzesca”, punto di partenza per escursioni a piedi o in bicicletta lungo i numerosi percorsi che si snodano all’interno del Parco Ticino tra boschi di querce, ontani e carpini.
Vale la pena fare una tappa anche all’Ecomuseo della Roggia Mora – Mulino di Mora Bassa, sulla strada Mora Bassa: mulino quattrocentesco con richiami di storia e leggenda che riportano alla figura di Leonardo Da Vinci. L’Ecomuseo ospita una mostra permanente costituita da modelli in legno funzionanti e macchine leonardesche. (Per info: www.lacittaideale.org).
Le soste culturali, nei numerosi borghi sorti attorno ai castelli e alle pievi medievali, si possono intervallare con pause gastronomiche in tipiche trattorie o nelle numerose aziende agrituristiche.
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