Il giardino di Ninfa, nel territorio di Cisterna di Latina, già inserito dal quotidiano inglese “The Telegraph” in una lista tra i dieci giardini più belli del mondo, è risultato vincitore del Premio “Il Parco Più Bello d’Italia 2015” per la categoria Parchi Privati. Il Comitato scientifico del Network “Il Parco più Bello d’Italia” da oltre dieci anni seleziona i parchi e i giardini pubblici e privati visitabili per promuovere a livello nazionale e internazionale un “turismo verde” di qualità che permetta al grande pubblico di scoprire questo prezioso patrimonio ad ancora oggi poco conosciuto.
Magnolie, betulle, aceri giapponesi, ciliegi, meli ornamentali, le rose rampicanti adornano i sentieri, i ruderi e i ruscelli, in tutto più di 1300 piante diverse che fanno del giardino di Ninfa una riserva, un ritrovo di spessore internazionale e mondiale. Ninfa, un nome, una dea, la divinità delle acque sorgive. Ninfa, che deve il nome ad un tempietto di epoca romana, dedicato alle Ninfe Naiadi, fu distrutta e saccheggiata nel 1300. Molti secoli dopo, durante l’Ottocento, si legge sul sito ufficiale del Parco, il fascino delle sue rovine attirò molti viaggiatori che percorrevano l’Italia riscoprendo la ‘Pompei del Medioevo’, come la definì Gregorovius. Alla fine dell’Ottocento i proprietari originari, una delle famiglie nobile di Roma, i Caetani, ritornarono a Ninfa creando un giardino in stile anglosassone, dall’aspetto romantico. Bonificarono le paludi, estirparono gran parte delle infestanti che ricoprivano i ruderi e piantarono alberi e fiori. Durante la guerra il giardino fu usato dai tedeschi come base per le munizioni. L’ultima erede e giardiniera fu Lelia, figlia di Roffredo Caetani che curò il giardino di Ninfa fino alla fine. Morì nel 1977, ma prima della sua morte decise di istituire la Fondazione Roffredo Caetani al fine di tutelare la memoria del Casato Caetani, di preservare il giardino di Ninfa e il castello di Sermoneta, e di valorizzare il territorio pontino e lepino.