Venerdì 29 Marzo 2024 - Anno XXII

Agrigento: svelati segreti del Tempio di Demetra e Persefone

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Nuova ricerca condotta in collaborazione con il Politecnico di Milano, svela i segreti del Tempio di Demetra e Persefone di Agrigento

tempio_di_demetra_chiesa_san_biagio_agrigentoPer celebrare la riunione di Demetra con la figlia Persefone, rapita da Ade, dio dell’oltretomba, che la portò negli inferi per sposarla, uno del templi di Agrigento è rivolto al tramonto della luna piena più vicina al solstizio d’inverno diversamente dagli altri templi greci, generalmente orientati al sorgere del sole oppure semplicemente orientati secondo la morfologia del terreno o la griglia della città. Questa la spiegazione che si sono dati i ricercatori Giulio Magli del Politecnico di Milano, Robert Hannah dell’università di Waikato, Nuova Zelanda, e Andrea Orlando dell’Osservatorio Astrofisico di Catania, che hanno rivelato che uno dei templi della Valle di Agrigento, quello dedicato a Persefone e sua madre Demetra, ha un orientamento geografico particolare.

La ricerca è stata svolta nell’ambito di un accordo di collaborazione scientifica tra ente parco Valle dei Templi di Agrigento e Laboratorio di formazione matematica e di sperimentazione scientifica (effediesse) del Politecnico di Milano, e pubblicata sul sito web della Cornell University. I ricercatori stanno ancora approfondendo la ragione di questo allineamento, ma si crede che potrebbe essere dovuto a particolari riti religiosi. Si ipotizza che questi riti prevedessero una processione notturna che partiva dalla fontana santuario posta poco lontano dal tempio (dove sono stati trovati depositi votivi, tra cui una statuetta raffigurante Persefone), saliva al tempio stesso e poi attraversava il corridoio tra il lato nord del tempio e la collina (forse gettando le offerte nel pozzo centrale) e infine si riuniva in un vasto piazzale retrostante il tempio da dove si assisteva allo spettacolo della luna piena che tramontava sulla collina dell’acropoli.

“L’archeoastronomia si rivela ancora una volta una scienza multidisciplinare – afferma Giulio Magli, titolare al Politecnico di Milano dell’unico corso di Archeoastronomia in Italia – In questo caso contributi diversi fra di loro come l’utilizzo di dati topografici digitali, la ricostruzione al calcolatore del cielo nell’antichità, il rilievo sul campo e la collaborazione con l’Ente Parco Valle dei Templi e quindi con l’archeologia hanno portato a risultati veramente inaspettati, che potrebbero aprire nuove prospettive nella comprensione di culti antichissimi, se solo si pensa che la fonte del Tempio di Demetra risale almeno al sesto secolo a.C. e quindi agli inizi, se non prima, rispetto alla colonizzazione greca della Sicilia”.

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