Mercoledì 24 Aprile 2024 - Anno XXII

Sambuca di Sicilia eletto Borgo più bello d’Italia 2016

Sambuca di Sicilia, panorama del Belvedere

Durante il programma Kilimangiaro, in onda su Rai3, è stato proclamato il Borgo più bello d’Italia 2016. Il concorso è stato vinto quest’anno da Sambuca di Sicilia, borgo della Valle del Belice

Sambuca, Chiesa del carmine
Chiesa del Carmine

Per il terzo anno consecutivo il “Borgo più bello d’Italia” si trova in Sicilia. Dopo Gangi e Montalbano Elicona, questa volta il riconoscimento è andato a Sambuca di Sicilia, paese di origini arabe nella Valle del Belice. L’iniziativa promossa dalla trasmissione di Rai3 “Kilimangiaro”, in onda ogni domenica, ha visto prevalere il comune dell’agrigentino che è risultato il più votato sul web tra tutti i borghi in concorso sottoposti anche all’esame di una giuria di esperti.

La proclamazione ufficiale del “Borgo più bello d’Italia” ha suscitato grande entusiasmo a Sambuca di Sicilia, che già lo scorso anno si era aggiudicata il titolo di campione nella trasmissione di Rai2 “Mezzogiorno in famiglia”. Una folla festante in piazza e i fuochi d’artificio, con brindisi finale, hanno accompagnato la notizie della vittoria. “Avere ottenuto il riconoscimento di “Borgo più bello d’Italia’”, spiega il sindaco, Leo Ciaccio, “è una grande responsabilità ma anche una formidabile occasione per far conoscere le bellezze e le attrattive del nostro paese. Adesso spetta a noi saperla sfruttare nel miglior modo”.

Le bellezze di Sambuca

Sambuca, Minni virgini
minni virgini

Sambuca, che conta meno di seimila abitanti, si trova a pochi chilometri dal mare di Menfi, da Sciacca e dal Parco archeologico di Selinunte e vanta una storia antica, che affonda le radici negli anni della dominazione araba. Fu fondata infatti dall’emiro saraceno Zabut, che proprio su quella collina decise di costruire il suo castello. Della fortezza ormai non c’è più traccia, ma su quelle pietre sono sorti il terrazzo Belvedere, che domina la campagna circostante e la maestosa Chiesa Matrice, danneggiata dal terremoto del Belice e che adesso si sta tentando di recuperare. Intatto è invece il quartiere saraceno, con le sue vie strette, cieche, tortuose, arricchite da piccoli cortili e da purrere (cave sotterranee) riportate recentemente alla luce, un gioiello di pianta urbana che ricalca i centri storici delle città arabe. Il paese è famoso anche per le sue chiese, se ne contano una ventina, alcune delle quali adibite a museo, dove si possono ammirare le opere del pittore Gianbecchina o le originali sculture tessili di Sylvie Clavel, e poi ancora palazzi storici, il prezioso museo archeologico di Palazzo Panitteri, il teatro ottocentesco e i resti di un antico acquedotto romano. Da visitare assolutamente, a sud di Sambuca, l’area archeologica di Monte Adranone, e, per chi ama la natura, la riserva naturale di Monte Genuardo o le sponde del lago Arancio intorno al quale sorgono rigogliosi vigneti e uliveti. Nelle campagne circostanti sono una decina le aziende che producono vini di altissima qualità esportati anche all’estero. Infine, non si può andare a Sambuca e non assaggiare le “minni di virgini”, il dolce tipico di pasta frolla, crema di latte, zuccata, gocce di cioccolato, cannella e impreziosito all’esterno dalla diavulina (palline di zucchero colorato), la ricetta risale al 1725 e fu ideata da suor Virginia Casale di Rocca Menna, in occasione del matrimonio del marchese don Pietro Beccadelli con donna Marianna Gravina.

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