Venerdì 4 Ottobre 2024 - Anno XXII

“Asti Repubblicana” profuma di Trifola e Bagna Cauda

Trifola delle-langhe

Tempo di vino e di tartufi. Ad Asti dal 17 al 19 novembre la Fiera Regionale del Tartufo e della cucina. In Piemonte e nell’astigiano è tempo di trifola, vino novello e della famosa Bagna Cauda

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Vittorio Alfieri ritratto di Francois Xavier Fabre

Comincio con la carducciana “Asti Repubblicana”, con riferimento a Vittorio Alfieri, importante figura della letteratura (e, aggiungerei, del pensiero politico) del Belpaese. Grande astigiano, l’Alfieri fu non solo preclaro letterato ma anche Grande Viaggiatore. Tante le sue trasferte nell’Europa della seconda metà del ‘700, il secolo dei Lumi, la gloriosa epoca del nascente turismo, la moda del Grand Tour. Tanti, poi, gli amori dell’Alfieri, oscurati dal gossip dedicato al più celebre, contemporaneo, tombeur de femmes, Giacomo Casanova (fermo restando che sui love affairs dei nostri due eroi svetta quello dell’astigiano con la contessa Luisa Stolberg d’Albany, moglie di uno Stuart pretendente al regno d’Inghilterra).
Ciò premesso, a ‘sto punto non è facile passare da Asti Repubblicana alla Trifola e alla Bagna Caoda. Ma ci provo.

Da Santo Tomè e Prencipe alla Asti Repubblicana

trifola asti cambiacavallo

Mollo l’Europa e volo nel golfo di Guinea, a Santo Tomè e Principe, due isole (baciate da madre natura e tranquille, perché piccolo è bello) che, divenute Stato indipendente dopo una lunga presenza portoghese (ma dove non finirono quei balossi dei navigatori lusitani …) non potevano non essere diplomaticamente rappresentate in Italia. Tant’è che (in occasione di uno di quei fam alias educational trips talvolta permettenti imparare, e stavolta lo fu) ho conosciuto Silvia Grosso, appunto console in Italia di questa esotica repubblica equatoriale (nel vero senso della parola: difatti l’ideale linea che divide il mondo tra nord e terùn passa proprio per Principe, viepiù intrigante perché il suo cielo lindo permise studi astronomici decisivi per la einsteniana Teoria della Relatività). Solo che la astigianità di Silvia Grosso potrebbe spiegare solo parzialmente la connection, di cui al titolo (trifola), se non aggiungessi che la citata diplomatica è anche titolare di un ristorante in quel di Asti, oltretutto dotato di un nome capace di generare ulteriore, non solo gastronomica, curiosità: Cambiocavallo.

Carducci, Trifola e Vej Piemont

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Viene l’autunno, e insieme ai (magnifici) vini del Vej Piemont (aahhh domani è San Martino, allorquando, come ben si sa, il mosto si fa vino … hic!) nel, e ridaje col Carducci, Suol d’Aleramo appare (magari! quante sniffate deve dedicare il fido cane per stanarle la trifola sottoterra)  (nel resto della repubblica Italiana la trifola detta tartufo, laddove, beninteso, si fa riferimento a quello bianco, mentre quello nero, detto scorzone, da queste parti, fa solo sorridere…). Dal 17 al 19 novembre ad Asti si svolge la Fiera Regionale del Tartufo e della cucina.
Dopodiché, e almeno questi appaiono spontaneamente nel tardo autunno sulla terra monferrina (a proposito, chi conosce l’omonima, nel senso di Monfrina, canzone Vej Piemont, “O bundì Maria Catlina”…?) i mai troppo lodati cardi che, dal 24 al 26 novembre, sempre ad Asti, “Sarà un autunno di Cardi“. E allora vai con la Bagna Caoda! Qui giunti, Monsù & Madamìn, non so voi, ma io un salto (oltretutto passo a salutare la nonna) all’astigiano Cambiocavallo, lo faccio. Cerèa, neh…

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