Il centro storico di Roma è ancora oggi in larga parte protetto dalle possenti mura di epoca romana, rifatte e ampliate nei secoli successivi da più pontefici. Uno degli ingressi meglio conservati e sicuramente più importanti è Porta del Popolo. In origine Porta Flaminia dal nome dell’importante via consolare che da qui dipartiva e diparte tuttora. Il suo aspetto attuale è frutto di interventi e ricostruzioni successive.
La facciata esterna fu commissionata da papa Pio IV a Michelangelo, che però trasferì l’incarico a Nanni di Baccio Bigio, il quale posizionò quattro colonne provenienti dall’antica Basilica di San Pietro. Nel 1638, invece, vennero inserite le due statue di Pietro e Paolo – opera di Francesco Mochi – che erano state rifiutate all’artista dalla Basilica di San Paolo. La facciata interna venne invece realizzata da Gian Lorenzo Bernini per volere di papa Alessandro VII appositamente per celebrare l’arrivo a Roma, il 23 Dicembre 1655, della regina Cristina di Svezia, come ricorda anche l’iscrizione qui posta.
Piazza del Popolo, le fontane e l’obelisco
Varcato l’ingresso, si apre davanti agli occhi la straordinaria piazza del Popolo. Colpiscono la sua particolare forma ellittica, le fontane, l’obelisco egizio innalzato al centro e il suo elegante stile neoclassico, opera dell’architetto Giuseppe Valadier. Un abbraccio ideale che si conclude con le due chiese rinascimentali e barocche di Santa Maria in Montesanto e Santa Maria dei Miracoli.
Le chiese vengono dette gemelle, perché ad un primo e fugace sguardo possono sembrare effettivamente identiche. In realtà non lo sono affatto. Proprio le due chiese delimitano l’inizio di tre importanti arterie cittadine: via del Corso, via di Ripetta e via del Babuino. E’ questo il celebre Tridente, fulcro dell’eleganza e del lusso dell’Urbe.
Il Tridente prende vita a partire dal Cinquecento
Sebbene le tre strade esistessero già in epoca romana, l’idea del Tridente aperto a ventaglio sulla piazza, si ebbe solo a partire dal Cinquecento. Papa Leone X realizzò via Leonina, divenuta poi via di Ripetta per la presenza del porto fluviale di Ripetta che fino alla fine dell’Ottocento qui si trovava, costeggiando il corso del fiume Tevere. Papa Clemente VII invece realizzò via Clementina, poi divenuta via del Babuino per la presenza della statua di Satiro di epoca romana, che ancora oggi adorna una fontana lungo la strada, talmente brutta da meritarsi l’appellativo di babuino!
Via del Corso merita invece una menzione a parte perché con il suo tracciato perfettamente rettilineo ricalca quello dell’antico tratto urbano della via Flaminia, – chiamata poi via Lata – che dava la possibilità di raggiungere facilmente già in epoca antica il cuore cittadino. Via del Corso, infatti, collega piazza del Popolo a piazza Venezia e al Campidoglio.
Una storia urbana affascinante
E’ lungo e accanto ai tre assi principali del Tridente che si può rivivere tutta la gloriosa e affascinante storia urbana. E’ proprio qui che durante i secoli sono stati edificati e realizzati alcuni dei monumenti più importanti di Roma.
Monumenti come l’Ara Pacis e il Mausoleo di Augusto in via di Ripetta; le chiese di SS. Ambrogio e Carlo, San Marcello al Corso, Santa Maria in Via Lata. I vari palazzi nobiliari come Palazzo Doria Pamphilj, lungo via del Corso e ancora le chiese di culto non cattolico lungo via del Babuino, come Sant’Atanasio di rito greco e la più moderna chiesa evangelica di All Saints.
La zona più internazionale di Roma
Ma questa è sempre stata la zona più “internazionale” di Roma. Era frequentata da numerosi stranieri che giungevano in città durante il celebre Grand Tour e che qui scelsero di soggiornare, attirati dai numerosi edifici in cui era possibile trovare stanze in affitto, soprattutto intorno a piazza di Spagna.
Non è un caso infatti che proprio in questo angolo di Roma vi siano per esempio le case museo di Goethe lungo via del Corso e di Keats, Shelley e di De Chirico proprio nei pressi di piazza di Spagna. E se dopo tanto vagare si è in cerca di una sosta, perché non concedersi una breve pausa in uno dei locali storici? Si può scegliere tra l’Antico Caffè Greco in via dei Condotti fondato nel 1760; l’ottocentesca sala da tè Babingtons in piazza di Spagna, proprio accanto alla celebre scalinata della Trinità dei Monti o i caffè nella zona di piazza del Popolo e via del Babuino!
Info: L’Asino d’Oro Associazione Culturale