Giovedì 21 Novembre 2024 - Anno XXII

Al Torino Film Festival va di scena l’horror

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La retrospettiva di quest’anno di Torino Film Festival è dedicata ad un genere che ha attraversato tutta la storia del cinema. Alla 37ª edizione in programma dal 22 al 30 novembre il cinema horror degli anni ’60 e ’70

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E’ il volto di Barbara Steel, icona del cinema horror degli anni 60 e 70 che accoglie gli spettatori della 37ª edizione del Torino Film Festival in programma dal 22 al 30 novembre. Si è voluto puntare sullo sguardo inquietante dell’attrice inglese per farne il simbolo della manifestazione. Una scelta che racconta meglio delle parole la ricerca trasversale fra generi, registi, attori.

Lo sforzo di intercettare sensibilità e tendenze emergenti o, al contrario, ritornare indietro nella storia del cinema con retrospettive mai banali. Una caratteristica che ha sempre contraddistinto l’evento torinese, anche quest’anno guidato da Emanuela Martini.

Torino Film Festival premia Barbara Steel

Torino film festival Dr Jekyll and Sister Hyde
Barbara Steel

A Barbara Steel, mercoledì 27 novembre (ore 20,15, Cinema Massimo 3) sarà assegnato il Gran Premio Torino prima della proiezione de La maschera del demonio. Si tratta del film del 1960 diretto da Mario Bava che trasformò l’attrice, reduce da una sfortunata tappa hollywoodiana, in una star del genere horror. Il filone gotico italiano stava nascendo in quegli anni grazie a registi come Freda, Margheriti, Caiano e Barbara Steele divenne la diva del filone Italian Gothic.

“I suoi occhi sono metafici, irreali, impossibili, come gli occhi di un quadro di De Chirico”, arrivò a dire Riccardo Freda. Un apprezzamento destinato a superare le generazioni se è vero che un maestro come Tim Burton la considera ”l’unica vera diva horror”. Senza tempo. Un’icona in bilico tra l’horror classico degli anno ’60 e il new horror posteriore. Apprezzamenti anche da Roger Corman che la diresse in Il pozzo e il pendolo e da Clive Barker che permisero a infine Barbara Steele di frequentare anche il “grande cinema” con due parti di rilievo: la felina Gloria del serraglio di Guido in 8 ½ di Fellini e la scatenata principessa bizantina in L’armata Brancaleone di Monicelli. Successivamente si sono accorti di lei anche a Hollywood. La sua presenza evocativa venne utilizzata dai nuovi maestri, Joe Dante, Cronenberg, Jonathan Demme.

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Torino Film Festival: l’horror classico

Torino Film Festival Nosferatu
Nosferatu

Inevitabilmente allora che la retrospettiva del 37° Torino Film festival venga dedicata all’horror classico, dagli anni ’20 ai ’70. Gli spettatori avranno modo di vedere o rivedere tutti i film che hanno fatto la storia del genere a partire da Il gabinetto del dottor Caligari di Robert Wiene che nel 1920 dava forma alle inquietudini della Germania uscita sconfitta dalla prima Guerra mondiale.

La retrospettiva offrirà un immaginifico affresco popolato da personaggi come Frankenstein, Nosferatu, Dr. Jekyll, Zombie, Dracula, dove i B movie si mescolano alla filmografia alta, se è vero che anche registi come Alfred Hitchcock (Gli uccelli, 1963), Roman Polanski (Rosemary’s baby, 1968) non hanno disdegnato di praticare il genere. E si avrà modo di vedere un piccolo capolavoro dark di Federico Fellini che nel 1968 si ispirò a Mai scommettere la testa con il diavolo di Edgard Allan Poe per girare Toby Dammin, protagonista Terence Stamp nei panni di un attore inglese alcolizzato posseduto da incubi.

Torino Film Festival: horror prima e dopo Shining

Al Torino Film Festival va di scena l’horror

Emanuela Martini sottolinea giustamente che l’horror è stato spesso relegato nella produzione dei B, movies, snobbato dalla critica, ma infine rivalutato anche dai maggiori protagonisti del cinema contemporaneo. Forse l’uscita di Shining di Kubrick è la data spartiacque fra il prima e il dopo nella storia dell’horror. Ma a cavallo di quella data ci stanno le opere di registi importanti come Carpenter, Cronenberg, Romero, Joe Dante, David Lynch che hanno utilizzo il genere per raccontare le ansie e le paure della società contemporanea. E oggi il fantastico nelle sue varie declinazioni è diventato una parte importante della produzione cinematografica.

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Torino Film Festival: le cifre e gli appuntamenti

Dal film Jojo Rabbit
Dal film Jojo Rabbit

Sono 149 i lungometraggi, 11 mediometraggi e 31 cortometraggi che saranno presentati in questa edizione del Torino Film Festival. Di questi 45 saranno anteprime mondiali, 28 anteprime internazionali e 64 anteprime italiane. I film in concorso nella sezione competitiva del festival saranno 15, tutti inediti in Italia. Presenti 18 paesi, dall’Argentina alla Tunisia, in rappresentanza di alcune delle maggiori cinematografie mondiali.

Il film di apertura, sarà Jojo Rabbit di Taika Waititi che racconta la storia di un ragazzino di 10 anni che vive a Vienna con la mamma vedova, interpretata da Scarlett Johansson, durante gli ultimi anni del Nazismo e ha come idolo Adolf Hitler che ha trasformato in un amico immaginario. Satira spiazzante del nazismo e dei suoi miti.
Per tutte le informazioni pratiche e per conoscere il calendario delle proiezioni:  www.torinofilmfest.org.

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