Mercoledì 24 Aprile 2024 - Anno XXII

Molise, piccola regione tutta da scoprire

Molise

Il Molise rientra nei luoghi più belli da visitare nel 2020. A dirlo è il New York Time che invita i visitatori di tutto il mondo a esplorarla. Questo territorio è stato la culla della civiltà Sannita. Ecco un piccolo itinerario di luoghi imperdibili, a partire da Castel del Giudice, in provincia di Isernia, simbolo di rinascita del Molise

Molise Ndociata di Agnone
Ndociata di Agnone

Giornali stranieri come il New York Time e guide come Lonely Planet ogni anno stilano le classifiche delle città, della regioni e dei Paesi da visitare. Nel 2020 il quotidiano americano invita i visitatori di tutto il mondo a esplorare il Molise. La regione italiana a statuto ordinario più piccola e meno popolosa del Paese (poco più di 300mila abitanti, due provincie, 136 comuni), è al 37° posto dei 52 luoghi top da visitare quest’anno. Questo piccolo territorio, poco conosciuto anche da molti italiani, è una delle zone più spettacolari d’Italia. Storia, cultura e tradizioni non fanno difetto.

Il Molise fu la culla della civiltà Sannita. Ancora oggi sono molte le aree archeologiche sannite. Territorio ricco di boschi e di biodiversità. Curiosi i borghi arrampicati sulle rocce.
Qui si conservano tradizioni autentiche come quella della Transumanza (da poco riconosciuta come Patrimonio Culturale UNESCO) e della ‘Ndocciata di Agnone. Non  manca lo sbocco al mare con quattro centri balneari e di villeggiatura: Montenero, Petacciato, Termoli e Campomarino, tutti in provincia di Campobasso. E poi le cime appenniniche innevate e il treno storico che viaggia sulle rotaie della Transiberiana d’Italia. Un territorio con tante meraviglie da scoprire, l’una a pochi km dall’altra. Per chi è curioso di conoscere la regione proponiamo un piccolo itinerario di luoghi imperdibili.

Castel del Giudice, il borgo rinato
Molise Borgo Tufi, albergo diffuso
Borgo Tufi, albergo diffuso

Il viaggio può cominciare dal borgo simbolo della riscossa del Molise e delle aree interne d’Italia: Castel del Giudice provincia di Isernia, al confine con l’Abruzzo. Dalle case e stalle abbandonate è nato l’albergo diffuso Borgotufi.
Un albergo con caratteristiche casette di pietra e legno in cui soggiornare tra tendine ricamate e camini accesi. Per chi non vuole cucinare c’è il ristorante “Il Tartufo Bianco”, specializzato nella cucina a base di tartufo, e non manca neppure un centro benessere.

Castel del Giudice è un luogo in cui la sostenibilità è di casa. Affascinante è incantevole il paesaggio appenninico. Tutto intorno i filari di mele biologiche (Melise), le coltivazioni di luppolo e orzo per produrre la birra agricola Maltolento, le arnie colorate dell’Apiario di Comunità, che integra l’apicoltura e l’agricoltura a tutela dell’ambiente.

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Capracotta: tetto del Molise

Capracotta Giardino di Flora Appenninica - credit Carmen Giancola
Capracotta Giardino di Flora Appenninica (credit Carmen Giancola)

A pochi chilometri c’è Capracotta. Il comune più alto dell’Appennino: 1.421 metri sul livello del mare. In inverno non è difficile imbattersi in bufere di neve, specialmente nei mesi di gennaio e febbraio. Qui ci sono state nevicate record: nel 2015 caddero 251 cm di neve in 24 ore. Capracotta è conosciuta per le piste di sci di fondo di Prato Gentile. È nota anche per le escursioni in montagna tra le foreste e per il Giardino della Flora Appenninica, un orto botanico ad alta quota dove è possibile ammirare numerosissime specie di fiori e piante locali. Merita una tappa anche Pescopennataro con il Bosco degli Abeti Soprani e il Museo della Pietra.

Agnone la città delle campane e del Caciocavallo
Agnone-Museo-delle-Campane
Museo delle Campane

Poco distante da Capracotta c’è Agnone, un vero museo a cielo aperto. La cittadina ha un’antica tradizione artigianale. Definita anche la “Atene del Sannio“, ha il centro storico ricco di chiese (se ne contano 17). Le chiese romanico-gotiche conservano importanti opere di Duprè, Monteverde, Colombo, Gamba. Sin dall’epoca medievale Agnone si distinse per la singolare concentrazione di botteghe artigiane per la lavorazione dei metalli. Qui oggi si trova la più antica fonderia di Campane al mondo della Pontificia Fonderia Marinelli.

Il ricco Museo della Campana della Pontificia Fonderia Marinelli, dall’origine millenaria, è intitolato a Giovanni Paolo II, che visitò la fonderia nel 1995. Il museo raccoglie la più vasta collezione al mondo di bronzi sacri, manoscritti, documenti antichi, testi rari.
Da non trascurare anche una visita al Museo del Rame.
Tra le tradizioni da segnalare, la Ndociata di Agnone che si svolge a dicembre. Le ndocce sono grosse torce di abete bianco e fasci di ginestre secche, alte due o tre metri preparate dagli abitanti. Secondo la tradizione se la fiamma della ndoccia è vigorosa sarà in grado di scacciare le streghe.
Agnone, ma in generale il Molise, è apprezzata anche dai tour gastronomici. Non si possono non assaporare il tipico Caciocavallo di Agnone, i confetti e le ostie ripiene di miele e noci. Una visita merita anche il Museo di Arte Casearia e della Transumanza del Caseificio Di Nucci.

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Pietrabbondante e il mondo dei Sanniti
Pietrabbondante Teatro Sannitico -credit Adelina Zarlenga
Pietrabbondante Teatro Sannitico (credit Adelina Zarlenga)

Continuando l’itinerario in Alto Molise si incontra una delle sue più incredibili meraviglie: Pietrabbondante. Un paesino, in provincia di Isernia, che nasce sulle “morge” (tipiche rocce) e su un paesaggio capace di abbracciare gran parte della regione fino a scorgere Campobasso e dall’altro lato l’Abruzzo. Passeggiando tra le vie di Pietrabbondante si respira la storia del luogo, un passato antico di secoli. Il centro storico conserva intatte le tipologie abitative di origine medievale, edifici costruiti con materiali provenienti dal vicino sito archeologico. Simbolo per eccellenza di questo passato è una statua bronzea alta circa due metri innalzata nella Piazza Vittorio Veneto, realizzata nel 1922 dallo scultore Guastalla e raffigurante un guerriero sannita.

A Pietrabbondante oltre a divertirsi a scoprire le tante panchine artistiche disseminate tra gli scorci del paese, è d’obbligo una visita all’area archeologica, con il santuario sannita. Area considerata tra le più preziose della storia antica. Ci si può accomodare sui sedili in pietra del teatro del I secolo a. C. (in estate luogo di spettacoli teatrali), ammirare i templi e la domus publica, passeggiare tra i resti di edifici che rievocano la vita di un popolo glorioso.

Alto Molise Riserva della Biosfera UNESCO
Riserva UNESCO Alto Molise - Credit Massimo Palmieri
Riserva UNESCO Alto Molise (credit Massimo Palmieri)

Gli amanti della natura devono sapere che il Molise è tra le regioni con la più alta biodiversità d’Italia e custodisce la preziosa Riserva della Biosfera Mab UNESCO Alto Molise. Gli habitat principali includono boschi di abeti argentati, querce, faggete e gli abitanti dei piccoli comuni sparsi nella riserva sono dediti all’agricoltura, all’allevamento e all’artigianato tradizionale.

Percorrere i sentieri del bosco di Collemeluccio e poi fermarsi sul prato per un pic nic è ideale, anche se si viaggia in famiglia. Nella foresta protetta di Montedimezzo, invece, c’è il centro faunistico. Interessante visitarla per conoscere alcuni esemplari della fauna selvatica, di cui questa terra, che ogni tanto è visitata dall’orso bruno marsicano, è ricca.

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Isernia e la Preistoria
Molise Isernia Fontana Fraterna - credit Eleonora Mancini
Isernia Fontana Fraterna (credit Eleonora Mancini)

Il centro storico di Isernia è un dedalo di affascinanti stradine. Tra i numerosi monumenti della città ricordiamo la Fontana della Fraterna, dedicata a Papa Celestino V, risalente al XIV secolo. A seguire la Cattedrale di San Pietro Apostolo di epoca alto-medievale, costruita su un tempio del III secolo a.C., e la Chiesa di San Francesco, costruita nel 1222 per volere di Francesco di Assisi quando passò per Isernia.

La città è famosa per il Museo del Paleolitico uno dei principali siti archeologici della Preistoria. “Isernia-La Pineta” è infatti un sito archeologico del Paleolitico risalente a circa 700.000 anni fa. Fu rinvenuto casualmente dal ricercatore Alberto Solinas nel maggio 1979, in occasione dei lavori per una bretella che collega SS 85 e SS 17. La scoperta è avvenuta in località La Pineta, a poche centinaia di metri ad est del centro abitato attuale.
Intrigante una visita guidata nell’Isernia sotterranea, con il criptoportico romano.

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