La mostra “Frida Kahlo. Il caos dentro”, alla Fabbrica del Vapore di via Procaccini a Milano, è di nuovo aperta ai visitatori dal 2 febbraio fino al 5 maggio. Viste le ultime disposizioni governative sulle aperture dei musei, l’esposizione si visita da lunedì al venerdì. È un gradito ritorno, per chi, nell’autunno scorso, non aveva fatto in tempo a vederla: la rassegna era stata chiusa dopo sole tre settimane dall’inaugurazione, per le norme anti-contagio.
Chi sceglie Frida Kahlo per uscire di casa, tornare a partecipare a un evento culturale e vivrà un’esperienza molteplice. La Fabbrica del Vapore, esempio di archeologia industriale riadattato, vale di per sé una visita. Il luogo racconta un capitolo di storia milanese, da ex fabbrica di materiali di trasporto, tra Ottocento primo Novecento, a spazio polifunzionale.
Nei due piani della mostra “Frida Kahlo. Il caos dentro” trovano spazio le riproduzioni dei dipinti dell’artista. Ricostruzioni di ambienti come lo studio, la camera da letto e il giardino, fotografie, ma anche abiti, gioielli, spazi multimediali.
Frida Kahlo. Il caos dentro che ancora ci meraviglia
Attorno alla figura di Frida Kahlo, artista, moglie del pittore Diego Rivera, donna simbolo dalla fortissima personalità, ruota l’esposizione curata da Antonio Arévalo, Alejandra Matiz, Milagros Ancheita e Maria Rosso.
La rassegna è stata chiamata un percorso sensoriale, un allestimento dove a parlare di Frida non sono solo le sue opere. Dalle fotografie di Diego Matiz agli esempi di arte popolare messicana. La mostra è soprattutto un itinerario, che prova a evocare le atmosfere dei luoghi dell’artista e le sue suggestioni. Emozionante è vedere la camera da letto di Frida, lo studio con le boccette di colore, il leggio, la sedia rotelle, il suo cavalletto.
Storiche le immagini che ritraggono Frida, il marito, la famiglia e gli amici, mentre le proiezioni dei pannelli murali di Diego Riviera contribuiscono a raccontare “lo spirito del tempo”, la cultura in cui era immersa Frida. Atmosfere messicane si ritrovano nella sezione dedicata ai gioielli e agli abiti della tradizione e, a testimonianza del ruolo iconico che ha assunto, nel tempo, la vita di Frida a livello internazionale, si presentano i francobolli di diversi paesi con l’immagine di Frida.
Ricordare Frida
Se si fa eccezione per il video e per le proiezioni multimediali, chi è soprattutto interessato a conoscere il percorso artistico di Frida potrà vedere l’opera originale Piden Aeroplanos y les dan Alas de Petate – Chiedono aeroplani e gli danno ali di paglia del 1938 e sei litografie acquerellate originali di Diego Rivera.
Altri lavori presenti in mostra sono riproduzioni: sono presenti quindici autoritratti, tra i quali Autoritratto con collana (1933), Autoritratto con treccia (1941), Autoritratto con scimmie (1945), La colonna spezzata (1944), Il cervo ferito (1946), Diego ed io (1949).
Gli organizzatori ricordano che la mostra è aperta dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 19.30. Chi aveva acquistato o prenotato biglietti per il week end può accedere alla mostra nei giorni feriali. La prenotazione non è necessaria e il distanziamento è assicurato.
Prevendita biglietti on-line: www.ticketone.it
Per informazioni: 338 8507930 – 333 6095192 – www.mostrafridakahlo.it