In uno “spicchio” di regione fra Emilia e Romagna, nelle provincie di Bologna e Ravenna, si trovano 4 meravigliose Rocche medioevali. A unirle la leggendaria figura di Caterina Sforza, la “leonessa delle Romagne”. Si tratta delle rocche di Imola e Dozza, in provincia di Bologna, e quelle di Riolo Terme e Bagnara di Romagna, in provincia di Ravenna. Rocche sforzesche ben conservate e visitabili che meritano un tour all’insegna di cultura, natura e gastronomia. Le rocche si possono raggiungere in automobile, o noleggiando in loco una e-bike. Per i più allenati è possibile fare il tour delle rocche anche in bicicletta con partenza e arrivo in una delle 4 città. Sono circa 70 km da percorrere, con dislivelli solo per raggiungere Riolo Terme e Dozza.
Durante il tour nei borghi si ascoltano le storie (anche quelle dedicate a Caterina Sforza affascinante personaggio); si visitano curiosi musei, esposizioni di artisti internazionali, grotte naturali, sempre in compagnia di esperti che raccontano ai visitatori segreti e curiosità dei luoghi. Ma dopo aver pedalato, ammirato i luoghi e ascoltato le storie arriva il momento per fermarsi a degustare vini e prodotti locali in accoglienti agriturismi. Per saperne di più www.imolafaenza.it/experience.
Rocche Sforzesche: Rocca di Imola
Uno splendido esempio di architettura fortificata tra Medioevo e Rinascimento è la Rocca di Imola. Le sue origini risalgono al 1261. Sul perimetro della struttura originaria si trovavano nove torri quadrangolari. Solo una decima torre, il mastio, campeggia tuttora al centro del cortile interno. La Chiesa di Roma, le nobili famiglie degli Alidosi, dei Visconti poi dei Manfredi guidarono Imola e la Rocca. Solo alla fine del Quattrocento con gli Sforza si avviò la completa trasformazione rinascimentale dell’edificio che proseguì col nuovo signore di Imola Girolamo Riario, nipote di papa Sisto IV e sposo di Caterina Sforza. A partire dal 1480 le torri angolari quadrate vennero inglobate in più spessi torrioni circolari e si avviò anche la costruzione di una residenza, il Palazzetto.
La morte di papa Sisto IV segna l’inizio della crisi della signoria Riario-Sforza sulla città, fino all’assedio della Rocca mosso da Cesare Borgia, detto il Valentino. Nel 1499 Cesare Borgia decreta il ritorno al diretto dominio pontificio. Il Valentino ricorre poi nel 1502 alla consulenza di Leonardo da Vinci per ispezionare le fortezze romagnole tra cui quella imolese: ne è testimonianza la pianta di Imola che Leonardo stese, dove è ben visibile anche la Rocca. Infine, con l’annessione definitiva di Imola allo stato pontificio si rafforza l’utilizzo degli ambienti della fortezza come carcere, situazione che si mantiene fino al 1958 quando si avviano i restauri e si destina il monumento sforzesco a museo.
Rocche Sforzesche: Rocca di Dozza
La Rocca di Dozza, sulle colline tra Imola e Bologna, è un complesso medievale sorto nel XIII secolo. Al suo interno si ammirano la cucina antica, la sala delle torture, le prigioni, i vari appartamenti arredati con mobilio originale e dipinti. Nei sotterranei è ospitata l’Enoteca Regionale Emilia Romagna con l’esposizione e la vendita di oltre 1000 etichette di vino. L’attuale aspetto esterno della Rocca è ascrivibile al tardo quattrocento, quando Dozza entrò a far parte della Signoria Riario–Sforza.
Nel 1473, come per la Rocca di Imola, il matrimonio di Girolamo Riario con Caterina Sforza, figlia del Duca di Milano e nipote di Ludovico il Moro assume una forte valenza politica. L’impianto distributivo del palazzo – cortili, atrio, androne e scale – e l’organizzazione del piano nobile, così come oggi ci appaiono, sono in prevalenza riconducibili alla Signoria dei Campeggi. Questi nella seconda metà del Cinquecento, con massicci interventi trasformarono la Rocca da fortezza a sede di rappresentanza diplomatica. Quando il feudo di Dozza fu abolito, la Rocca rimase di proprietà dei Malvezzi-Campeggi che ne fecero la loro residenza fino al 1960.
Rocche Sforzesche: Rocca di Riolo Terme
Nella provincia di Ravenna la Rocca di Riolo Terme è una delle più interessanti del territorio, per lo stato di conservazione in cui si trova. Questa fortificazione militare che risale alla fine el XIV secolo, appartiene alla tipologia della “transizione”. Tipologia che sommano caratteristiche architettoniche medievali e rinascimentali: il fossato e le caditoie per il tiro piombante, le camere di manovra con le bocche di fuoco per il tiro radente fiancheggiante. Al suo interno si può vivere una vera immersione nella storia. Scoprire il Medioevo tramite la vita di Caterina Sforza e il territorio faentino e i suoi insediamenti attraverso i reperti rinvenuti nella vicina Grotta di Re Tiberio. Dai sotterranei ai piani alti, attraverso stretti passaggi, ci si cala nelle avventure dei cavalieri medievali indossando e impugnando gli strumenti utilizzati in battaglia. Si scopre anche il funzionamento delle macchine da guerra e si ascoltano i racconti di Caterina Sforza.
Nella sala del pozzo l’allestimento multimediale permanente “I misteri di Caterina”, dedicato alle gesta e agli amori di Caterina Sforza, trasporta il visitatore in una realtà interattiva, chiamandolo a interagire con la Leonessa delle Romagne in persona. Nel Mastio si trova la sezione archeologica, che ospita reperti databili dall’Età del Ferro all’Epoca Romana. La sezione del Museo del paesaggio dell’Appennino faentino offre un’ampia visione del paesaggio collinare circostante, con i calanchi e gli affioramenti di gesso, osservabili grazie ai binocoli. Essendo Centro di Documentazione del Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola, la Rocca è un importante centro di studi, scoperte e attività, un museo del territorio in evoluzione continua.
Rocche Sforzesche: Rocca di Bagnara di Romagna
La Rocca di Bagnara di Romagna costituisce il fulcro della struttura difensiva del Castello, la cui organizzazione era completata dalla cinta muraria, dalla porta civica, dal Torrioncello, dai terragli e dalle fosse, oltre che cardine del popolamento e del complesso edilizio e abitativo. L’origine della Rocca è di datazione incerta. Probabilmente fu costruita da Uguccione della Faggiola nel 1297, per poi diventare possedimento dei Barnabò Visconti. Dopo diverse distruzioni, restauri e dominazioni, venne concessa da Papa Sisto IV al nipote Girolamo Riario.
Conquistata dai francesi nel 1494, tornò sotto il controllo degli Sforza che dovettero poi cedere nel 1500 all’avanzata di Cesare Borgia, detto il Valentino, evento che segnò l’inizio della decadenza della Rocca di Bagnara. La Rocca è una tipica costruzione quattrocentesca in mattoni, di aspetto regolare e compatto, a pianta quadrata, con gli edifici articolati attorno a un cortile. Il Signore risiedeva nel palazzo, posto sul lato nord, un lungo corpo di fabbrica a pianta rettangolare, a due piani e dotato di una loggia, la cui funzione era strettamente legata ai compiti di rappresentanza, simbolo di potere e, in quanto tale, garanzia di sicurezza contro gli attacchi nemici.
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