Giovedì 21 Novembre 2024 - Anno XXII

Alla scoperta dei borghi meno noti della Valtellina

Valtellina borghi storici

In provincia di Sondrio ci sono centri abitati e piccoli borghi che custodiscono antiche tradizioni dove enogastronomica, usi e costumi vengono tramandati di generazione in generazione. Andiamo a conoscere in Valmalenco e Valchiavenna Savogno, Scilironi, Chiuro e Teglio.

borghi Scilironi
Scilironi

Oltre ai grandi centri rinomati, in Valtellina si trovano piccoli borghi dove il tempo sembra essersi fermato. I borghi storici della provincia di Sondrio sono custodi di antiche tradizioni. Luoghi dove gli antichi saperi vengono conservati dalle persone più anziane delle comunità che li tramandano di generazione in generazione. Un modo per far sì che questi tesori non scritti non vengano persi totalmente.

In questo servizio vi portiamo a conoscere quattro di questi borghi: Savogno, Scilironi, Chiuro e Teglio, che certamente meritano di essere visitati. Scoprirete, in maniera slow, una Valtellina poco conosciuta e per questo ancora più autentica e sincera. Qualcosa che ci porta a toccare con mano la storia di questa valle e anche della sua popolazione.

Il borgo fantasma di Savogno in Valchiavenna 
Il borgo fantasma di Savogno in Valchiavenna foto Fravaleonati Tripadvisor
Il borgo fantasma di Savogno in Valchiavenna (foto: Fravaleonati Tripadvisor)

Savogno è un piccolo nucleo rurale della Valchiavenna situato nel comune di Piuro, a circa 20 minuti da Chiavenna. Viene definito “il borgo fantasma” in quanto questo piccolo villaggio alpino si popola solamente durante la stagione estiva quando alcuni residenti tornano nelle loro case di montagna. Le case in pietra che formano Savogno sono una meravigliosa testimonianza dell’architettura rurale di un tempo. Allora le case venivano costruite in pietra e legno, due elementi facilmente reperibili in natura.

Oltre alle  case, si può ammirare anche l’antica chiesa parrocchiale con il suo campanile, di ispirazione rinascimentale. Non manca la fontana pubblica che è una testimonianza delle cure che venivano fatte in pubblico per combattere la peste.

Qui si può ascoltare il silenzio mentre tutt’attorno al borgo la natura rigogliosa invita i turisti a connettersi con l’ambiente circostante. Ma anche provare a immaginare come era la vita di un tempo, quando l’essenzialità e la semplicità erano alla base di ogni singola giornata. Anche il percorso per raggiungere il borgo è molto suggestivo: i turisti devono percorrere oltre 2.800 gradini all’interno di un bosco, una fatica che viene ricompensata dalla bellezza di un luogo senza tempo. Il borgo è stato ufficialmente abbandonato dal 1968, quando gli abitanti scelsero di spostarsi a valle e verso centri abitati con maggiori servizi.

LEGGI ANCHE  Visita al Parco delle Cinque Terre a bordo di una bici elettrica
Il “paese-presepe” di Scilironi in Valmalenco
borghi Scilironi il  teatro più piccolo del mondo
Scilironi il teatro più piccolo del mondo

Spostandosi in Valmalenco, poco dopo Sondrio, si incontra Scilironi, contrada del comune di Spriana, uno dei più piccoli borghi della Valtellina. Le case dell’abitato, che possono raggiungere fino a tre piani, sono costruite su una pendenza molto importante. Il collegamento tra di loro avviene attraverso piccole vie e gradinate ripide spesso intagliate nella pietra. Sebbene negli ultimi anni sia stata progressivamente abbandonata, la contrada di Scilironi si ravviva durante il periodo natalizio: gli abitanti amano addobbare le abitazioni con lucine dando vita a un vero e proprio presepe luccicante incastrato sul versante della montagna e in grado di lasciare senza parole tutti i turisti che percorrono la strada in auto.

La contrada custodisce quello che viene considerato “il teatro più piccolo del mondo”. Si tratta di una dimora rurale abbandonata che è stata ristrutturata al fine di darle una nuova funzione. Lo spazio ha iniziato così a ospitare perfomances di breve durata rivolte a piccoli gruppi di spettatori, richiamando l’attenzione non solo dei contradaioli ma anche dei turisti, che hanno potuto ammirare questo piccolo gioiello trasformato in una vera e propria opera d’arte.

A Chiuro, la casa del vino
Chiuro
Chiuro

Chiuro è un piccolo borgo della media Valtellina situato a pochi km da Sondrio. Grazie alla presenza di numerose e importanti case vinicole, Chiuro viene considerato la capitale enologica della Valtellina: non a caso qui si svolge il Grappolo d’Oro, una manifestazione che dura diversi giorni interamente dedicata al vino e alla degustazione di diverse etichette valtellinesi tra le vie e i palazzi storici dell’abitato.

Oltre al forte legame con l’enogastronomia, Chiuro è stata in grado di mantenere intatti alcuni edifici e palazzi che raccontano la storia dell’abitato. Tra questi, per esempio, il Castello Quadrio, dimora fortificata ora casa della cantina vinicola Nino Negri; le chiesa della Madonna della Neve e San Carlo; oltre alla chiesa parrocchiale di origine medievale dei Santi Giacomo e Andrea, il cui sagrato è stato dedicato a Cipriano Valorsa, un pittore valtellinese che qui realizzò importanti opere di grande valore.

LEGGI ANCHE  25 aprile in Valtellina all’aria aperta tra flora e fauna
Teglio, Città Slow e patria dei pizzoccheri
Teglio Il Mulino Menaglio © teglioturismo.com
Teglio Il Mulino Menaglio (crediti teglioturismo.com)

Quando si pensa a Teglio non si può non pensare ai pizzoccheri, uno dei piatti emblematici della cucina valtellinese. Questo borgo, grazie alla sua posizione privilegiata, situato sul versante retico e quindi baciato tutto il giorno dal sole, è il luogo adatto per la coltivazione di colture come vite, segale e grano saraceno, l’ingrediente fondamentale per la preparazione dei pizzoccheri.

Il mulino Menaglio, situato proprio a Teglio e aperto ai turisti a partire da fine marzo, permette di conoscere meglio la storia del grano saraceno e ammirarne la battitura.

Palazzo Besta Foto Previsdomini
Palazzo Besta (Foto Previsdomini)

Oltre a detenere l’importante titolo di patria dei pizzoccheri, a Teglio si possono visitare diversi musei e palazzi, anch’essi custodi del passato della Valtellina. La Torre De LI Beli Miri regala una veduta panoramica su tutta la provincia di Sondrio mentre Palazzo Besta è una delle dimore rinascimentali più belle della Lombardia; le pareti del suo cortile, cuore del Palazzo, riportano affreschi di episodi dell’Eneide. La particolare attenzione che il borgo dedica alla enogastronomia e al suo ricco patrimonio storico hanno reso Teglio una Città Slow certificata tra le città del buon vivere.

Borghi alta Valtellina: Grosio tra storia e tradizioni
Parco delle Incisioni @Previsdomini.
Parco delle Incisioni (ph. Previsdomini)

Ultimo borgo che si incontra risalendo la valle è Grosio, situato nella media-alta Valtellina, poco dopo Tirano. Ciò che caratterizza maggiormente Grosio sono i suoi castelli. Questi manieri dominano l’intero abitato. Il Castello di San Faustino e il Castello Nuovo svettano sul medesimo colle dove si trova un parco che custodisce al suo interno incisioni rupestri risalenti al 2200-1000 a.C. Altra bellezza che può vantare Grosio è Villa Visconti Venosta, una dimora di stile rinascimentale (aperta da primavera a fine autunno) circondata da un vasto parco di maestosi alberi secolari che oggi formano un giardino pubblico. All’interno della Villa si possono ammirare preziosi oggetti d’arte custoditi in stanze ricche di storia, oltre a una biblioteca e a un museo.

il Castello di Gaudì  foto Pini Stefano
il Castello di Gaudì (ph. Pini Stefano)

Nel borgo si torva il Castello di Gaudì di Grosio, ovvero un giardino roccioso interamente decorato con oggetti e materiali di scarto raccolti dalla discarica o dai boschi attorno all’abitato. Gli oggetti vengono utilizzati per decorare archi e muretti a secco. Il risultato ricorda proprio l’originale Castello di Gaudì di Barcellona.

LEGGI ANCHE  Viaggio in bicicletta assistita sulle Alpine Pearls

Gli abitanti di Grosio sono molto legati alle antiche tradizioni e molte di queste vengono tramandate di generazione in generazione per far sì che usi e costumi non vengano persi. Il gruppo folk “La Tradizion”, per esempio, partecipa a sfilate e sagre esibendosi tra le vie del paese e mettendo in scena balli popolari accompagnati da fisarmonicisti. Inoltre, a Grosio si celebra uno dei carnevali più particolari di tutta la Valtellina: si tratta del Carneval vecc che prevede la sfilata di carri e maschere di un tempo, un vero e proprio richiamo al passato e alle tradizioni.

Attività nei dintorni della Valtellina

Leggi anche:

Messina la bella, martoriata e risorta

PAVIA LA CITTÀ CHE NON TI ASPETTI NELL’ANNO AGOSTINIANO

 
Condividi sui social: