Bene ha fatto la Regione Puglia a investire sull’organizzazione di Cammini, compresa la pubblicazione di un Atlante dei Cammini. Che non sono solo itinerari per trekker, ma anche testimonianza di storie e di cultura e quindi dei veri unicum.
Il Cammino Materano è uno di questi, tracciato da Alberobello a Matera con sei sezioni: Via Ellenica, Via Peuceta, Via Lucana, Via Sveva, Via Jonica, Via Dauna. La Via Ellenica in realtà è composta da due cammini di una settimana. Il primo, quello della Terra degli Ulivi, da Brindisi a Martina Franca; il secondo, nella Terra delle Gravine, da Martina Franca a Matera.
Via Ellenica: Terra degli Ulivi
Il primo itinerario, Terra degli Ulivi, attraversa la Valle d’Itria, celebre per i suoi trulli e gli incantevoli borghi dipinti di bianco. Infatti attraversa Carovigno, Ostuni, Cisternino, Locorotondo. Ognuno potrà scegliere le tappe e le lunghezze adatte alla propria capacità. I sentieri sono segnati, l’accoglienza è ottima, le comunità che si attraversano sono ospitali.
Il progetto dei Cammini ha anche il pregio di rivitalizzare alcuni luoghi e dare opportunità agli abitanti del posto e incentivarli a rimanere. Percorrendo il lungo sentiero che costeggia la Gravina di Laterza, una incisione erosiva profondissima, quasi un canyon, come in Arizona, il panorama scopre tracce del passato, chiese rupestri, villaggi rurali anche del periodo normanno e svevo.
Via Ellenica: Terre delle Gravine
Martina Franca è la vera e porta del secondo cammino, completamente immerso nella Terra delle Gravine. Gli altri comuni toccati sono Crispiano, Massafra, Mottola, Palagianello, Castellaneta, Laterza e Ginosa. Lughi che ricordano un medioevo fatto di case e chiese ipogee, di strade sterrate e ponti che si affacciano su grandi canyon in paesaggi naturalistici.
Martina Franca, un gioiello del barocco pugliese, ha palazzi sontuosi come l’enorme Palazzo Ducale dei Caracciolo, con saloni affrescati da Domenico Carella su temi arcadici e mitologici e la scenografica Basilica di San Martino. La sua facciata, passione dei fotografi, si affaccia sulla alta scalinata con il bellissimo bassorilievo dedicato all’episodio del Santo a cavallo che divide il mantello con un mendicante. Poi ci si perde tra vicoli, balconi in ferro battuto, portoni in pietra, e tanti fiori.
Via Ellenica: Massafra
Un’Arte diversa, ma ugualmente affascinante si trova a Massafra. La città, dominata dall’imponente castello federiciano, è arroccata tra due gravine, quella di San Marco e quella di Madonna della Scala. Siamo infatti nel Parco naturale regionale Terra delle Gravine.
Il ponte che sovrasta la gravina fa intuire una vita segreta lungo le pareti di tufo che scendono ripide in fondo fino al torrente che le ha scavate nei secoli: villaggi di case-grotta antichissime, abitati fino a pochi decenni fa.
Le Chiese rupestri
Anche restando in città, si scoprono, dietro cancelli e anonimi palazzi, testimonianze di arte rupestre incredibile. Si trovano affreschi di Cristo Pantocratore, Deesis di matrice bizantina, Santi Medici Cosma e Damiano, eremiti. Non a caso Massafra con la vicina Mottola, è stata definita “Tebaide” del Sud Italia.
Sono ad esempio la cripta della Candelora, nascosta sotto palazzi anni ’60, coperta da sei volte, una diversa dall’altra, a piramide, a cupola, a crociera, a schiena d’asino, la Cripta di Sant’Antonio, la cripta di San Leonardo. Le cripte sono tutte visitabili attraverso le guide dell’ufficio turistico comunale.
Sosta a Taranto
Per concludere l’itinerario nel tarantino, non si potrà tralasciare una sosta a Taranto. Nel capoluogo merita sicuramente una visita al famoso MarTa.
Nel Museo Archeologico Nazionale di Taranto si perde la testa tra crateri, idrie, teste di Medusa, Gorgoni, mosaici, statue in marmo, bronzo e terracotta.
E poi si arriva alle meravigliose sale dove sono conservati gli Ori di Taranto.
Strabiliante la raffinatezza della lavorazione in diademi, collane, anelli e orecchini, tra cui imperdibili quelli a navicella.
Golosità nelle masserie pugliesi
Tra gravine e ulivi secolari, si aprono le famose masserie pugliesi. Sono luoghi di sosta golosa, all’insegna di orecchiette, caciocavallo, mozzarelle, salsicce, capocollo, bombette, ricottine, friarielli.
Ne citiamo alcune, sperimentate e da provare: Masseria Casamassima a Ostuni, Masseria Cappella a Martina Franca, Masseria Colombo a Mottola, Masseria Frutti Rossi a Castellaneta.
Invece a Cisternino si potrà sperimentare Al Vecchio Fornello, che allude proprio all’usanza di mangiare nei “fornelli” o nelle “bracerie”, aperti accanto alle macellerie: dal produttore al consumatore!
Info su: www.viaggiareinpuglia.it
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