In Toscana le aree comunali delle province di Lucca, Pisa e Carrara, in cui operano due brand di promozione turistica, Terre di Pisa e Puccini Lands, offrono un variegato ambiente culturale.
È un territorio con mille sfaccettature ognuna delle quali è una sicura meta di visita per gli amanti dell’arte e del buon cibo. Questo reportage è sviluppato in tre parti. Apriamo con Pisa, Calci e Lari. Seguiranno poi Carrara e Lucca.
Pisa la magnifica
Impossibile restare indifferenti dinanzi alla storica bellezza della Piazza dei Miracoli, rimasta immutata nel tempo. Pur avendola già visitata, ogni volta siamo attratti come una calamita da tanta magnificenza.
L’intera platea è sempre affollata da turisti e oggi, indiscussa epoca dell’immancabile selfie, il cielo è ricoperto da telefonini che guardano verso l’alto. Tra tutte le mirabili architetture, il soggetto più immortalato è senz’altro la Torre Pendente che ogni visitatore cerca di sostenere con le proprie mani, mentre fotografa sé stesso.
Le Unghiate del Diavolo
Come spesso accade ci accingiamo ad apprezzare particolari sfuggiti in altre occasioni come un albero, visto da via Cardinale Pietro Maffi, curiosamente cresciuto con la stessa inclinazione della Torre. Ma più inconsuete sono le Unghiate del Diavolo, piccoli fori posti sulle pareti nord del Duomo.
Si racconta che un Diavolo, mentre cercava di distruggere la Cattedrale, fu strappato via da un Angelo così che, sulla pietra sulla quale si era attanagliato, rimasero le sue impronte.
Si pone un nuovo enigma all’interno di questa leggenda poiché se si prova a contare i fori, si avrà ogni volta un risultato diverso: opera di diavoli!
Il Camposanto Monumentale
All’interno della stessa piazza dei Miracoli è imperdibile la visita al Camposanto Monumentale il cui nome deriverebbe dal terreno del Monte Calvario portato in patria dai pisani che avevano partecipato alla Terza Crociata.
Il grande edificio a forma rettangolare accoglie al suo interno le tombe delle nobili famiglie pisane e di illustri personaggi della cultura. Un ciclo di affreschi trecenteschi e quattrocenteschi riveste completamente le pareti interne che ancora oggi presentano i danni subiti in seguito ad un bombardamento durante l’ultima guerra.
Le antiche mura di Pisa
Una gradita novità è stata la possibilità di poter percorrere, dall’alto dei loro undici metri, i camminamenti delle Antiche Mura di Pisa, recentemente restaurati. La loro costruzione ebbe inizio nel 1154 a difesa dell’area in cui sorgevano il Duomo e gli ingressi in città protetti da torri. L’attuale passeggiata panoramica lunga tre chilometri, accessibile anche ai disabili, cinge l’intero perimetro della Piazza e offre una nuova e spettacolare vista dall’alto sull’intero complesso monumentale.
Saliti in cima, dall’angolo corrispondente alla sottostante Porta del Leone (dal nome della scultura che la sovrasta), possiamo ammirare più da vicino i particolari delle sculture che ornano il Battistero. Una delle uscite di questo percorso, che naturalmente sarà centellinato metro dopo metro nei pressi del Duomo e, poco più avanti, della Torre Pendente, è posta presso la Torre di Legno in prossimità del lungarno.
Pisa: passeggiate sui Lungarni
Protette da alte muraglie, sono le passeggiate che contornano l’ampio alveo dell’Arno che, mentre nel lontano 1966 portò devastazione a Firenze, ora scorre placidamente tra le due rive.
Imboccato il Lungarno Mediceo una breve e piacevole passeggiata, con affacci panoramici sull’opposta riva, ci conduce al Museo delle Navi Antiche di Pisa.
Nei capannoni che furono i cinquecenteschi Arsenali Medicei, poi trasformati in scuderie, oggi sono esposti relitti di imbarcazioni etrusche e romane rinvenuti durante lavori di scavo presso San Rossore. Nelle sale si racconta il rapporto avuto dalla città con l’acqua, causa anche di disastrose inondazioni, così come la ricostruzione di antichi vascelli ricorda l’intenso traffico marittimo sulle antiche rotte che permisero importanti scambi commerciali.
Chiesa di Santa Maria della Spina
Ritorniamo sui nostri passi e, attraversato il Ponte Solferino, visitiamo la Chiesa di Santa Maria della Spina, finora ammirata sempre da lontano. Il suo nome è riferito alla spina della corona di Gesù un tempo conservata tra le mura di questo piccolo gioiello gotico. La facciata sinistra, parte integrante del muro del lungarno, è spoglia dalla ricca decorazione di sculture che, invece, abbelliscono quella opposta. Dai due portali d’ingresso accediamo all’interno dell’unica navata nella quale sono esposti la Statua della Madonna con Bambino e i Santi Giovanni Battista e Pietro.
Pisa e l’arte: il Palazzo Blu
È il colore che riveste interamente la sua facciata: impossibile sbagliare! In quest’antica dimora nobiliare sono ospitate Mostre temporanee e Collezioni d’Arte permanenti disposte ognuna su uno specifico piano del palazzo. Tra le prime abbiamo potuto ammirare opere di Chagall, Dalí, Kandinsky, Picasso, ossia Le Avanguardie, e le colorate opere dell’artista brasiliano Eduardo Kobra, rappresentante dell’arte contemporanea.
Le Collezioni d’Arte, invece, espongono capolavori di Orazio Riminaldi, di Artemisia Gentileschi, di Benozzo Gozzoli ed altri. Non mancano mostre fotografiche, un’importante collezione numismatica e, nei sotterranei, l’esposizione dei reperti rivenienti da scavi archeologici effettuati tra le fondamenta del palazzo stesso e delle aree circostanti.
Pisa: Street Food locale e murali
Nonostante la veloce visita in questa città, abbiamo comunque avuto modo di assaporare, presso la Pizzeria Da Nando, la cecina (torta di farina di ceci e olio di girasole). Un classico street food locale cotto in forno a legna. Dopo due ricche porzioni siamo andati alla ricerca dei murali. Li abbiamo trovati disposti a breve distanza l’uno dall’altro.
Tuttomondo è forse stato l’ultimo murale realizzato dell’artista americano Keith Haring un anno prima della sua morte avvenuta nel 1990. Occupa l’intera facciata posteriore della chiesa di Sant’Antonio Abate ubicata presso piazza Vittorio Emanuele II.
La mimica delle trenta figure stilizzate, dipinte come un moderno cartoon, complessivamente invita alla pace nel mondo, un preciso significato voluto dall’artista.
Poco più avanti, in via Silvio Pellico 12, l’opera dell’artista brasiliano Eduardo Kobra Galileo Galilei, ancora una volta colpisce per i vivaci colori che hanno saputo rappresentare, con un pizzico d’ironia, il famoso astronomo traguardare il cielo con la Torre di Pisa, divenuta il suo cannocchiale.
Certosa di Calci in provincia di Pisa
Un monumentale monastero quello della Certosa della Val Graziosa di Calci fondato nella seconda metà del 1300. Già all’ingresso si è colpiti dalla grandiosità dell’esteso prospetto principale occupato centralmente dalla facciata della chiesa.
Superato il portale d’ingresso, lo sguardo rimane abbagliato dall’ampia navata centrale le cui pareti e la volta sono completamente coperte da affreschi e dipinti inquadrati da cornici dorate. Le immagini sono riferite a episodi della vita di Gesù, storie dell’Antico Testamento, Santi e raffigurazioni mariane. Lungo le pareti del Coro, che precede l’altare maggiore, sono allineate le postazioni lignee dove sedevano i monaci certosini durante le funzioni religiose.
Curiosità della vita monastica
Ai lati dell’altare si aprono le cappelle laterali oltrepassate le quali si accede al giardino. Qui immaginiamo di vedere i monaci superare il piccolo cimitero, dove riposano i fratelli defunti, e dirigersi verso la grande fontana dove trascorreranno ore di preghiera circondati dalla tranquillità della silenziosa area verdeggiante.
Altra area interessante è il Refettorio, in cui la comunità monastica consumava i pasti giornalieri sui tavoli allineati lungo entrambi i lati della sala rettangolare.
Tra gli affreschi che adornano volte e pareti troviamo una rappresentazione di come i monaci occupassero il desco. In particolare, tra le figure dipinte, risalta quella di un monaco che, se osservata mentre camminiamo, sembra seguirci con lo sguardo.
Museo di Storia Naturale
Istituito dall’Università di Pisa, esso occupa una parte delle strutture della Certosa. Sui tre livelli in cui si sviluppa, le esposizioni permanenti trattano di zoologia, reparto dove osservare più da vicino una vasta riproduzione dei mammiferi che popolano la Terra, ma anche di paleontologia con una collezione di fossili e scheletri di animali preistorici.
In particolare, la sezione dell’evoluzione umana ha suscitato maggiormente il nostro interesse. Qui la ricostruzione di ominidi, rappresentati durante le varie fasi evolutive, ha chiaramente fatto intendere come, nel corso dei millenni, si è arrivati alla figura dell’Homo Sapiens.
La Galleria dei Cetacei
All’interno della Galleria dei Cetacei, al secondo piano, ci siamo miseramente confrontati con le loro gigantesche misure senza nemmeno riuscire a cogliere l’interezza dei loro scheletri.
Intanto, accompagnati da una soffusa colonna sonora che diffondeva il verso di questi mammiferi, abbiamo notato la presenza di Pinocchio. Come nella favola di Collodi egli è seduto nella pancia della balena illuminata da una piccola candela: un’intelligente fusione tra scienza e fantasia che senz’altro stimola l’attenzione dei più piccoli.
Lari, il borgo delle ciliegie
Nel comune di Casciano Terme Lari, distante poco più di trenta chilometri dal capoluogo pisano, si trova la frazione di Lari, definita il borgo delle ciliegie. Sulle colline che contornano l’abitato vi è un’abbondante coltivazione di questo frutto autoctono che detiene il riconoscimento IGP. Qui la ciliegia, oltre ad essere utilizzata per le classiche confetture e liquori, è divenuta l’ingrediente del famoso Salame alla Ciliegia, un eccellente connubio creato da Davide Balestri, gestore della macelleria omonima. Un insieme di attività legate alla ciliegia che ha perfino resa necessaria la nomina di un assessore ad hoc!
Attività gastronomiche
Le attività gastronomiche in questa comunità riservano ancora scoperte. È il caso del pastificio della famiglia Martelli, produttori fin dal 1926, dove non ci sono macchine per imbustare la pasta: un’operazione eseguita esclusivamente a mano.
Tra i cinque formati che si producono, tutti sottoposti ad essiccazione a basse temperature, sono particolari le Penne classiche, realizzate lisce anziché rigate: una scelta voluta poiché la qualità di tale pasta non ha bisogno della rigatura per trattenere il condimento.
E potevano mancare i formaggi? Si produce, infatti, il super premiato Tre Latti Lari prodotto da caglio di mucca, pecora e capra e sottoposto a stagionatura da due a tre mesi nelle grotte di tufo del caseificio Busti.
Tutte queste bontà gastronomiche, incluse alcune etichette di birra artigianale prodotte dall’Opificio Birrario della vicina Crespina-Lorenzana, possono essere degustate presso la centralissima Bottega di Canfreo.
Il Castello dei Vicari di Lari
Il severo Castello dei Vicari di Lari sorge sulla sommità del colle in posizione strategica per il controllo e la difesa del territorio. È caratterizzato da possenti mura merlate che circondano l’intero maniero.
Agli inizi del 1400 questa poderosa struttura fu sede del Vicariato, rappresentante del nuovo governo fiorentino incaricato di gestire la giustizia, riscuotere le tasse e avere un esercito.
Una lunga scalinata introduce alla visita degli ambienti nei quali era ubicato il tribunale, la cancelleria, le carceri ma anche gli alloggi dove il Vicario viveva con la sua famiglia. Nel cortile d’ingresso, con le mura tappezzate dagli stemmi dei vari Vicari succedutisi nei secoli, è posta una piccola cappella; all’esterno si evidenziano curiosi spioncini: erano le postazioni dedicate ai detenuti per seguire le funzioni religiose che si svolgevano all’interno della chiesetta.
Oggi il maniero è divenuto un museo interattivo che illustra, con strumenti multimediali, le particolarità dell’intero circuito di visita. La passeggiata lungo i camminamenti che percorrono l’intero perimetro delle mura ci riserva uno scenografico panorama. In un paesaggio libero da costruzioni, lo sguardo spazia dai monti pisani fino alla costa livornese: uno scenario forse rimasto immutato dal tempo dei Vicari.
Notizie utili:
Pisa:
- Le Mura di Pisa – Piazza dei Miracoli – 050 0987480 – www.muradipisa.it
- Le Navi Antiche di Pisa – Lungarno Ranieri Simonelli 16 – 050 8057880 – www.navidipisa.it
- Palazzo Blu – Lungarno Gambacorti 9 – 050 2204650 – www.palazzoblu.it
- Pizzeria Da Nando – Corso Italia 103 – 050 27242
Calci:
- Certosa – Via Roma 79 – 050 938430- museitoscana.cultura.gov.it
- Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa – Via Roma 79 – www.msn.unipi.it
Lari:
- Macelleria Davide Balestri – Via Trento e Trieste 6 – 0587 684208 – www.macelleriabalestri.it
- Pastificio Martelli – Via dei Pastifici 3 – 0587 684238 – www.pastamartelli.it
- Bottega di Canfreo – Via Sonnino 35 – 0587 932367 – www.labottegadicanfreo.it
- Castello dei Vicari – Via del Castello 1 – 0587 687116 – www.castellodilari.it
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