Gli appassionati dell’arte emiliana del milleseicento potranno ammirare importanti opere del Guercino e di altri artisti suoi contemporanei nella mostra antologica dedicata all’illustre pittore aperta al pubblico dal 23 Marzo al 28 Luglio 2024 presso le sale Chiablese dei Musei Reali a Torino.
L’esposizione intitolata “Guercino. Il mestiere del pittore” porta alla ribalta oltre 100 opere provenienti da 30 importanti musei e collezioni internazionali tra cui il Prado e il Monastero dell’Escorial in Spagna.
La mostra è curata da Annamaria Bava dei Musei Reali di Torino, da Gelsomina Spione dell’Università di Torino affiancate da un comitato scientifico di prestigio con la collaborazione di CoopCulture e Villaggio Globale International.
Guercino un artista molto prolifico
Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino, a causa di una leggera forma di strabismo, nasce a Cento nel 1591 e diverrà uno degli artisti più prolifici della sua epoca. Nonostante questo deficit fisico, l’artista ha prodotto opere di straordinaria bellezza e profondità emotiva.
Per lui si trattò di intraprendere il mestiere di pittore al punto che sono stati ritrovati gli elenchi, i registri su cui annotava le tariffe delle sue composizioni. Dopo un breve periodo di apprendistato presso le botteghe di pittori bolognesi, il Guercino si dedicò alla sua personale bottega alla quale collaborarono sia il fratello che il nipote, in qualità di pittore il primo, di contabile il secondo.
Opere di straordinaria bellezza per luce e ombre
La fama del Guercino interessò tutti i gradi delle gerarchie civili ed ecclesiastiche. Tra questi i nobili emiliani e romani, i Cardinali di Bologna e Ferrara, le confraternite, esponenti della media e piccola borghesia, agenti e intermediari per conto terzi. La sua pittura si distingue per l’abilità nel trattare la luce che si arricchisce di fonti luminose d’intensità e provenienza diverse.
I soggetti rappresentati, sono caratterizzati dalla naturalezza dei gesti e del movimento, spesso intrisi da un’intensa drammaticità dovuti, appunto, alla sua maestria nel giocare con la luce e le ombre. L’effetto sull’osservatore è senza dubbio di forte pathos.
Nella sua produzione artistica sono annoverati dipinti sacri, ritratti, paesaggi nei quali si notano la sua abilità tecnica e la sua genialità artistica.
La mostra e il mestiere del pittore
L’ esposizione cerca di indagare il tema del “mestiere del pittore”, la nascita e l’organizzazione della sua bottega. Ma anche le relazioni con i committenti, il florido mercato delle sue opere in un contesto sociale ed economico del suo tempo.
Grande risalto viene dato alle opere appartenenti alle collezioni della Galleria Sabauda e della Biblioteca Reale tra cui dipinti di autori del secolo XVII quali Guido Reni, Carracci e Domenichino. Per la prima volta dopo 400 anni, sono riuniti anche i dipinti del ciclo Ludovisi, opere commissionate a Bologna da Alessandro Ludovisi, futuro papa Gregorio XV.
L’arte e l’attività del Guercino in dieci sezioni
Il percorso espositivo è articolato in dieci sezioni che ripercorrono l’arte e l’attività del Guercino, dagli esordi alla piena maturità. Nella prima sezione è trattata la presentazione e la formazione dell’artista. Qui troviamo il raro autoritratto del Guercino quarantenne con gli strumenti del mestiere. Il famoso olio su rame di Ludovico Carracci denominato “L’Annunciazione” dai Musei di Strada Nuova a Genova.
Nelle altre sezioni sono esplorati i temi del paesaggio e del nudo con le opere della sua “Accademia del nudo”. Quello dei viaggi, delle frequentazioni e delle committenze. Altri temi sono la natura morta e gli oggetti in posa, l’organizzazione della bottega, il mercato e il prezzo delle opere. Così come la scienza e il pensiero di Galileo Galilei, la magia e le credenze popolari allora diffuse. Interessanti sono il famoso “Atlante che regge il globo” e il “Mago Brumio” a testimonianza dell’interesse da parte dei committenti e del Guercino stesso per le novità scientifiche in contrasto con le scienze occulte. L’ultima sezione è dedicata alle eroine nel mito e nella storia con le opere raffiguranti le Sibille, Diana, Lucrezia e Cleopatra.
«...gran disegnatore e felicissimo coloritore: è mostro di natura e miracolo da far stupire chi vede le sue opere. Non dico nulla: ei fa rimaner stupidi li primi pittori» (Ludovico Carracci a Don Ferrante Carli, riferendosi a Guercino – 25 ottobre 1617)
Informazioni: museireali.beniculturali.it/
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