Il marchio Abarth compie 75 anni. Il dipartimento Heritage di Stellantis (che comprende i marchi Alfa Romeo, FIAT, Lancia, Abarth) ha deciso di allestire una mostra temporanea nell’Heritage Hub di Torino. La mostra, aperta al pubblico dal 12 aprile fino a luglio, si è avvalsa della collezione d’epoca aziendale e del supporto di collezionisti privati. L’esposizione regala un’esperienza immersiva nella continua evoluzione del brand italiano, forgiato in 75 anni di design, tecnologia e primati sportivi.
“Raccontare le tappe salienti del marchio Abarth permette di scoprire auto da record, kit di elaborazione rivoluzionari e corse leggendarie che hanno segnato il progresso tecnologico e le vicende sportive” spiega Roberto Giolito, Head of Stellantis Heritage.
Abarth: in mostra 38 esemplari
In esposizione 38 esemplari provenienti da collezionisti privati e vetture Abarth di proprietà di Stellantis. C’è la prima 500 che Carlo Abarth elaborò conquistando sei record di velocità e durata sul circuito di Monza nel 1958. Poi la leggendaria Abarth 1000 degli anni Sessanta, fino a giungere alla nuovissima Abarth 695 del 75° Anniversario. Quest’ultima rende omaggio alla storia dello Scorpione e al famoso motore 1.4 T-Jet, dalla cui cilindrata (1.368 cc.) deriva la tiratura limitata a 1.368 esemplari esclusivi.
La mostra dedicata allo Scorpione comprende altre auto d’epoca Abarth, spesso meno viste dai visitatori. L’esposizione è l’occasione ideale per ammirare questi autentici “gioielli” dell’automobilismo mondiale. Il suggestivo allestimento fa risaltare la loro unicità in termini di design, innovazione tecnologica e palmares sportivo.
L’inizio di un mito
La leggenda dello Scorpione inizia il 31 marzo del 1949 quando Carlo Abarth fonda la Abarth & C. La prima vettura prodotta è una 204 A, derivata da una Fiat 1100. Questa vettura entra nella storia dell’auto il 10 aprile 1950, quando Tazio Nuvolari l’ha utilizzata per correre e vincere la sua ultima gara, la Palermo-Monte Pellegrino.
Da allora la storia dello Scorpione si è arricchita seguendo sempre la filosofia del fondatore: massime prestazioni; cura artigianale di ogni prodotto; costante affinamento tecnico. Geniale il fatto di produrre le famose cassette di trasformazione per vetture di serie che aumentano potenza, velocità e accelerazione. Elemento di spicco le marmitte di scarico che, nel corso degli anni, diventano una vera propria icona dello “stile Abarth”.
Lo sviluppo successivo
In pochi anni l’Abarth & C. raggiunge livelli di produzione elevati: nel 1962 produce 257.000 marmitte, delle quali il 65% è destinato all’esportazione. L’apice del successo lo raggiunge alla fine degli anni Cinquanta e lungo tutti gli anni Sessanta con una Fiat Abarth 750, carrozzata da Bertone nel 1956. Il marchio stabilisce un primato di durata e velocità il 18 giugno, sulla pista di Monza, dove batte il record delle 24 ore percorrendo 3.743 km a una velocità media di 155 km/h.
Poi, dal 27 al 29 giugno, sullo stesso circuito, altri record: i 5.000 e i 10.000 km, le 5.000 miglia e anche le 48 e le 72 ore. La stessa vettura fu carrozzata Zagato in due versioni differenti: la Fiat Abarth 750 Zagato (1956) e la Fiat Abarth 750 GT Zagato (1956).
Il “rombo” di quest’auto raggiunge Franklin Delano Roosevelt Jr., figlio del presidente degli USA, che si precipita in Italia per siglare con Abarth un accordo di distribuzione in esclusiva.
La collaborazione con Fiat
Nel 1958 Abarth compie un vero e proprio capolavoro sulla nuova Fiat 500, trasformando completamente la piccola utilitaria ed esaltandone al massimo le potenzialità. Nello stesso anno diventa più stretta la collaborazione con Fiat, che si impegna a riconoscere premi in denaro alla Abarth in base al numero di vittorie e record che la scuderia realizzerà.
Abarth raggiunge un impressionante palmares: 10 record del mondo; 133 record internazionali; più di 10.000 vittorie su pista. Gli anni 60 sono il decennio d’oro di Abarth.
Dire “Abarth” significava dire “velocità”, “coraggio”, “prestazione”, “elaborazione”. Ed è davvero lungo l’elenco delle vetture che hanno scolpito il nome Abarth nella storia dell’automobilismo: dalla 850 TC, che vinse su tutti i circuiti internazionali compreso il Nürburgring, alla Fiat Abarth “1000 Berlina” fino alla 2300 S, che sul circuito di Monza infila una straordinaria serie di record nonostante condizioni atmosferiche proibitive.
Dal 1971 Abarth diventa a tutti gli effetti di proprietà del Gruppo Fiat. La memoria va alle famose Fiat Abarth 124 (vincitrice del titolo europeo nel 1972 e nel 1975), 131 Abarth, campione del mondo di rally nel 1977, ’78 e ’80, e Ritmo Abarth.
Intanto Carlo Abarth si era spento il 24 ottobre ‘79, sotto lo stesso segno della nascita: quello dello scorpione.
La rinascita del marchio nel 2008
Quel passato glorioso viene ripreso nel 2008 dalla Fiat quando rilancia il marchio attraverso una nuova linea per far sognare tutti gli amanti dell’automobilismo sportivo. Nascono i modelli Abarth Grande Punto (2007) e Abarth 500 (2008), oltre ai kit prestazionali per ciascuna vettura e alle versioni da gara Abarth Grande Punto Rally Super 2000 e Abarth 500 Assetto Corse.
Da allora i modelli proposti sono parecchi. Si va dall’Abarth 695 Tributo Ferrari (2010) all’Abarth 595 Yamaha Factory Racing (2015). Si prosegue con Abarth 695 Biposto Record (2015), Abarth 695 Rivale (2017), Abarth 124 spider (lanciata nel 2016) e Abarth 124 GT. C’è poi la nuova gamma Abarth 595 (entrambe nel 2018), fino alla esclusiva Abarth 695, per il 70° Anniversario, equipaggiata con il nuovo Spoiler ad Assetto Variabile.
Nel 2020 è stata la volta e della gamma Abarth “70esimo Anniversario”, declinata sui modelli Abarth 595 e Abarth 124, oltre alle nuove Abarth 595 esseesse e Abarth 124 Rally Tribute.
Le più recenti novità dello Scorpione
Arriviamo così agli anni più recenti. Nel 2022 hanno debuttato la serie speciale Abarth 695 Tributo 131 Rally e la Nuova Abarth 500e, completamente elettrica, più veloce ed emozionante sia nella guida urbana che in quella extraurbana.
Sempre nel 2022, a sottolineare il carattere globale del marchio, viene lanciata in Brasile la Nuova Abarth Pulse, il primo SUV che è tornato a varcare i confini europei e asiatici, seguito dall’Abarth Fastback un anno dopo.
Quest’anno ha esordito la 695 75° Anniversario. Un’edizione limitata di 1368 esemplari per celebrare il 75° Anniversario del marchio e rendere omaggio al motore T-jet, presente alla mostra in Heritage Hub. L’annuncio della collaborazione con Stellantis Motorsport, ha dato vita alla più potente Abarth di produzione in serie: la 600e che, nella versione di lancio Scorpionissima sarà realizzata in edizione limitata di 1.949 unità.
La novità del 75° Anniversario
Svelate tre foto inedite della nuova Abarth 600e Scorpionissima, la più potente di sempre, dotata di 240 CV, un differenziale meccanico a slittamento limitato e componenti racing. Nell’abitacolo della Scorpionissima troviamo la plancia arricchita con le grafiche Abarth, l’esclusivo pattern e l’ambiente nero, impreziosito da dettagli come il simbolo dello Scorpione sul volante o le cuciture colorate.
Lo spirito racing trova espressione nei sedili dedicati e inspirati al mondo delle competizioni e nel volante sportivo con inserti in pelle e Alcantara®, che valorizzano l’essenza cool e la sportività dell’auto.
Il design interno è arricchito da un tunnel centrale provvisto di una copertura che garantisce maggiore spazio per i propri oggetti; dalla luce ambiente per valorizzare gli interni e dalla radio NAV da 10 pollici per gestire le funzioni di bordo.
Il sistema di infotainment con grafiche dedicate Abarth mette a disposizione del guidatore pagine di misurazione delle performance e una sezione dedicata all’attivazione e disattivazione dell’inconfondibile sound Abarth fornita dal Sound Generator: si tratta di caratteristiche che rendono il veicolo unico in termini di connettività e piacere di guida.
Si tratta del progetto più impegnativo sviluppato negli ultimi anni che riporta alle origini del fondatore: “Trasformare l’ordinario in straordinario”.
Per informazioni, sulla mostra dei “75 anni della leggenda Abarth”: www.fcaheritage.com/
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