Venerdì 18 Luglio 2025 - Anno XXIII

Storia del “viaggiatore leggero”

Alexander Langer Continuate in ciò che è giusto

Ricordo di Alexander Langer e delle sue tante battaglie. “Continuate in ciò che è giusto” di Alessandro Raveggi vuole proprio ripercorrere il cammino di questo alfiere a favore dei più deboli, degli umili, che si è speso per gli altri.

Alexander Langer viaggiatore leggeroA trent’anni dalla morte di Alexander Langer, il 3 luglio 1995, autoinflittasi al Pian dei Giullari, zona collinare di Firenze, appeso al ramo di un albicocco, ci lasciava il cosiddetto “viaggiatore leggero”.
L’autore di “Continuate in ciò che è giusto. Storia di Alexander Langer” all’epoca aveva quindici anni. Nel libro, Alessandro Raveggi, riprende la materia incandescente della sua vita, lavica, inquieta, instabile e cerca di darle una qualche forma plausibile.

Non è stato facile per Alexander Langer, alfiere di tante battaglie, lasciare questa vita nella pienezza del suo impegno di europarlamentare verde, conscio di aver cercato ogni mezzo e impiegato ogni energia per richiamare la necessità di sollevare i reietti e gli umili dalle loro condizioni di inferiorità sociale e spingere i popoli e gli Stati a trovare sempre una possibilità di pace vera con la Natura.

Conviene disarmare era la sua parola d’ordine, nei riguardi degli ordigni di distruzione e dello stretto legame fra la causa dell’ecologia e quella della pace.

Storia di Alexander Langer

Alessandro Raveggi non si accontenta di ripercorrere gli articoli e gli scritti di Alexander Langer, numerosissimi tanto da meritare l’epiteto da parte di Adriano Sofri di scrittore di lettere e cartoline, a tutti da tutto il mondo. Ovunque vi fossero delle cause da difendere, Langer era lì. Sia che si trattasse di perorare con l’Eni la causa degli Xavantes nel Brasile contro i facenderos, sia che si svolgesse una manifestazione delle Madri di Majo per richiedere i corpi dei figli, o in Bosnia Erzegovina per far tacere le armi, organizzando la carovana della pace con la partecipazione di altri visionari come lui, i Beati costruttori di pace di don Tonino Bello.

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Raveggi ha voluto capire innanzitutto l’atmosfera in cui era maturata la personalità di Langer. Si reca nel suo paese natale per capire il suo rifiuto di farsi incasellare da una parte o dall’altra, lui instancabile costruttore di ponti.

Nel 1991 si candidò come sindaco di Bolzano ma vi dovette rinunciare perché non avrebbe mai scelto una comunità contro l’altra. Perciò Raveggi si reca a Vipiteno e a Bolzano, ripercorre sotto una bufera di neve le valli care a Langer, frequenta la Fondazione a suo nome. Da lì sgorgavano le vene di altruismo e generosità che portarono Langer a Firenze a studiare e a vivere le esperienze dell’Isolotto, a incontrare Giorgio la Pira, a farsi coinvolgere dalle suggestioni di Ivan Illich sulla descolarizzazione.

Da profondo spirito religioso Langer cerca in tutti i modi di aiutare il prossimo bisognoso anche con le scelte politiche successive quando incontra la contestazione studentesca a Sociologia a Trento in Boato, Rostagno, Viale o l’altra pensante alla Normale di Pisa in Sofri e Pietrostefani. Una grande stagione di lotte, sempre di corsa, sempre trafelato, da un avamposto all’altro, in tutto il mondo.

La crisi della formazione politica di Lotta Continua lo spingono a volgere decisamente lo sguardo alla formazione politica dei Verdi, di cui diviene fondatore nella assemblea costituente verde italiana l’8 dicembre 1984.

Percorrendo così anche la via istituzionale da europarlamentare. In questo periodo entra in contatto con la galassia verde europea e quella tedesca in particolare con una delle sue leader carismatiche, Petra Kelly. Alex è colpito dalla sua uccisione e le rivolge un commiato.

Scrive: “è troppo arduo essere individualmente degli “Hoffnungstrȃger” (portatori di speranze collettive) perché sono troppe le attese che ci si sente addosso, troppe le inadempienze e le delusioni che inevitabilmente si accumulano, troppe le invidie e le gelosie di cui si diventa oggetto, troppo grande il carico di amore per l’umanità e di amori umani che si intrecciano e non si risolvono, troppa la distanza tra ciò che si proclama e ciò che si riesce a compiere”.
Questo addio non è che una riflessione sulla sua vita al servizio degli altri, in cui si evidenzia drammaticamente lo scarto fra le aspirazioni e la realtà che inchioda a terra i nostri sogni.

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Continuate in ciò che è giusto. Storia di Alexander Langer di Alessandro Raveggi – Giunti Editore S.p.A. Firenze-Milano, maggio 2025, pagine 229, € 17,00.

Autore

Alessandro Raveggi nasce a Firenze nel 1980. Ha scritto Continuate in ciò che è giusto (Bompiani 2025), Grande Karma. Vite di Carlo Coccioli (Bompiani 2020), Il romanzo di Babele (Marsilio 2023), A Città del Messico con Bolaño (Perrone 2022), Nella vasca dei terribili piranha (Effigie 2012), i racconti de Il grande regno dell’emergenza (LiberAria 2016), cinque raccolte poetiche, un libro su Italo Calvino e uno su David Foster Wallace. Scrive di libri e cultura su riviste nazionali e internazionali, traduce dall’inglese e dallo spagnolo, insegna letterature comparate. 

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