I Cammini a piedi sono uno degli attrattori turistici in grande crescita in Italia e in Europa. In Europa il più famoso resta il Cammino di Santiago de Compostela in Spagna. Nel 2018 lo hanno percorso oltre 327 mila persone provenienti da tutto il mondo. Anche l’Italia però si sta imponendo a livello internazionale con i suoi Cammini. Di grande interesse la Via Francigena fino ai nuovi percorsi tematici delle Vie di san Francesco (Toscana – Umbria – Lazio) o di san Benedetto (Umbria-Lazio).
La Sicilia addirittura ha già un ruolo di rilievo, sia a livello culturale sia turistico, grazie in particolare alle ricerche storiche che hanno portato a identificare le Vie Francigene di Sicilia. Su questo argomento lo scorso 8 novembre si è svolto a Bagheria, in provincia di Palermo, una giornata di approfondimento su “Cammini e ospitalità”. Il convegno si è focalizzato sui grandi percorsi a piedi e al loro ruolo nella valorizzazione e nello sviluppo economico di territori spesso periferici e lontani dai tradizionali flussi turistici.
Ospitalità in Sicilia lungo le Vie Francigene
Negli ultimi tre anni oltre 3mila camminatori, con una permanenza media sul territorio di 11 giorni, 74 strutture ricettive convenzionate nella Rete delle accoglienze e una stima di 2.110.000 euro di flusso economico generato sul territorio dalle Vie Francigene di Sicilia. Questi alcuni dei dati emersi dalla ricerca Ospitalità in Sicilia lungo le Vie Francigene presentati al convegno “Cammini e ospitalità”. Una crescita costante che ha riguardato soprattutto la Magna Via (da Palermo ad Agrigento), inaugurata nel 2017.
La Magna Via Francigena, si estende per 180 km e attraversa 20 comuni di 4 diverse province, in un contesto territoriale che dal secondo dopoguerra ha subito un profondo declino demografico.
La presenza dei pellegrini ha stimolato un cospicuo aumento delle strutture ricettive, triplicate rispetto al 2013. L’anno in cui il Cammino è stato percorso per la prima volta: nei comuni di Altofonte (PA), Castronovo (PA), Acquaviva Platani (CL), Campofranco (CL), Comitini (AG). Le strutture sono passate da 26 a 57 e i posti letto da 226 a 582.
Le Vie Francigene di Sicilia
L’aumento delle strutture è stato costante anche nel 2019. Oggi ci sono strutture ricettive extralberghiere in tutti i comuni attraversati. Sono 74 le strutture convenzionate nella Rete delle accoglienze Vie Francigene di Sicilia. Dalla ricerca risulta inoltre che un pellegrino della Magna Via Francigena resta sul territorio in media 11 giorni. La spesa media giornaliera per ogni pellegrino è di almeno 20 euro per l’alloggio, e 20 euro per il vitto. Dal punto di vista economico la loro presenza ha avuto un impatto significativo. Si è stimato infatti che il flusso economico generato in tre anni si aggira sui 2 milioni e 110mila euro.
Sulla Magna Via da meno di qualche decina di presenze registrate nel 2016, si è passati ad oltre 1300 del 2018, mentre nel 2019 (gennaio-ottobre) la Via è già stata percorsa da 1250 pellegrini. Più recente invece l’esperienza della Via “Da Palermo a Messina per le montagne” inaugurata all’inizio di quest’anno. Sulla base dei dati relativi alle credenziali richieste, il flusso globale di pellegrini sulle Vie Francigene di Sicilia nel triennio 2017-19 si può stimare intorno alle 3.500 unità.
I pellegrini camminatori chi sono e da dove arrivano
La ricerca evidenzia che i camminatori per l’89 per cento sono italiani. Dai paesi europei arrivano l’8%, in prevalenza da Germania, Francia e Regno Unito. Il restante 1,6% provengono da paesi extraeuropei, principalmente da USA e Brasile. La metà dei camminatori ricade nella fascia di età compresa tra i 41 e i 65 anni, e il 37% di essi sono donne. Le attività di studio e ricerca storica che hanno portato alla strutturazione delle Vie Francigene di Sicilia sono cominciate nel 2009 e sono a cura dell’Associazione Amici dei Cammini Francigeni di Sicilia; le prime verifiche sul campo risalgono al 2011 lungo la Via Palermo-Messina, la Magna Via Francigena, la Via Francigena Fabaria e la Via Francigena Mazarense.