Il Consiglio dei Ministri ha istituito il 25 marzo come giornata celebrativa di Dante, il #Dantedì. Il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo Dario Franceschini ha lanciato l’iniziativa che invita a riscoprire i versi della Commedia nel #Dantedì. I Parchi Letterari hanno aderito con entusiasmo alle celebrazioni riunendo idealmente i temi del viaggio, della poesia e dell’ambiente.
Settecento anni fa, nel 1320, la pubblicazione la prima edizione della Divina Commedia. Il Parco Nazionale Cinque Terre Area Marina proporre a tutti di affacciarsi alla finestra, fotografare ciò che si vede e scrivere sotto la foto un verso della Divina Commedia. Poi, utilizzando la nuova versione della App Abracapp, scaricabile gratuitamente, potete condividerle le sensazioni che provate partecipando alla lettura collettiva.
Il #Dantedì e la tecnologia
Foto e parole rimarranno geolocalizzate per sempre e potranno essere lette condivise e commentate da chi le intercetterà in futuro. Oggi viene fatto per #Dantedì ma da domani i Parchi Letterari continuano l’anno con Virgilio, Carlo Levi, Grazia Deledda, Leopardi, Isabella Morra, Petrarca, d’Annunzio… Il funzionamento di Abracapp e molto semplice e intuitivo: “Ogni muro diventa una pagina, ogni strada un capitolo, ogni città un libro, ogni foresta un’enciclopedia“.
In questo modo i Parchi Letterari si avvicinano al mondo virtuale. La scelta di Abracapp non è casuale. È nata da un’idea di giovani italiani che l’hanno sviluppata in Inghilterra. Un’idea che riassume “quello che stiamo facendo in ambito comunicativo nei nostri territori” ci dicono dal Parco Nazionale Cinque Terre. Oggi i Parchi Letterari considerano Abracapp la propria app di rete aperta a tutti.
Cosa si può fare con Abracapp
La App permette di scrivere post e aggiungere fotografie che rimangono visibili nel luogo in cui sono stati scritti e realizzate. Possono essere visti da chiunque abbia installato Abracapp e che sia presente nella zona. È come scrivere virtualmente su un muro del mondo reale. L’idea è quella di consentire alle comunità locali di interagire al proprio interno e aprirsi al contatto con le persone di passaggio che siano interessate alle ricchezze culturali, paesaggistiche, economiche e sociali del territorio.
Lo stesso può essere fatto in un bosco senza rovinare la natura o addirittura in un museo. Fotografi la Gioconda e scrivi le tue sensazioni. Chi verrà dopo di te al Louvre le potrà leggere e commentare. Fotografi un tramonto a Ostia, un fiore a Ninfa, l’infinito a Recanati e i tuoi pensieri rimarranno lì per sempre aperti a commenti e condivisioni sempre senza rovinare l’ambiente.