Domenica 24 Novembre 2024 - Anno XXII

I Sacri Monti: “Gran Teatro montano”

Sacri Monti Santuario di Oropa Biella

I Sacri Monti di Piemonte e Lombardia si trovano in uno scenario eccezionale dislocato lungo le Alpi occidentali. Dal 2003 entrati a far parte del Patrimonio Unesco.

Sacri Monti Valsesia Sacro Monte Varallo
Sacro Monte Varallo

Itinerari ricchi di intense suggestioni artistiche, naturalistiche, religiose. Luoghi di energia, spiritualità, serenità. Sono i Sacri Monti di Piemonte e Lombardia, Patrimonio Unesco dal 2003, definiti “Gran teatro montano” da Giovanni Testori. Una definizione davvero originale e interessante.

Perché i Sacri Monti di Piemonte e Lombardia sono concepiti come un teatro fatto di cappelle collocate lungo pendii scoscesi, che mettono in scena gli episodi della Storia Sacra.
E il pellegrino, passando di cappella in cappella, salendo verso l’alto, compie una sorta di ascesi. Mentre guarda stupito le scene della Passione, gli sembra di vivere in pieno, quasi dal di dentro, gli episodi narrati nei testi sacri, con un totale coinvolgimento emotivo.

Sacri monti: Varallo, in Valsesia
Sacri Monti Valsesia Santuario di Varallo
Santuario di Varallo in Valsesia

Tutto cominciò a Varallo, in Valsesia, alla fine del 1400, quando il frate francescano Bernardino Caimi, al ritorno da un viaggio in Terra Santa, pensò di replicare in piccolo e in luogo sicuro, una nuova Gerusalemme, ormai preclusa perché occupata dai Turchi.
I Sacri Monti nascono così, per favorire pellegrinaggi e nel contempo educare alle storie sacre. 
Negli anni successivi al Concilio di Trento e per tutto il 1600, i Sacri Monti si moltiplicarono, soprattutto per volere dell’arcivescovo di Milano Carlo Borromeo e del vescovo di Novara Carlo Bescapè, che compresero la loro formidabile azione divulgativa e pedagogica.  

Una forma di pedagogia illustrata
Sacri monti Cappella di Varallo Valsesia Piemonte
Affreschi Cappella di Varallo

Nelle cappelle appaiono grandi statue di terracotta dipinte a colori vivaci, vestite anche di stoffe, barba e capelli, con grandi volti espressivi e intenti ai mestieri più diffusi del tempo.
Varallo, che oggi conta 45 cappelle e più di 800 statue, fu il primo Sacro Monte, esemplare sia per il modello concettuale sia per i grandi artisti che vi lavorarono. Perché, a differenza di quanto si crede, i Sacri Monti non sono solo espressione di un’arte popolare minore e poco raffinata. Due nomi tra tutti, Gaudenzio Ferrari e Tanzio da Varallo.

E, accanto ai grandi artisti, una ricca scuola di artigiani nel legno e nella pietra produsse questo meraviglioso teatro che si snoda all’interno del bosco di Varallo, mescolando le suggestioni di arte, natura e storia. Il pellegrinaggio così o il moderno trekking attraversa sentieri ombreggiati da alberi altissimi, sostando qua e là davanti alle cappelle.

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Sacri Monti: scenografia per la fede
Sacri monti Cappella del Sacro Monte di Varallo
Cappella del Sacro Monte di Varallo

Qui si aprono grandiosi effetti scenografici che dovevano colpire l’attenzione, commuovere e persuadere alla vera fede. Uomini e cavalli che fuoriescono dalle pareti affrescate e acquistano la tridimensionalità; espressioni stupite, sconvolte o angosciate; vestiti sfarzosi come quelli dei Magi o poveri e rattoppati; oggetti di uso quotidiano, tavole imbandite, colori accesi.

E mentre le persone più semplici, in maggioranza analfabete, ammiravano la vivacità delle scene, gli sguardi più sofisticati ammiravano la commissione di più forme d’arte, architettura, scultura, pittura, unite in una messa in scena teatrale.

I Sacri Monti sono fin dalle origini luoghi di devozione alta e bassa, popolare e reale, frequentati dalle processioni di contadini e dai cortei principeschi.

Il santuario della Madonna Nera di Oropa
Sacri monti Madonna nera Santuario di Oropa
Madonna nera Santuario di Oropa

I Savoia, devotissimi al santuario della Madonna Nera di Oropa, furono ad esempio grandi mecenati sia del Santuario, sia del Sacro Monte che fu costruito a Oropa verso il 1620, sul modello di Varallo, a seguito della scomparsa della peste nel biellese.  
A Oropa, luogo di devozione fin da tempi antichissimi, la leggenda racconta che al riparo di un enorme masso erratico, nella conca formata dal ghiacciaio morenico, ai piedi delle Alpi Pennine, sorgesse una piccola cappella dedicata alla Madonna.

Qui il vescovo Eusebio nel IV secolo portò una statua di legno che, con l’andar degli anni, annerita dal fumo delle candele, diventò la cosiddetta Madonna Nera. Da allora la devozione verso Maria è rimasta inalterata. Protettrice della salute e della maternità, coperta da migliaia di ex voto per grazia ricevuta, è incoronata ogni cento anni con corone preziosissime.

Il Santuario mariano di Oropa
Sacri monti Le cappelle del Sacro Monte di Oropa
Le cappelle del Sacro Monte di Oropa

L’enorme complesso di Oropa e a pochi chilometri da Biella. Si presenta come una struttura scenografica, fatta di più cortili, grandi come piazze d’armi, terrazze sovrapposte. Nella basilica antica è conservato il sacello della famosa Madonna Nera; mentre la costruzione della Basilica nuova, enorme, è stata completata solo pochi anni fa.
Costruito a 1200 metri di altezza, immerso in una affascinante cornice naturale, Oropa è il più importante e grandioso santuario mariano dell’intero arco alpino, uno dei maggiori d’Italia. Qui il percorso delle cappelle sparse nel bosco, asimmetriche, da raggiungere a piedi una per una, attraverso un grande prato in salita, è dedicato alla vita della Vergine.

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Sacri Monti: Belmonte nel Canavese
Sacri Monti Santuario di Belmonte
Santuario di Belmonte

Più tardi, verso il 1700, ultimo dei Sacri Monti, a Belmonte nel Canavese fu fondato il complesso che sorge solitario a 750 metri di altezza. Appoggiato su uno sperone roccioso fatto di granito rosso, si trova in posizione eccellente per dominare in un panorama immenso tutta la cerchia delle montagne e la piana del Canavese fino a Ivrea. 
È questo uno dei caratteri originali del Sacro Monte di Belmonte, che, oltre al valore storico culturale, aggiunge un importante valore naturalistico all’itinerario. Mentre le pareti dello sperone roccioso sono nude e aspre, il ripiano su cui sorgono il Santuario e le cappelle offre un fittissimo bosco di castagni, querce, betulle, frassini.

Sacri Monti Belmonte una delle 13 cappelle
Belmonte una delle 13 cappelle

Una tradizione locale vuole che proprio Belmonte fosse stato scelto dal Padre Caimi come altura ideale per realizzare il progetto iniziale. Poiché la sua proposta non fu accettata, solo due secoli dopo, appunto nel 1700, un altro frate francescano riuscì a coinvolgere comunità locali, famiglie facoltose e pellegrini per costruire un percorso di 13 cappelle nel bosco dedicate al tema della Passione.
Per i moderni pellegrini sarà interessante sapere che tutto il territorio è stato abitato da millenni e conserva anche tracce importanti  di un villaggio longobardo.

Info su: www.sacrimonti.org  –   www.sacromonte-varallo.com

www.santuariodioropa.it    –  www.sacromonte-belmonte.com

Dove alloggiare

Ottima e in tema con l’argomento, la Foresteria del Santuario di Oropa, a soli 15 minuti dal centro di Biella: una sistemazione di qualità alberghiera, con ricca varietà di camere adatte a soddisfare tutte le esigenze. Telefono: 015 2555 1200

Nel centro di Varallo, a breve distanza dal Sacro Monte e a 30 km sia dal Monte Rosa che dal Lago d’Orta, l’Albergo Italia, situato in un ex convento, è lo storico albergo della cittadina da 200 anni (www.albergoitalia.net).

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Dove mangiare

Valsesia prodotti locali Piemonte
Prodotti locali della Valsesia

La gastronomia piemontese si rivela vincente anche in questo itinerario che tocca le Alpi Biellesi, la Valsesia e il Canavese. Produttori locali forniscono ristoranti e trattorie, che propongono ricette gustose a prezzi del tutto accessibili.

A Biella Caffè Deiro di Palazzo Ferrero, che gestisce anche lo storico Caffè Deiro al Santuario di Oropa.

Presso il Santuario di Oropa il miglior indirizzo è senz’altro il ristorante Croce Bianca, elegante e ricercato sia nel servizio che nel menù: formaggi biellesi con mostarda di mele, fritto misto e bollito misto, bagnacauda con verdure di stagione crude, ravioli di fonduta al tartufo nero, bocconcini di cervo al ginepro (www.famigliaramella.it).

A Quarona, vicino a Varallo, hotel e ristorante Italia, da oltre 50 anni, offre ospitalità. Un vero viaggio gastronomico attraverso i sapori della cucina piemontese, arricchiti da un tocco di creatività  (www.albergoristorantegranditalia.it)

A Varallo lo storico Albergo e ristorante Delzanno, proprietà della famiglia dal 1850. Una cucina locale tipica e creativa, con ottimi prodotti locali e stagionali. Tra le specialità il Coniglio alla Fra Dolcino, il riso “alba sul Monte Rosa“, il carrè alle prugne, i medaglioni di trota marmorata ripiena alle erbe  (www.ristorantealbergodelzanno.com)

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