Il patrimonio storico, ambientale, monumentale dell’Italia è stato avvilito, trascurato e in alcuni casi abbandonato per decenni, aggredito dalla incontrollata cementificazione e dalla ‘rapacità economica’.
Oggi il nostro Bel Paese, a differenza di Germania, Francia e Inghilterra, ha perso l’occasione di sfruttare questa risorsa, in espansione, del turismo culturale e naturalistico.
Quali azioni ‘possibili’ spettano ora a Stato e privati in materia di leggi, competenze, fondi, interventi e manutenzione per recuperare il danno fatto? In che misura la cultura può essere una via per ritrovare quell’orgoglio per la propria identità necessario per ricostruire un Paese afflitto da una crisi senza precedenti?
Su queste domande di non facile risposta si è cimentata Ilaria Borletti Buitoni, presidente del FAI – Fondo Ambiente Italiano conducendo il lettore in un viaggio attraverso il territorio – tra le bellezze e gli scempi dello Stivale – e attraverso il senso civile del popolo.
Il libro, coni dati sulle dimensioni del patrimonio paesaggistico italiano sullo stato di emergenza in cui verte e sull’ingerenza politica, è tanto coinvolgente quanto preoccupante. Ma l’autrice enumerare casi anche felici di piccole e grandi realtà (tra cui lo stesso FAI): Fondazioni private, pubbliche e non profit impegnate nell’educazione ambientale, nel recupero di spazi perduti (oasi, giardini storici, santuari) o nella valorizzazione del turismo culturale.
Dal libro emerge un messaggio di fiducia per una Italia Possibile rivolto soprattutto ai giovani: da loro si può ripartire affinché possano con sempre maggior forza chiedere a chi ha la responsabilità del governo di proteggerlo e valorizzarlo.
Parte del ricavato delle vendite del libro Per un’Italia possibile sarà devoluto a sostegno delle iniziative del FAI – Fondo Ambiente Italiano.