Luci e addobbi scintillanti. Profumi di vaniglia, mandorle tostate e caldarroste fumanti; aroma di spezie e vin brulè; cori e jingle festosi; mercatini artigianali e grandi alberi decorati… si presenta così la Repubblica Ceca durante l’Avvento. Ovunque – nella capitale, nelle città così come nei villaggi e nei paesi – l’atmosfera si fa calda e avvolgente. Gli immancabili mercatini di Natale sono aperti già da fine novembre. C’è di che sbizzarrirsi per stupire chi è rimasto a casa. Ovunque bancarelle ridondanti di idee regalo, addobbi, manufatti e pezzi d’artigianato affollano un po’ tutta la Repubblica Ceca in questa stagione e fanno anche da cornice a dimostrazioni da parte degli artigiani e a rievocazioni di antichi mestieri.
A Praga, dove i mercatini di quartiere non si contano, le bancarelle più belle sono certamente quelle della Piazza Vecchia, allestite dal 27 novembre e fino al 1° gennaio. Tra i mercatini “minori”, sono affascinanti quelli delle piazze namesti Miru e namesti Republiky. In vendita giocattoli in legno, cristalli di Boemia, figurine in foglie di granturco, manufatti in paglia, addobbi natalizi e prodotti tipici. Oltre la capitale, da non perdere i mercatini nel cortile del castello barocco di Kuks (www.ceska-apatyka.cz), in programma il secondo e terzo weekend d’Avvento, e quelli di Cesky Krumlov (www.ckrumlov.info).
Presepi meccanici da museo
In Repubblica Ceca, in ogni angolo di città o paese, lo spettacolo della nascita di Gesù va in scena in tutta la sua disarmante semplicità, regalando capolavori d’arte. In fatto di rappresentazioni della Natività, il Paese può infatti vantare una nutrita schiera di abili artisti, forti di una tradizione che affonda le sue radici nel XVI secolo e che ricorre a ogni tipo di materiale, dal legno alle foglie di granturco, dalla carta al panpepato. A disposizione degli appassionati, quindi, non solo presepi sparsi qua e là nelle chiese e sulle piazze o schiere di statuette sulle bancarelle, ma interi musei dedicati al genere. Come per esempio il Museo di Trebechovice pod Orebem (www.betlem.cz), in Moravia settentrionale, che tra gli esemplari più preziosi vanta una Natività animata -il celebre presepe di Probost- vecchia di oltre un secolo e costituita da oltre duemila elementi meccanici.
La carpa dei laghi protagonista del menù
A Natale si celebra la venuta di Cristo bambino, ma in Repubblica Ceca restano vivi anche alcuni riti legati alla festa pagana del Solstizio d’inverno, con cui la povera gente di campagna cercava di invocare una stagione mite e di assicurarsi un futuro proficuo. Per indagare il destino, si usa leggere il piombo fuso nell’acqua. Molto più facile da procurarsi e da interpretare, può andar bene anche una mela tagliata a metà: chi nel frutto troverà una stellina, sarà fortunato. Durante il cenone di Natale, una squama di carpa porterà denaro a chi la conserva sotto il piatto. Mentre c’è qualcuno che non si accontenta e per tutta la Vigilia si impone il digiuno assoluto per poter vedere addirittura… un porcellino d’oro!
Ma attenzione, ci sono animali che invece non portano bene: se a Capodanno si mangia il pollo, il proprio denaro rischia di prendere il volo!
In attesa della fortuna, comunque, è bene godersi il presente e a Natale sulle tavole ceche c’è di che leccarsi i baffi. La cucina delle feste è davvero irresistibile, difficile non peccare di gola. In un tripudio di tentazioni dolci e salate, vera protagonista del menu e della tradizione è la carpa dei laghi boemi. Secondo tradizione, ce la si concedeva una sola volta l’anno in segno di buon auspicio. A Natale si usa servirla impanata e fritta, accompagnata all’insalata di patate. Alla Vigilia, dopo aver gustato la carpa e aver chiuso in bellezza con gli immancabili dolcetti, si scopre che nel frattempo è passato Gesù Bambino: tutti insieme si scartano i doni e poi si esce per la messa di mezzanotte. (22/10/10)