Santillana del Mar – (Cantabria)
Una visita d’obbligo (a solo 30 chilometri da Santander, a 5 chilometri le celeberrime Grotte di Altamira) in una località (Monumento Nazionale) sorta nel medioevo per accogliere le reliquie della Santa Illana. Un posto piccolo, in pratica due ‘calles’ conducenti alla splendida Collegiata romanica del XII secolo, con un chiostro dai magnifici capitelli. Ma che bello. Tanti i palazzi, le ‘casonas solariegas’ (due sono Paradores) con scudi nobiliari e testimonianze di un glorioso passato.
Sigüenza – (Guadalajara, Castilla la Mancha)
Poco distante dalla Madrid-Saragozza (vale la deviazione e si aggiunga poi una visita di Medinaceli) tanta storia e tanti monumenti sembrerebbero finti (una sorta di disneyworld) invece è tutto vero e ben tenuto (se non fosse un posto davvero bello e intrigante non sarebbe stato organizzato un treno turistico in partenza da Madrid). Su tutto, il Castello-Palacio degli Obispos-Vescovi (Parador), la cattedrale (statua del Doncel) e il bel romanico di San Vicente.
Santo Domingo de Silos – (Burgos, Castilla y Leòn)
Oltre a qualche interessante dettaglio nella vista del ‘pueblo’ (case tipiche ‘castellane’, un arco, un antico lavatoio) l’attrazione massima è costituita dal bel monastero che possiede uno dei più notevoli (se non il più bello) chiostri romanici della Spagna. Qui si ascolta il più puro canto gregoriano (anni fa un disco dei monaci conquistò un record di vendite) si vive in un’atmosfera di altri tempi (e di un altro mondo) e si visita una antica, storica Botica (farmacia).
Sépulveda – (Segovia, Castilla y Leòn)
Località storica, Monumento Nazionale (e meta dei gastronomi attirati dall’agnello arrosto, tanti i ristoranti); dalla plaza Mayor (con ovvio Ayuntamiento) si dipartono stradine e viuzze verso i Barrios (quartieri) che nel medioevo ospitarono Judìos e Moros. Più che i pochi resti del castello, contano la chiesa romanica di San Salvador, di San Bartolomè e tante Casas Señoriales. Nei dintorni le Hoces (gole) del fiume Duratòn (sorvolate da avvoltoi ‘leonados’).
Setenil – (Cadice, Andalusia)
Un posto assolutamente unico, una vera e propria ‘curiosità’ nel viaggio, qualcosa di raro a vedersi. Un Pueblo Blanco (storico, fu romano e arabo, vi si coltiva la vite che resistette anche alla fillossera) che invece di apparire (come tanti altri) su alture o fianchi della montagna, risulta non solo incassato nella profonda gola di un fiume (Guadalporcùn) ma annovera pure (nelle Cuevas de Sol) case scavate nella roccia lungo il letto del fiume, mai raggiunte dal sole.
Sos del Rey Catolico – (Saragozza, Aragona)
Così chiamata perchè vi nacque il re Fernando di Aragona che sposando Isabella di Castiglia formò la coppia dei Reyes Catolicos unificatori della Spagna. La località (buon Parador) vale da sola una visita per l’impronta medioevale (ripide stradine lastricate) la Casa Consistorial del XVI secolo e la Iglesia Parroquial del Salvador e diventa ancor più importante se visitata con le altre cittadine della Comarca aragonese delle Cinco Villas (assai bella Uncastillo).
Tabarka – (Alicante, Comunidad Valenciana) Piacevole visita di poche ore di un’isola piatta raggiungibile in barca (mezz’ora) con regolari servizi da Santa Pola e da Alicante (esistono anche un buon albergo e hostales). Intrigante e molto curiosa la sua storia: antica Plumbaria e Planesia, nel 1769 per volere di re Carlo III fu popolata (come accadde a Carloforte in Sardegna e anche qui molti cognomi sono genovesi) da abitanti della tunisina isola di Tabarka riscattati dalla dominazione araba. Pesce e risotti.