Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Alla scoperta dell’Estonia: da Tallinn a Pärnu

Tallinn

Un facile itinerario in auto con origine e destinazione da Tallinn, gioiello medioevale, che ci porta a conoscere i segreti della piccola Repubblica Baltica

Non è facile essere piccoli e vivere con vicini poco tranquilli come danesi, polacchi, svedesi, tedeschi e russi. Il destino è quello di diventare terra di conquista via via dell’uno o dell’altro. Questo, in sommi capi, è stato il destino dell’Estonia fino a ora.

Tallin Kuressaare sull'isola di Saaremaa
Kuressaare sull’isola di Saaremaa

Poco più di 45mila chilometri quadrati (meno di Lombardia e Piemonte messe insieme) posizionati sullo spigolo esterno dell’Europa continentale sulle rive del Mar Baltico che la bagna a nord e a ovest. È una delle tre cosiddette Repubbliche Baltiche, indipendente dal 1991 e popolata da 1,3 milioni di abitanti di lingua e ceppo ugro-finnico. Questo va e vieni di popoli e culture diverse qualcosa ha lasciato: per esempio Tallinn, la capitale, un vero gioiello medioevale che ha ricevuto il riconoscimento dall’Unesco come Patrimonio dell’umanità. A ricordo del passato comunista si può ancora vedere l’unica statua di Lenin ancora esistente in Europa orientale, che si trova nel castello di Narva; mentre a Tartu si trova la più antica università del Nord. Insomma, c’è tanto da vedere in Èstonia.

La medioevale Tallinn con un’ “anima” wi-fi

Tallin la capitale foto Diego Delso
Tallin la capitale foto Diego Delso

Per farvi gustare il meglio Mondointasca vi ha preparato un itinerario che in una decina di giorni tocca le località più importanti del Paese dal punto di vista artistico, culturale e naturalistico. Fortunatamente le dimensioni sono piuttosto ridotte sicché è possibile girarla tutta semplicemente noleggiando un auto all’aeroporto Ülemiste di Tallinn. Il traffico sulle strade è praticamente inesistente e generalmente sono in buono stato e ben segnalate, almeno quelle principali. Tutto ha origine e destinazione a Tallinn. La capitale è, per i nostri standard, una cittadina ideale da girare a piedi per le ridotte dimensioni del centro storico. Possiede una doppia anima di antichità e modernità che non contrastano tra loro ma convivono bene separata l’una dall’altra. Il centro storico è di impianto medioevale, patrimonio Unesco per la sua unicità e la sua integrità. All’esterno si è sviluppata una città nuova, moderna ed efficiente, sul modello scandinavo (l’Estonia gravita da sempre su Svezia e Finlandia, con la quale ha strettissimi legami linguistici). Su entrambi le nuove tecnologie di cui gli èstoni sono maestri nell’uso. Internet e wi-fi dappertutto e generalmente gratis. Girare per Tallinn è piuttosto facile, anche perché dovunque si vada c’è qualcosa di bello da vedere.

Un consiglio? Un salto al mercato tra la folla dei compratori

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Toompea, vista sulla città foto Daviidos

La zona di Toompea è quella sulla collina e offre numerosi scorci panoramici sul resto della città, da lì si può vagare tranquillamente con l’aiuto di una cartina o di una guida alla scoperta di antiche chiese e nobili palazzi. Ma se si vuole vedere due cose veramente tipiche e poco turistiche, suggerirei di fare un salto al mercato di Balti Jaama, di fronte alla stazione, un grande bazar all’aperto dove si trova di tutto. Il consiglio è di essere poco appariscenti e mimetizzarsi tra la folla dei compratori per ammirare uno spaccato di vita èstone fuori dagli stereotipi comuni.
Pirita è il nome di una zona di Tallinn sull’istmo tra il Mar Baltico e il Lago Ülemiste. Qui c’è il Lauluvalijak, lo stadio del canto! Gli èstoni (e in generale gli abitanti dei Paesi Baltici) amano cantare in coro. Non per nulla uno dei compositori di musica corale contemporanea più importanti del mondo è l’èstone Arvo Pärt, mentre Tõnu Kalaste e il suo Estonian Chamber Choir sono tra gli interpreti più sensibili di questo genere di musica. In questo grande anfiteatro si terrà quest’estate dal 2 al 5 luglio il Song and Dance Festival, un grande evento di musica e danza tradizionale estone che coinvolge 26.000 coristi e 8.000 danzatori. Il festival si tiene ogni 5 anni dal 1869.

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Spazio alla natura, all’acqua e ai boschi

Tallin Il castello vescovile di Haapsalu-foto-Modris-Putns
Il castello vescovile di Haapsalu foto Modris Putns

La prima tappa del nostro itinerario ci conduce verso ovest ad Haapsalu. Sono solo 100 chilometri da Tallinn. Questa cittadina sul mare possiede un bel castello vescovile medioevale ed è famosa per essere stata un’importante località termale ai tempi della dominazione russa. Di quel passato dorato che accolse grandi musicisti come Tzaikovsky (Ciaikovski) e zar come Nicola II rimangono il Kursaal, un grande edificio di legno colore verde pallido e con un roseto e la splendida stazione ferroviaria fatta costruire appositamente dallo zar. Oggi ospita il museo ferroviario.
A pochi chilometri da Hapsalu, c’è Rohuküla che è il punto di imbarco sui traghetti che vanno a Hiiumaa, la più settentrionale delle due grandi isole èstoni. Qui è necessario fare un breve inciso. Se c’è un motivo forte per visitare l’Estonia, questo è la ricchezza e la bellezza dell’ambiente. L’esiguità della popolazione rispetto alla superficie lascia molto spazio alla natura, agli animali, alle piante, ai microambienti. Grande è anche la varietà: le coste del continente sono diverse da quelle delle isole; l’interno del Paese è ricco di acque e di boschi mentre la fascia costiera è un susseguirsi di gentili dossi; lungo il confine meridionale con la Lettonia si alzano i rilievi più alti (318 metri… sic!) dei Paesi Baltici. Le zone protette sono numerose, sparse un po’ dovunque. Forse è proprio in questo grande amore per la natura che si riconosce il carattere nordico degli èstoni. Il rispetto per l’ambiente è qualcosa di insito nel carattere nazionale e lo si vede da come è gestito il territorio.

Sull’isola di Hiiumaa. La storia della Collina delle Croci

Tallin Ristimägi la collina delle croci
Ristimägi la collina delle croci ©VisitEstonia

Detto questo, Hiiumaa è un luogo fantastico. Ha una costa molto bassa mentre il centro dell’isola è costituito in gran parte da torbiere e acquitrini intervallate da un suolo sabbioso, regno del ginepro, con grandi boschi di pini. L’isola ha una caratteristica forma a croce: Kärdla, il suo piccolo capoluogo, fatto di tante casette colorate di legno, ognuna con il suo giardino, si trova sulla parte nord-orientale. Nelle vicinanze c’è la famosa Ristimägi, la Collina delle Croci. C’è una storia molto interessante legata a questa collina: Hiiumaa era abitata da una comunità di origine svedese che aveva lo statuto di uomini liberi grazie a un antico patto con la monarchia scandinava. Questo fino a metà del XVIII secolo quando il conte Stenbock convinse la Zarina di Russia Caterina a deportarla in Ucraina per impadronirsi delle loro terre. Su quella collina gli svedesi tennero un ultima funzione religiosa e la leggenda narra che uno di loro nascose una piccola croce di legno sulla collina e da allora è rimasta la tradizione di aggiungere una croce realizzata con legnetti trovati in giro e oggi ce ne sono parecchie migliaia.

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In cima al faro di Kõpu con la vista su due “mari”

Tallin Il faro sulla Penisola di Kõpu ©MasDom
Il faro sulla Penisola di Kõpu ©MasDom

Si può percorrere il perimetro dell’isola seguendo la strada costiera. Il braccio occidentale di Hiiumaa è la Penisola di Kõpu dove c’è il famoso faro, il terzo più antico al mondo ancora funzionante. Dal 1531. Si può salire fino in cima percorrendo una scala ripidissima e strettissima ricavata all’interno di uno dei quattro contrafforti esterni. La vista è su due mari, quello azzurro del Baltico e quello verde dei boschi di pini. La Ristna si trova sulla punta; qui la vegetazione è la tipica macchia marina, troppo vento (e i surfisti ne sono contenti) per far crescere alti alberi. Dalla parte opposta di Hiiumaa, a sud-est, Kassari è il nome di un’isoletta separata da un ponte dall’isola principale, è un santuario per gli uccelli marini per i suoi fondali fangosi e gli appassionati ornitologi vengono fin qui per osservare la rara aquila di mare. Sull’isola è ospitata una sezione del Museo di Hiiumaa e c’è l’unica cappella in pietra rimasta in tutta l’Estonia. Non cercate alberghi su Hiiumaa, gli alloggi migliori sono i Bed & Breakfast sparsi un po’ su tutta l’isola e ricavati da antiche fattorie.

Tra mulini a vento e crateri scolpiti da un antico meteorite

Tallin Crateri di Kaali foto Keith Ruffles
Crateri di Kaali foto Keith Ruffles

Poco più a sud di Hiiumaa c’è l’isola più grande dell’Èstonia: Saaremaa. Le attività principali qui sono la pesca e l’agricoltura, come si capisce subito sbarcando dal traghetto che collega Sõru su Hiiumaa a Triigi nel nord di Saaremaa. Il paesaggio è dolce, un susseguirsi di campi coltivati dove spiccano i famosi mulini a vento di Angla. Poco oltre, lungo la strada che porta a Kuressaare, la “metropoli” delle isole con i suoi 16.000 abitanti, a Karja ci sono splendide sculture in pietra conservate nella chiesa, una dei tanti e antichi luoghi di culto dell’isola e, proseguendo, si incontrano i famosi crateri di Kaali, creati dall’impatto di un meteorite circa 10.000 anni fa. Nel punto di impatto del frammento più grande si è formato un piccolo lago perfettamente circolare. Un piccolo museo racconta la storia dei meteoriti.

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Bossoli di fucile tra i ciottoli di Sääre

Tallin Sääre, una sottilissima striscia di terra ciottolosa foto Ruta Badina
Sääre, una sottilissima striscia di terra ciottolosa foto Ruta Badina

Il simbolo di Saaremaa è il castello episcopale di Kuressaare, ottimamente conservato, sede del museo regionale. La cittadina si è aperta al turismo e ci sono anche degli alberghi di una certa qualità. Da provare la rara anguilla affumicata, specialità dell’isola. A sud di Kurressaare si allunga una penisola che termina con il Sääre, una sottilissima striscia di terra ciottolosa che s’inoltra nel mare per più di un chilometro. Su questa finis terrae durante la Seconda Guerra Mondiale ci furono accaniti combattimenti tra tedeschi in ritirata e sovietici, e tra i ciottoli si trovano ancora cimeli come dei bossoli di fucile. La “grande fortuna” di Hiiumaa e Saaremaa è stata la loro posizione strategica ai tempi dell’Unione Sovietica. Troppo vicine all’Occidente, con Svezia e Finlandia facilmente raggiungibili in poche ore di barca, sono sempre state considerate zona militare dove non sono stati costruiti insediamenti industriali. L’esiguità della popolazione locale e l’impossibilità per i non residenti di raggiungerle hanno fatto sì che non fosse necessario troppo personale per controllare le coste e, di conseguenza, le installazioni militari non sono molto numerose e soprattutto poco invasive.

Pärnu, la “Rimini” baltica

Tallinn La statua di Lenin impacchettata su un camion a Pärnu
La statua di Lenin impacchettata su un camion a Pärnu

Vilsandi è il nome del Parco Nazionale che si trova su tutta la costa occidentale di Saaremaa. Qui, in assoluta tranquillità, si riproduce tra le altre specie la rara foca grigia del Baltico. Per tornare sulla terraferma si segue la strada che tramite un ponte porta all’isola di Muhu e da lì con un piccolo tragitto in traghetto si sbarca a Virtsu per proseguire poi per Pärnu. Questa città è la “Rimini” del posto: locali, ristoranti, stabilimenti balneari si susseguono lungo la costa sabbiosa. Pärnu però non è solo spiagge e divertimento, ha anche dei bei edifici dei secoli XVIII e XIX e anche il Centro Charlie Chaplin che, in realtà, è il Museo di Arte Contemporanea. Una collezione provocatoria e ricca della produzione artistica èstone, dove spicca una statua impacchettata di Lenin collocata su un camion parcheggiato davanti all’edificio che, ironia della sorte, era l’ex-sede del Partito Comunista.
Info: www.visitestonia.com

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