Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Pirenei con il “ferrocarrill”

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Nei Pirenei catalani ci sono le due uniche ferrovie a cremagliera di Spagna: quella di Montserrat, prossima a Barcellona e quella che collega Ribes de Fresser alla Vall de Núria. Entrambe le ferrovie sono intimamente legate alla religiosità popolare

La linea della Vall de Nùria a binario unico
La linea della Vall de Nùria a binario unico

“Il ruscello precipita con una rombante cascata in mezzo a una stretta valle.
Su una parete arranca un trenino a cremagliera, sull’altra uno stretto sentiero serpeggia tra il bosco seguendo in parte il percorso del torrente e in parte il letto di un antico acquedotto. Più sopra, la via termina in un’ampia vallata circolare, chiusa da alte montagne, dove al centro di un vasto prato spicca un grande santuario con annessa foresteria e ristorante. Ai lati, un’antica chiesetta in pietra, ricordo della secolare devozione popolare e la stazione del treno e della funivia che porta a un rifugio…”

Qui, una Spagna diversa

Santuario della Madonna di Nùria
Santuario della Madonna di Nùria

Bella descrizione, ma dove siamo? Leggendo queste brevi righe si direbbe certamente sulle Alpi: in Svizzera, o forse in Austria. Invece siamo in Spagna, o meglio, in Catalogna sui Pirenei di Girona. La valle è quella che porta al santuario più importante per la devozione dei catalani, quello dedicato alla Madonna di Nùria.

Rispetto all’immagine stereotipata della Spagna che qualcuno vorrebbe tutta sierre assolate e arse dalla calura dove pascolano “toros bravos”, non senza sangria e paella, è tutto un altro mondo. Un mondo dalle caratteristiche alpine, fatto di paesaggi emozionanti, incredibilmente familiare nell’architettura, semplice, ma perfettamente funzionale per sopravvivere in ambienti difficili. Anzi, è la loro ragione d’essere perché servono a portare i pellegrini ai due luoghi più cari ai fedeli catalani: i Monasteri di Montserrat e Núria, entrambi costruiti in luoghi difficilmente accessibili. In particolare a Núria; il treno è l’unico mezzo per arrivarci.

Vall de Núria, la cremagliera del Paradiso

Vall de Núria

Il progetto definitivo del tracciato, dell’ingegnere don Montserrat Fenech-Muñoz, compie giusto ottant’anni; due anni dopo, nel 1928, iniziarono i lavori di costruzione veri e propri che procedettero abbastanza spediti, visto che il 22 marzo 1931 fu aperto l’esercizio. La linea della Vall de Núria è a scartamento metrico a binario unico, lunga dodici chilometri, più della metà dei quali a cremagliera.
È molto sinuosa, quasi metà del percorso è a curve, alcune assai strette (il raggio minimo di curvatura è di soli 80 metri). Anche il dislivello è notevole: si passa dai 905 metri di Ribes de Fresser ai 1.964 di Vall de Núria, con una pendenza che raggiunge per lunghi tratti addirittura il 15%. Per questi motivi la velocità massima è piuttosto ridotta, infatti sono solo trentasette chilometri all’ora nel tratto ad aderenza e diciannove sulla cremagliera, nonostante i treni siano modernissimi.

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L’arrampicata su rotaie

La stazione di Ribes Vila Foto Chixoy
La stazione di Ribes Vila Foto Chixoy

Nel 2003 sono arrivati dalla Svizzera due nuovi convogli, molto più confortevoli e con grandi finestroni panoramici che permettono di godere dello splendido paesaggio. D’inverno la linea è utilizzata dai numerosi turisti che vanno a sciare nella Vall de Núria.
Un carro merci viene attaccato al treno e lì si depositano sci e attrezzature varie.
Le stazioni sono sei: Ribes Enllaç, Ribes Vila, Rialb, Queralbs, Fontalba e Núria;  sono anche punto di incrocio dei convogli, tranne Rialb e Fontalba che fungono da semplici fermate. Ribes Enllaç è inoltre stazione di interscambio con la rete RENFE. Trovarla è facile, vista la presenza in paese di numerosi cartelli indicatori.

Il tracciato segue la valle del Río Fresser. La stazione di Ribes Vila, la più importante della linea a 917 metri di quota, ha un bell’edificio viaggiatori costruito in pietra grigia. Qui ci aspetta una gradita sorpresa: presso le officine è stato allestito un piccolo ma grazioso museo, aperto dalle otto alle venti, il cui ingresso è gratuito. Sono esposti alcuni mezzi tra i quali la “regina”: la locomotiva Julian Fuchs N°6, costruita in Svizzera nel 1892, battezzata con il curioso nome di “La Geperunda” che possiede la caratteristica di avere la caldaia inclinata. C’è anche un vecchio locomotore, l’E3, costruito nel 1930. Un suo gemello, l’E1 è tuttora utilizzato per i convogli storici.

A precipizio sul burrone

foto-Pere-López
foto Pere López

Lasciata Vila, si comincia a salire entrando in un bosco ai margini del paese. Il percorso si sviluppa inizialmente sulla parte destra del Río Fresser che verrà poi riattraversato più avanti durante la lenta salita. Comincia il tratto di maggior pendenza, quello che porta a Queralbs. Poco prima del paese si passa il ponte più imponente, con dodici archi a gruppi di tre, a ventitre metri sopra il burrone.
Si continua sempre sul lato sinistro del Fresser a mezza costa. Il panorama è splendido, con la prospettiva del Monte Taga sullo sfondo. All’altezza del chilometro nove e cinquecento si lascia la stretta valle del Fresser per entrare nella valle del fiume Núria, passando il tunnel più lungo della linea (circa centonovanta metri) che attraversa il masso del Salt del Sastre. Con l’ultima galleria di centosessantasette  metri si sbuca nel grande pianoro circolare dove sorge il monastero.

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Il paesaggio qui cambia radicalmente, si fa propriamente alpino, con grandi prati senza alberi, circondati da montagne. Si costeggia un laghetto artificiale e si giunge al capolinea, costruito proprio di fianco al grande complesso monastico.
Il viaggio dura circa un’ora. Adiacente la stazione, una funivia porta ancora più in alto dove c’è un ostello utilizzato dalle scolaresche e dalle comitive. Il monastero è anche provvisto di ristorante. La religiosità del luogo è caratterizzata da un’antica chiesetta, poco più di una cappella in pietra grigia, dall’interno spoglio, indicato per favorire momenti di raccoglimento e preghiera.

Il ritorno? Volendo, a piedi!

Ritorno a piedi lungo il sentiero panoramico
Ritorno a piedi lungo il sentiero panoramico

Se si vuole, si può tornare a Ribes de Fresser a piedi, percorrendo in discesa un sentiero che corre a mezza lungo l’intera valle, incrociandosi continuamente con la linea ferroviaria. Sono circa tre ore di cammino a passo tranquillo. Il sentiero è ben tenuto e facile, anche se un po’ lungo. Per buoni tratti non ha una pendenza particolarmente ripida e permette di avere sempre sott’occhio la linea ferroviaria per potere scattare splendide fotografie.
Chi sceglie i Pirenei di Girona lo fa per restare nella natura, rispettata e protetta, pur rimanendo a un centinaio di chilometri da Barcellona e dalle spiagge affollate della Costa Brava. Si rimane sospesi, per così dire, tra mare e montagna, tra la “mediterraneità” e il mondo alpino, ricco di una grande ricchezza paesaggistica e culturale.

Così, si può tentare la sfida di attraversare in sei settimane i Pirenei, dal Mare Mediterraneo all’Oceano Atlantico o, più semplicemente, camminare su per i numerosi sentieri o sui resti dell’antica strada romana; si può scegliere di andare in mountain bike seguendo percorsi ferroviari ormai abbandonati, facili perché abbastanza rettilinei e con ridotti dislivelli. Oppure, si può provare a guidare un “quad”, il trabiccolo a quattro ruote motrici, via di mezzo tra una motocicletta e un fuoristrada, su un percorso sterrato (divertentissimo, anche se i puristi della montagna storcono il naso). D’inverno, poi, si scia nella Valle di Camprodon, la “Cortina dei Pirenei”.

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Pirenei, una vacanza diversa

Passeggeri alla stazione di Ribes Vila
Passeggeri alla stazione di Ribes Vila

L’offerta ha un buon rapporto qualità-prezzo nelle strutture alberghiere, generalmente di buon livello, tendenzialmente semplici ma di qualità certamente superiore alla denominazione ufficiale. Anche la gastronomia è quella tipica di montagna. Sorprese sgradite non ce ne sono, la bontà e la varietà di cibo sono molto simili a quelle delle nostre zone alpine.
Un viaggio nei Pirenei è un modo per scoprire una Spagna dalla differente geografia ma sempre molto accogliente, con la particolare e istintiva simpatia che sempre unisce italiani e spagnoli.

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