Domenica 24 Novembre 2024 - Anno XXII

Isole Cayman: mare, sabbia e soldi

Isole Cayman

Le Isole Cayman erano politicamente unite alla Giamaica, se ne sono staccate rimanendo fedeli alla Corona Britannica. Piccole isole, grande mare caraibico, paradiso finanziario e luogo di crociere e vacanze per tutti: specie per i “meno giovani”

Grand Cayman
Le Grand Cayman viste dall’alto

Se si guardano sulla carta le isole Cayman sono tre minuscole isolette. Soino a ridosso, quasi oppresse dalla grande Cuba. Sono così piccole, le Cayman, tanto che Cristoforo Colombo ci mise più di undici anni per scoprirle. Questo almeno stando ai festeggiamenti per il cinquecentenario del 2003.
Una dimensione modesta ma che non impedisce all’arcipelago di vantare record mondiali. Il più vistoso e risaputo è la massima concentrazione di Istituti bancari. Su una superficie come l’Elba, Grand Cayman, l’isola più grande, ne ha 600, a cui si aggiungono 600 compagnie di assicurazione e 8000 sedi di società di vari paesi, compreso, e non certo ultimo, il nostro.

Cayman-matrimoni-in-acquaUn altro record è quello dei matrimoni celebrati sott’acqua, che sono stati fino a ora 500. Una curiosità e una bizzarria certo, che conferma però la straordinaria limpidezza del mare e i meravigliosi fondali, a detta dei sub, tra i più scenografici del mondo. Questa caratteristica unita a quella, quasi antitetica, di centro di business miliardari, hanno reso le Cayman il luogo ideale per vacanze d’élite, dove non c’è delinquenza, gli alberghi garantiscono il massimo comfort, i ristoranti propongono grande varietà di cucine e tutte di buon livello.

A questo si aggiunge il clima da eterna estate con una temperatura che va dai 24 ai 32 gradi, il sole sempre presente eccetto estemporanei, ma brevi, acquazzoni in luglio e agosto. Non trascurabile nel quadro del successo il far parte del Commonwealth britannico. Le Cayman, infatti, hanno voluto restare fedeli ai loro colonizzatori, staccandosi nel 1962, alla proclamazione dell’indipendenza, da Giamaica, che le aveva annesse un secolo prima. Con un bagaglio di tradizioni proprie, inoltre, che hanno in parte arginato l’invadenza americana, che al contrario si avverte in maniera pesante in altre isole caraibiche.

Terra di banche e di sabbia

George Town museo nazionale
Museo Nazionale nella capitale George Town

È sicuramente in virtù di questa “protettiva” ala britannica, se nonostante la forte frequentazione americana, le Cayman sono isole tranquille, dove le discoteche si contano sulle dita di una mano e alle dici di sera capita di trovare un locale sul mare con spiaggia, palme e luci complici che sta già chiudendo i battenti. Anche nella capitale Georgetown, malgrado evidenti traffici di finanziarie e multinazionali, l’atmosfera è di massimo relax.

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Unica eccezione l’arrivo dei pescatori a una certa ora del mattino (con conseguente mercato) o lo sbarco di orde di crocieristi dalle maxinavi americane. Le strade sono pulite, il verde impeccabile, le case piccole, graziose, dall’architettura colorata e un po’ stucchevole. In una di queste, sulla strada che costeggia il porto, c’è il National Museum, piccolo museo interattivo che racconta la storia delle isole. In compenso tante sono le opportunità da cogliere, connesse con le bellezze della natura.

Isole Cayman mare per tutti: pesci e sportivi

Cayman

A cominciare da quelle sportive, come i centri di diving o di vela, tipo quelli nel canale che termina da una parte con l’Hotel Hyatt. Qui ogni casa, compresa quella di Bill Gates, ha davanti il suo yacht, stile Port Grimaud. Per continuare con i giri in battello verso luoghi da snorkeling. Tra i più consigliati quello che parte dal Rum Point, l’estrema punta al centro della costa nord di Grand Cayman.
In mezz’ora di navigazione si raggiunge la Stingray City, la città delle razze, dove ci si tuffa, letteralmente, tra gli enormi pesci piatti, mansueti e giocherelloni.

Meno eccitante certo, ma molto interessante la Turtle Farm a Salt Creek: un estuario sulla sabbia nel North Sound. Visitato da più di 250 mila persone l’anno è un centro di ricerca per l’educazione, la conservazione, la riabilitazione delle tartarughe; nelle numerose vasche vengono allevati i piccoli finché sono in grado di affrontare l’oceano, o vengono tenuti gli adulti di ambo i sessi per l’accoppiamento. C’è poi una sezione per l’allevamento vero e proprio delle tartarughe destinate all’alimentazione. Un mercato fiorente, in buona parte per l’esportazione.

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L’isola deserta esiste davvero

Iguana

Cayman Brac tiene fede al suo nome (“brac” in gaelico significa scogliera) proponendo strapiombi di eccezionale spettacolarità. Little Cayman invece si inserisce, anche se non ufficialmente, in un elenco da Guinness dei piccoli numeri. Con un’unica eccezione, al contrario, rappresentata dalle iguane. Dicono ce ne siano duemila ed è così normale incontrarle che i cartelli stradali con il disegno dell’animale invitano a dar loro la precedenza. Sono quindi molti i rettili se messi a confronto con le persone che vivono qui, solo cento, o anche con il numero di bambini in età scolare, sette, divisi in tre classi. La scuola è una delle dieci case della microcapitale Blossom Village. Un’altra è l’ufficio pubblico, gestito da un’unica persona, dove sono concentrate la dogana, la polizia e i pompieri.

Cinque resort per soli novanta posti letto

pompieri

Cinque i resort. Tanti se si pensa che con i loro 91 letti in totale, in alta stagione, fanno quasi raddoppiare la popolazione. Diversissimi fra loro, vanno dallo spartano Sam McCoy’s Lodge con capanna-bar caraibico sulla spiaggia, al Paradise Villas ideale per sub e amanti dell’ecologia, al più lussuoso Beach Resort con piscine e beauty farm. Collegata con Grand Cayman solo con l’aereo, dato che non esiste un porto, Little Cayman ha un piccolo aeroporto, nel quale la strada d’accesso corre parallela e senza divisione dalla pista.

Annesso al baracchino degli imbarchi c’è l’ufficio postale e il ricovero per il camion del pompiere. Se si nutre ancora qualche dubbio sulla natura “eremo” dell’isola, ecco due mete emblematiche da non trascurare. Una è il Marine Park con una casetta in legno, luogo ideale per gli amanti del birdwatching, gestito per hobby e passione dall’amabile e efficientissima Miss Gladys Howard, proprietaria del Pirates Point Resort. L’altra, l’Owen Island, è un’isolotto con una folta vegetazione e una spiaggia di sabbia finissima e bianca, raggiungibile, con poche remate, dal Southern Cross Club, un altro dei resort, nel quale davvero si concretizza il concetto di isola deserta.

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Qualche indirizzo a Grand Cayman

isolecayman Cayman spiaggia

Per chi ha nostalgia del gelato italiano, all’Antica Gelateria in Marquee Plaza a Georgetown, Carlo Castaldello, torinese doc, prepara coni con almeno trenta gusti diversi. Sempre nella capitale merita un blitz il Joe Tourist Caribbean Village: in una capanna con pavimento di sabbia e due iguane al guinzaglio come cagnolini, Glenda, canadese di Vancouver, vende fermagli di madreperla, collane di conchiglie, bracciali di legno, pareo, e, nel baretto fra gli alberi, prepara stupendi frullati di frutta tropicale.

Per provare la conch (un grosso mollusco) pezzo forte del posto, d’obbligo una cena o un pranzo al Cracked Conch, con pontile sulla spiaggia, dove la famosa conchiglia è cucinata in tutti i modi.
Per una cena con vista, perfetta la terrazza sul mare e fra gli alberi di The Tree House. Consigliati lo snapper con le salse e il cheese cake con cioccolato. Se cercate l’hotel tutto comfort sul mare, con tre ristoranti tra cui scegliere, la vostra meta è The West Casuarina sulla Seven Mile Beach, la spiaggia di sette miglia considerata fra le più belle del mondo (tel.00345-9453800).
Siete invece sportivi e volete passare una settimana di full immersion nei fondali? Il luogo deputato con scuola e centro diving attrezzato nelle Isole Cayman è il Divetech & Cobalt Coast Resort nel North West (tel.00345-9465656).

Info: www.caymanislands.ky
www.littlecayman.com/

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