Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Olio: le vie dell’extravergine Dop

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Il progetto Lazio Terre dell’Olio rilancia le quattro aree DOP: Canino, Colline Pontine, Sabina e Tuscia, con appositi itinerari a tema per far scoprire turisticamente il territorio col suo patrimonio storico e culturale. La produzione dell’olio d’oliva in Lazio ha tradizioni millenarie

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L’olio d’oliva è il protagonista del nuovo sistema di promozione e sviluppo territoriale del Lazio. Insieme ai suoi derivati, l’olio d’oliva rappresenta uno dei prodotti simbolo del  territorio per storia, cultura e sostenibilità.
Il progetto Lazio Terre dell’Olio, promosso dalla Camera di Commercio di Rieti insieme a Lazio Innova e alla Camera di Commercio di Latina e Viterbo con il contributo di Arsial, è nato con l’obiettivo di valorizzare i territori di appartenenza delle 4 DOP dell’olio del Lazio (Canino, Colline Pontine, Sabina e Tuscia) e le tradizioni alimentari, al fine di tutelare la vocazione del territorio, incentivare il turismo e l’ospitalità ricettiva, sostenere le imprese olivo-oleicole ed educare alla corretta alimentazione attraverso l’utilizzo di prodotti di qualità. Per fare tutto questo, presso ciascuna area DOP sono stati predisposti dei percorsi turistici tematici e attivati sportelli informativi dove richiedere informazioni sui siti da visitare e sulle aziende dove poter acquistare l’olio extra vergine di oliva.

Tradizione millenaria nella produzione dell’olio

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Abbazia di Farfa, Foto di Enrico Ferri

La Sabina è da sempre legata all’olio d’oliva. Testimonianze millenarie parlano della storia di questo prodotto nel territorio tra Rieti e Roma che presenta uno tra i più bei paesaggi olivicoli del nostro Paese. Aree di produzione ricche di cultura e con uno straordinario patrimonio storico e naturale sono il veicolo per la definizione di nuovi percorsi turistici a tema. Il progetto offre, attraverso la valorizzazione delle eccellenze culturali ed enogastronomiche di ciascuno dei territori DOP, la possibilità di soggiornare in luoghi di rara bellezza come Castelnuovo di Farfa, un borgo di origine medievale che sorge su un poggio, in una delle zone più belle e suggestive della Sabina, tra il fiume Farfa ed il torrente Riana. Famoso per l’eccellenza dell’olio che produce, ospita anche il Museo dell’Olio della Sabina. Il centro storico di Castelnuovo trasmette una suggestiva atmosfera: all’interno è possibile ammirare i più antichi palazzi del paese. Ad appena 2 km in linea d’aria si staglia tra il verde l’Abbazia di Farfa, meta culturale e artistica di primaria rilevanza. La storia del paese di Fara è strettamente collegata con quella dell’Abbazia, fondata nel VI secolo. Il centro religioso divenne uno dei maggiori poli culturali e politici del Medioevo nella Sabina. Vi soggiornò anche Carlo Magno durante il suo viaggio a Roma per ricevere l’investitura imperiale dal Papa. Conquistata e gravemente danneggiata nell’898 dai Saraceni, nell’XI secolo con la riforma cluniacense, divenne la sede di uno dei più importanti scriptorium che produsse molti codici miniati con minuscola romana detta “farfense”. L’antico borgo, con insediamenti risalenti al paleolitico medio, all’età del bronzo e del ferro, racchiude la quattrocentesca Chiesa di S. Antonino, il castello probabilmente edificato prima del 1006 e un nteressante Museo Civico.

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I quattro itinerari dell’olio

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Per i turisti che vogliono approfondire la conoscenza di questo territorio la Regione Lazio propone quattro itinerari dell’olio.

  1. Itinerario Dop Canino: lungo il “territorio farnesiano” per rivivere il medioevo tra le tipiche viuzze a saliscendi, le chiese romaniche e le rocche castellane costruite sul panorama di fertili colline tufacee.
  2. Itinerario Dop Colline Pontine: dalla città dei butteri Cisterna di Latina al golfo di Gaeta, passando per le rovine archeologiche dell’antica Norba e il monumento naturale del Giardino di Ninfa.
  3. Itinerario Dop Sabina: dalla Sabina romana a quella reatina, la scoperta di Palombara Sabina, Nerola, l’abbazia di Farfa e il museo dell’olio a Castelnuovo di Farfa.
  4. Itinerario Dop Tuscia: dalle etrusche Tarquinia e Tuscania al lago di Bolsena, arrivando a Civita di Bagnoregio e poi Civita Castellana, proseguendo fino al parco dei mostri di Bomarzo.

Oltre agli oli, i visitatori potranno conoscere e degustare anche i vini Docg-Doc e Igt e tutti gli altri prodotti del territorio a marchio DOP.

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