A Fès, nella più grande isola pedonale del mondo, designata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, ci si può perdere senza una guida. La medina El Bali, la più antica di Fès, una delle città imperiali del Marocco, è un dedalo di vicoli e minuscole piazze, brulicanti di gente in movimento. Non si corre il rischio di venire investiti dai motorini che sfrecciano incuranti dei turisti come a Marrakech, ma bisogna lasciare il passo ai poveri muli e asini che trasportano carichi inverosimili di merci di ogni tipo.
È un itinerario che lascia spazi di meraviglia e molte sorprese, spesso nascoste da solidi portoni o da entrate anonime che introducono a botteghe come caverne di Ali Baba, a riad nascosti o a ristoranti di design. Se da un lato la popolazione è in continuo aumento a causa dell’esodo dalle campagne, dall’altro sono molti gli stranieri che si innamorano della città vecchia e scelgono non solo di acquistare case tradizionali per periodi di vacanze, ma anche di aprire delle attività.
Scuole coraniche, souk dei profumi, concerie
Fès, che accoglie oltre a El Bali anche la medina ebraica e quella andalusa, è più segreta e discreta rispetto a Marrakech e attira chi preferisce l’intimità alla mondanità. Per entrare in sintonia con il luogo è necessario concedersi il tempo di vagabondare. Dopo aver aggiunto al proprio carnet alcune tappe obbligatorie, come le scuole coraniche, in particolare la sontuosa Medersa Bou Inania, l’unico modo per cercare di carpire l’essenza del luogo è non avere mete. La porta principale della medina è Bab Boujloud, ma qualsiasi altro punto di entrata va bene. La curiosità farà il resto. Ci si imbatterà comunque nel souk dei profumi e in quello delle spezie che con i loro effluvi solleticheranno il naso.
Decisamente sgradevole per l’odorato, invece, è la visita alle tipiche concerie. Per vedere dall’alto le vasche dove si tingono le pelli, ci si arrampica su per strette scalette, armati di mazzetti di menta fresca…
Nella piazzetta dove si trova anche l’entrata al Museo delle Arti e dei Mestieri, nel Foundouk En-Nejjarine, gettate uno sguardo sulla destra, dove sono in vendita i troni destinati a trasportare le spose nel corso dei complessi rituali del matrimonio, che resta una delle tappe fondamentali della vita marocchina.
Fès laboratori di ceramica con i mosaici per ornare case e moschee
Non mancate di andare a vedere manifatture di ceramica e laboratori dove si compongono fantasmagorici mosaici, ornamento di case, fontane e moschee. Sono un’occasione per conoscere tecniche artigianali complesse e ancora in uso.
La smaltatura e modellatura delle singole tessere richiede una singolare abilità. Stelle, losanghe, frecce, fiori, quadrati vengono lavorati a mano uno per uno e l’operaio viene pagato sulla base di quanti pezzi riesce a produrre al giorno.
Obbligatorio anche andare a caccia di tappeti e magari lasciarsi convincere ad acquistarne uno. È divertente il rito che precede la contrattazione, con il dispiegamento della merce, il sacrosanto tè alla menta e la scelta finale. L’importante è imporsi un budget e non superarlo.
La spedizione non è un problema, ma comunque costa meno imbarcarlo in aereo, se di dimensioni non esagerate. Vi prepareranno un pacco impeccabile.
Cucina marocchina ed europea
Dopo tanto girovagare, è più che opportuno esplorare gli ottimi ristoranti di Fès. Ce ne sono per tutte le tasche e quasi nessuno vi deluderà. Se tuttavia volete concedervi qualcosa di speciale, non mancate di assaggiare, nel ristorante dell’Hotel Palais Faraji, la cucina di Fatima, una delle cuoche più ricercate di Fès. La sua specialità è la riscoperta di ricette della tradizione gastronomica Fassie, cioè locale. Le tajine (un modo di cottura in recipienti di terracotta) occupano sempre un posto d’onore, come quella di pollo con le olive leggermente amarognole. Da provare anche la pastilla di piccione, che mescola sapori dolci e salati, il tutto preceduto da un trionfo di antipasti.
Per una cucina più europea, con tocchi locali, c’è il Jardin des Biehn, delizioso ristorante immerso in un’oasi di verde nel cuore della Medina, con piccola guest house, bagno turco, boutique. Gli indirizzi però, sempre interessanti, sono davvero numerosi. Se poi nel corso del vostro soggiorno sarete anche voi rimasti così affascinati da questa straordinaria città non vi resterà che andare a caccia di qualche residenza, che gli originari abitanti, spesso trasferitisi a Casablanca, hanno deciso di vendere. La struttura tipica prevede un cortile centrale a cielo aperto, a volte con giardino, intorno al quale si sviluppano i vari ambienti, posti su due o tre piani. In cima, un terrazzo con la vista sui tetti circostanti. Lontani dalla confusione delle stradine, i rumori arrivano attutiti e si è trasportati in un’altra dimensione.
Fès: come arrivare, dove alloggiare, dove mangiare
Andare. Con Ryan Air (www.ryanair.com) si vola a Fès con tariffe di sola andata a partire da euro 24.99 dall’aeroporto di Milano Bergamo e da euro 19.99 da Pisa. Per Marrakech si vola da Roma Ciampino a euro 19.99 e, da Pisa e Bergamo a € 24.99; prenotabili fino al 21 gennaio per le partenze di gennaio e febbraio.
Dormire. Riad n.9, nel cuore della Medina. Un boutique Bed & Breakfast, in una casa del VXIII secolo, con solo tre suite e un grande salone al pianterreno. Il restauro è stato curato dal proprietario Stephen di Renza, product designer americano, che dal 2017 vive in Marocco dividendosi tra Fès e Marrakech, dove è creative director dei Giardini Majorelle (www.riad9.com).
Mangiare. All’Amandier del fascinoso Hotel Faraj, Fatima propone i suoi piatti della tradizione locale. L’albergo offre anche il ristorante di cucina mediterranea La Terrasse, con magnifica vista sulla città (www.palaisfaraj.com).
Al Jardin des Biehn, Catherine e Michel Biehn hanno restaurato il palazzo d’estate e il giardino di un Pacha nella Medina. Il ristorante si apre sul verde e offre piatti raffinati, mix di cucina locale e francese. Deliziose anche le suite e le stanze dove è possibile soggiornare. Nella boutique si trovano tappeti, accessori e abbigliamento. Annessa anche una galleria d’arte (www.jardindesbiehn.com).
Per altre informazioni: Ente Nazionale per il Turismo del Marocco www.visitmorocco.com
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